Tradizionalmente bianca ma con gli immancabili dettagli rossoblù che stavolta saranno lungo le spalle e i fianchi, oltre al colletto. Proprio nella tradizione, però, la seconda maglia del Grifone porterà un'innovazione, o meglio una sorta di ritorno al passato: dopo oltre 40 anni, sul petto dei giocatori in campo tornerà il famoso “Gallinaccio”.
La società di Villa Rostan e la torinese Kappa, che per la seconda stagione consecutiva è tornata a vestire il club più antico d'Italia, hanno scelto per la divisa da trasferta una delle molteplici reincarnazioni artistiche del mitologico animale che rappresenta la Città di Genova, nell’articolazione di una delle sue più apprezzate espressioni in forma stilizzata tra le più apprezzate nella storia ultracentenaria del Vecchio Balordo.
Quando esordì erano gli anni di Renzo Fossati alla presidenza, quelli della quasi miracolosa promozione in Serie A con Gigi Simoni in panchina, il Genoa di Onofri, Sala, Gorin, Nela, Martina. Un Genoa che sapeva molto di "genovesità" e uno stemma “adottato” a furor di popolo dai supporter che lo sfoggiano su caschi, bandiere, sciarpe, adesivi e murales.
L’utilizzo di questo stemma è il risultato della collaborazione con Fabrizio Pianetti, esercente genovese e “genoano DOC”, per l’utilizzo del marchio “Questione di Feeling” che in questi anni ha permesso a questo format di continuare a propagarsi e vivere di luce propria.
Tecnicamente, "la Kombat 2025 versione Pro esalta il massimo livello di tecnologia orientata alle performance sportive delle produzioni Kappa. È realizzata in tessuto interlock (85% poliestere riciclato e 15% elastane) con tecnica Hidro-Way Protection e grafica embossata a caldo su tutti i pannelli. Collo e fondo manica in costina lavorata garantiscono la massima elasticità e adattabilità, rendendo queste parti meno soggette a usura" spiegano dall'azienda torinese.