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Attualità | 21 agosto 2024, 08:15

Gli artigiani della birra - Kamun, il birrificio da "110 e Lode"

Dopo la tesi di laurea dedicata alla storia della birra nell'alto Medioevo in Italia, il fondatore Gian Paolo Camurri ha deciso di dare inizio alla sua avventura insieme a Ludovico Cattanei, utilizzando per la produzione materie prime italiane e sempre facendo particolare attenzione all'ambiente e alla sostenibilità

Gli artigiani della birra - Kamun, il birrificio da "110 e Lode"

Continua questo mercoledì, e proseguirà per tutti i mercoledì successivi, “Gli artigiani della birra”, un servizio seriale de “La Voce di Genova” dedicato ai birrifici indipendenti della nostra città e provincia. Ogni settimana racconteremo personaggi, passione, talento e impegno, sempre all’insegna del bere bene e, soprattutto, del bere sano e consapevole. Prosit!

Uno dei birrifici di riferimento della movida genovese è, ormai da dieci anni a questa parte, il Kamun Lab: situato in via San Bernardo 53 rosso, in un antico palazzo tutelato dalle Belle Arti, si tratta di un laboratorio di somministrazione e sperimentazione dove si possono gustare birre artigianali prodotte proprio dai fondatori del progetto, Gian Paolo Camurri e Ludovico Cattanei nel laboratorio situato nel basso Piemonte. Un luogo dove assaporare una delle tante proposte disponibili diventa un’esperienza da vivere, un “pane liquido” che nutre il corpo e lo spirito, e che lega passione e rispetto per la tradizione birraia. Un secondo locale, il Kamun Live, si trova in piazza Paolo da Novi 47 rosso, nel quartiere della Foce: anche qui è possibile respirare l’atmosfera dell’attività del centro storico, dove le birre artigianali vengono servite in abbinamento a particolarità gastronomiche. 

La storia del Kamun affonda le radici nella tesi di laurea che Gian Paolo ha scelto di dedicare alla produzione di birra nell’alto Medioevo in Italia. Durante le sue ricerche ha scoperto l'antico termine “Kamun”, utilizzato nel regno di Bisanzio per indicare la birra: questo nome, che risuona di storia e cultura, è stato adottato per il birrificio, rappresentando un ponte tra passato e presente, tra oriente e occidente. E, quasi a farlo apposta, Camu è anche l’abbreviazione del cognome del fondatore. 

Per scegliere un logo rappresentativo si è pensato di riprendere un’effigie della dea romana Cerere, per rafforza ancora di più il legame con la tradizione. Cerere simboleggia la fertilità e l’abbondanza, ed è spesso associata alla “Cervisia”, il termine latino per indicare la birra. Questa scelta non è casuale: la birra Kamun è una fusione armoniosa di culture diverse, un prodotto che riesce a coniugare la fragranza delle spezie orientali con il sapore autentico e familiare del nostro territorio.

La produzione delle birre Kamun avviene nello stabilimento di Predosa, nell’alessandrino, dove gli ingredienti vengono selezionati con cura per garantire un prodotto finale sorprendente e, allo stesso tempo, fedele alla tradizione. Che si tratti di ambrate, chiare o scure, la filosofia resta sempre la stessa: tutte le diverse tipologie di birre non sono filtrate, non sono pastorizzate e non contengono conservanti o stabilizzanti: tale processo permette di mantenere intatte tutte le proprietà nutritive della birra, rendendola una bevanda viva e ricca di sapori.  

La nostra produzione è basata sull’utilizzo del fotovoltaico, e cerchiamo di dare una seconda vita agli scarti delle materie prime utilizzandoli per la produzione di mangime animale, da quello per i bovini a quelli più inconsueti, come quello per le formiche soldato che sono utilizzate da una ditta vicina a noi - spiega Gian Paolo Camurri, fondatore e Mastro birraio del birrificio Kamun -. Cerchiamo da sempre di fare attenzione all’ambiente, utilizzando anche prodotti per la pulizia basati sul vapore e sugli enzimi, cercando di avere un approccio il più sostenibile possibile. Cerchiamo di utilizzare materie prime di provenienza italiana, arrivando quasi al 100% e questo valore ci è stato riconosciuto con il logo di Birra da filiera agricola italiana. Siamo anche iscritti a un’associazione di categoria che promuove e tutela i birrifici artigianali, per continuare a distinguere nettamente i prodotti in vendita: spesso alcune birre industriali vengono spacciate per artigianali, ma esiste una serie di parametri a cui è necessario sottostare per poter avere questa dicitura”. 

In base alle diverse tipologie di birra prodotti, Camurri seleziona le materie prime con cura e attenzione: “Utilizziamo il malto d’orzo e il luppolo italiani, ma in base a quello che stiamo producendo scegliamo anche luppoli d’oltre oceano. Su alcune birre utilizziamo prodotti del territorio come le pesche di Volpedo, la nocciola Gentile piemontese, il miele biologico locale, il peperoncino della Cascina Beneficio... Questi ingredienti riescono a dare caratteristiche aromatiche e gustative molto particolari ai nostri prodotti”. 

Oltre alla grande varietà di scelta di birre, anche andando a selezionare ingredienti stagionali per le tirature limitate, Kamun prepara e propone anche i liquori alla birra, grazie alla collaborazione con la Distilleria Gualco di Silvano d’Orba: i malti d’orzo vengono messi in infusione a macerare a freddo in alcol per più di tre mesi all’interno di damigiane di vetro; poi viene aggiunta la birra Kamun che riesce a dare fragranza e sapore al prodotto insieme a un piccolo quantitativo di zucchero per creare il giusto bilanciamento di sapori.  

È possibile organizzare delle visite guidate alla scoperta del Birrificio Kamun direttamente facendo richiesta sul sito internet; per degustare i prodotti è sufficiente recarsi nei due locali oppure effettuare un ordine online con consegna a casa. 

Chiara Orsetti

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