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Attualità | 21 agosto 2024, 17:55

Professione dog trekker: quando la passione per la montagna incontra l'amore per i cani

Dopo aver lasciato il lavoro come store manager, Valentina Giuliano ha trasformato i propri hobby in un mestiere: da due anni organizza gite giornaliere nei dintorni di Genova, offrendo agli animali la possibilità di esplorare la natura e ai proprietari la tranquillità di affidare i loro amici a quattro zampe a mani esperte

Professione dog trekker: quando la passione per la montagna incontra l'amore per i cani

Il cane, si sa, è da sempre il migliore amico dell’uomo. Dal canto nostro, per quanto padroni attenti, scrupolosi e amorevoli, spesso non riusciamo a dedicare ai nostri animali il tempo di cui avrebbero bisogno per sgambettare all’aria aperta, fare lunghe gite, socializzare con altri cani e godere di una bella giornata di sole tra i verdi prati. Per andare incontro alle crescenti esigenze dei padroni, nonché degli amici a quattro zampe, Valentina Giuliano (lavaledogtrekking_genova su Instagram) ha pensato di coniugare la sua grande passione per il trekking all’amore per questi animali per farne un vero e proprio lavoro. Basta scorrere la sua pagina social per rendersi conto di quanto possano essere felici, in natura, i cani che vengono affidati alle sue cure e a quelle della sua collaboratrice Matilde Gnone, che dal lunedì al venerdì di ogni settimana organizzano gite espressamente pensate per code e zampette. 

Quando e come hai deciso di iniziare questo lavoro?

Circa due anni fa, dopo il Covid, ho deciso di lasciare il mio vecchio impiego da store manager di una compagnia telefonica. Invece di aprire un ciringuito, come spesso si sente dire da chi molla il lavoro ‘vero’ per inseguire una passione, ho deciso di unire l’amore per il trekking a quello per i cani, dando inizio alla mia attività. È un lavoro a tutti gli effetti, non è detto che nel tempo non evolverà in altre avventure… Per ora sono felice, mi piace tantissimo quello che faccio”. 

Hai avuto difficoltà a far sì che i proprietari dei cani che segui si fidassero di te al punto di lasciarteli in custodia? 

Non sono un’educatrice cinofila, quindi pensavo che sarebbe stato molto complicato partire subito con l’idea del trekking. Ho quindi cominciato a fare la dog sitter, portavo fuori i cani ma restando in città; una delle mie clienti mi aveva poi contattata per portare la sua cagnolina a fare trekking perché la persona che prima la accompagnava aveva cambiato vita…. Le sono piaciuta a pelle, si è fidata di me e così abbiamo iniziato a fare le prime uscite, con lei e un lagotto. Mi sono guadagnata così la fiducia, anche perché affidare il proprio cane è come affidare un membro della propria famiglia. Tanti clienti mi fanno tantissime domande, ma penso che sia normale: io stessa ho dei cani e li ho sempre portati con me, ma forse farei fatica a lasciarli con qualcuno che non conosco: so che cerco sempre di prevedere quello che potrebbe succedere e quindi sono organizzata per affrontare ogni tipo di inconveniente, e spesso penso che sia anche perché nel vecchio lavoro avevo il compito di gestire il personale e di dover prestare attenzione a moltissime cose insieme”.  

Come funzionano i tuoi servizi? 

Oggi siamo in due: con me durante l’attività di trekking c’è la mia collaboratrice Matilde Gnone di cui mi fido totalmente: con lei condivido preoccupazioni, sa che serve molta attenzione e a furia di stare insieme ha appreso tutto. Continuo invece a gestire da sola la parte organizzativa, gli incontri con i clienti. Le gite sono organizzate tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, evitando le giornate di pioggia forte. Andiamo a prendere direttamente a casa i cani dei clienti, organizzando un giro di raccolta con due auto a partire dalle otto del mattino; una volta che abbiamo tutti gli animali proseguiamo verso il sentiero che ho stabilito, sulla base dei cani che abbiamo con noi, della stagione… Per esempio, nel periodo delle processionarie cerco di evitare i sentieri con i pini, se andiamo dove è possibile incontrare dei lupi cerco di fermarmi solo in posti con visuale aperta. Nel periodo estivo prediligo luoghi con i laghetti e dove è possibile trovare un po’ di fresco, anche perché non amo lasciare nulla al caso”.

Quanti cani devono essere ‘iscritti’ alle gite per poter organizzare un’uscita? Sono previsti abbonamenti o si possono prenotare le gite anche sporadicamente?  

Di solito il numero minimo è cinque, e in tal caso esco da sola… Solitamente ne portiamo una decina alla volta. Per quanto riguarda gli abbonamenti, ho preferito non proporli perché sono un po’ vincolanti e richiedono una presenza fissa dell’animale che non sempre il padrone è in grado di dare. Preferisco lavorare in assoluta libertà: c’è chi manda il proprio cane ogni settimana, chi ogni due, chi anche un giorno sì e uno no. Dipende molto dalle necessità di ognuno e anche dalla disponibilità economica. Non voglio che le persone si sentano vincolate, deve essere sempre un piacere. Per esempio, a fine luglio una cliente aveva la cagnolina che non riusciva neanche ad alzarsi dalla cuccia per via del caldo, così ha deciso di farla uscire insieme a noi tre volte anziché una per far sì che si divertisse e trovasse un po' di fresco anziché vederla a casa stremata. Per i padroni sapere che i loro animali nuotano, corrono e si divertono è sempre molto bello”.  

Quale secondo te è l’aspetto più bello e quello più difficile di questo lavoro? 

Senza dubbio la cosa più bella in assoluto è vedere i cani felici in mezzo alla natura, perché anche noi di riflesso siamo felici vedendoli star bene… È proprio la cosa che mi piace di più, è aria, è libertà. L’aspetto più complicato è sicuramente l’aspetto di gestione, di organizzazione, insomma, tutto quello che non si vede. Organizzare i percorsi, stabilire gli orari per il giorno seguente, magari andando incontro alle esigenze di lavoro di ognuno dei proprietari, pensare alle macchine e alla loro gestione… insomma, è sempre una corsa. Di solito le gite finiscono nel primo pomeriggio, e il resto della giornata lo passo correndo dietro a tutta la macchina organizzativa che c’è dietro. A me piace accontentare il più possibile tutti, quindi è davvero difficile che dica dei no, ma spesso è complicato incastrare tutto insieme”.  

L’iniziativa di Valentina non solo risponde alle esigenze di chi, per impegni o mancanza di tempo, non riesce a far uscire il proprio cane quanto vorrebbe, ma rappresenta anche un esempio di come sia possibile trasformare una passione in un lavoro gratificante e di successo, percorrendo sentieri e vivendo avventure all’aria aperta insieme ai tanti amici a quattro zampe.

Chiara Orsetti

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