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Attualità | 21 agosto 2024, 17:40

Taglio degli alberi a Brignole: Italia Nostra critica, Aster difende la sicurezza e la riqualificazione dell’area

Giorgio Costa, responsabile della divisione verde, rassicura che i pini di viale Thaon di Revel saranno ripiantati, presumibilmente da novembre in poi, negli stessi luoghi dove è stato disposto l’abbattimento

Taglio degli alberi a Brignole: Italia Nostra critica, Aster difende la sicurezza e la riqualificazione dell’area

La gestione del verde pubblico a Genova è al centro di un acceso dibattito che ruota intorno al taglio degli alberi lungo viale Thaon di Revel, nei pressi della stazione di Brignole. 

Le operazioni di taglio dei quindici pini ha scatenato reazioni contrastanti. Da un lato, l’associazione Italia Nostra esprime preoccupazione per la mancanza di trasparenza e per i tempi dilatati delle operazioni; dall’altro, Aster difende le sue scelte, puntando sulla sicurezza e sulla necessità di interventi pianificati

A tal proposito abbiamo raccolto le dichiarazioni di Giorgio Scarfì, rappresentante di Italia Nostra, e Giorgio Costa, responsabile della divisione verde di Aster, che offrono uno spaccato dettagliato e divergente su questa controversa vicenda.

LE PREOCCUPAZIONI DI ITALIA NOSTRA: “DECISIONI LENTE E POCO CHIARE”

Le perplessità di Italia Nostra, espresse chiaramente da Giorgio Scarfì, sono rivolte principalmente ai tempi e alla trasparenza delle decisioni prese dal Comune di Genova e da Aster. 

“Il problema è proprio questo - afferma Scarfì - Alla consulta, è stato detto che la decisione di abbattere gli alberi è stata presa solo dopo aver ricevuto la perizia a fine luglio, ma pensiamo che si sapesse già da subito che quegli alberi erano da abbattere. Tuttavia, si è deciso di aspettare fino ad agosto, forse per farlo in un periodo in cui c'era meno gente. Questo ha creato inevitabilmente una mancanza di fiducia tra la collettività e chi gestisce il verde pubblico”.

Scarfì ha puntato il dito contro la gestione delle perizie, evidenziando una serie di ritardi che, a suo avviso, non possono essere giustificati. 

“Un albero è caduto nell’area a marzo 2024, è stata subito incaricata una società esterna per fare delle perizie con il resistografo e le prove sono iniziate già ad aprile. Ci sono state poi le prove di trazione che sono state effettuate solo a metà maggio, un mese e mezzo dopo. Queste prove richiedono l'installazione di sensori alla base del tronco e il fissaggio di cime ad una certa altezza. Una volta registrati i dati, questi vengono elaborati da un computer, non da un essere umano. Quindi sono immediati”.

Il dubbio è quindi che la situazione sia rimasta volutamente in “stand-by” da fine maggio, data delle prove di trazione ad agosto proprio per creare meno scalpore nel taglio delle piante e passare “sotto traccia”. La sensazione che traspare dalle parole di Scarfì infatti è che la decisione di abbattere gli alberi fosse già stata presa, ma che si sia preferito attendere un momento più favorevole per procedere. 

“A questo punto ci chiediamo: se sapevano del rischio, hanno lasciato passare tutto questo tempo senza nemmeno transennare l’area?”, si chiede Scarfì.

Le critiche di Italia Nostra non si limitano solo ai tempi delle perizie, ma si estendono anche alla ripiantumazione degli alberi abbattuti

Durante la consulta è stato detto che gli alberi verranno ripiantati, ma non è chiaro esattamente dove. Questo ci fa pensare che ci sia un progetto di riqualificazione già in atto che prevede la piantumazione in altre aree, forse per motivi legati al progetto dei quattro assi”

Proprio in una nostra intervista dello scorso marzo il responsabile di Aster ci aveva detto che nel caso specifico di viale Thaon di Ravel presto inizieranno i lavori degli assi di forza e, probabilmente, bisognerà togliere un altro albero quindi andare a ripiantare non ha molto senso. L’ideale sarebbe levare tutti gli alberi e metterli più verso l’interno e allontanarli dalla strada ma non so se e quando riusciremo a farlo”.

“Sarebbe importante vedere questo progetto degli assi di forza per capire meglio le decisioni prese”, aggiunge a questo punto Scarfì. 

LA DIFESA DI ASTER: “SCELTE NECESSARIE PER LA SICUREZZA E LA MODERNIZZAZIONE”

Dall’altro lato del dibattito, Giorgio Costa, responsabile della divisione verde di Aster, ha difeso con fermezza le decisioni prese, spiegando le motivazioni tecniche e pratiche alla base del progetto. 

Secondo Costa, il progetto degli assi di forza rappresenta una sfida complessa, che richiede una pianificazione dettagliata e interventi mirati. 

“Il progetto degli assi è in fase di definizione, ma posso confermare che stiamo lavorando su interventi significativi, specialmente nella zona a monte”, ha dichiarato. Costa ha sottolineato come la gestione del verde in un contesto urbano così denso e complesso richieda scelte difficili e spesso impopolari, ma necessarie per garantire la sicurezza e la modernizzazione della città.

Riguardo alle perizie e ai tempi delle operazioni, Costa ha spiegato che “i lavori sono complicati, specie quando si tratta di intervenire su aree già strutturate. I dati raccolti dalle le prove di trazione vengono elaborati con grande attenzione, e solo dopo una validazione accurata procediamo con i piani definitivi. Questo processo, terminato a luglio, è essenziale per evitare errori e garantire la qualità del lavoro.” 

Costa ha evidenziato come le decisioni non siano state prese alla leggera, ma al contrario, siano frutto di un’analisi dettagliata e di un’attenta valutazione dei rischi.

Anche sulla ripiantumazione, Costa ha fornito chiarimenti importanti, confermando che “gli alberi saranno ripiantati, presumibilmente da novembre in poi, negli stessi luoghi dove abbiamo disposto il taglio dei pini”. 

Se dunque da un lato, Scarfì evidenzia le criticità legate alla mancanza di trasparenza e alla percezione di un processo decisionale poco partecipato. Dall’altro, Costa difende le scelte fatte, sottolineando la complessità tecnica e la necessità di intervenire in modo sicuro ed efficace.

Marco Garibaldi

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