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Attualità | 21 agosto 2024, 09:19

Dragaggi nel porto di Genova sotto la lente dell’antimafia: otto indagati, ora rischia anche Signorini

La Direzione Distrettuale Antimafia vuole fare chiarezza sui lavori utili a consentire l’ingresso di navi di grande stazza e sullo smaltimento del materiale nel porto di Sestri Ponente senza l’autorizzazione del Ministero

Dragaggi nel porto di Genova sotto la lente dell’antimafia: otto indagati, ora rischia anche Signorini

Gli indagati sono già otto e tra loro potrebbe finire anche Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità Portuale ancora ai domiciliari per la maxi inchiesta corruzione che ha coinvolto anche Giovanni Toti e Aldo Spinelli.
Questa volta è la Direzione Distrettuale Antimafia a mettere la propria lente su Genova e, in particolare, sul porto. L’inchiesta riguarda i dragaggi nello scalo del capoluogo, lavori utili per consentire l’ingresso di navi di grande stazza. Si indaga per traffico illecito di rifiuti e per altre violazioni ambientali

Secondo gli inquirenti, il materiale recuperato dal fondale nel porto di Genova sarebbe poi stato scaricato nel bacino di Sestri Ponente, pratica che avrebbe necessitato di un’autorizzazione da parte del Ministero oltre a quella della Regione. In merito era stato ascoltato anche l’assessore regionale Giacomo Giampedrone oltre ai funzionari regionali finiti nel registro degli indagati.
L’obiettivo dell’inchiesta è chiarire se il materiale recuperato nel porto di Genova fosse da considerare come rifiuto e, quindi, da sottoporre ad analisi prima del suo eventuale riutilizzo, operazione che sarebbe stata bypassata per una questione di tempi e di costi.

P.Z.

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