Continua questo mercoledì, e proseguirà per tutti i mercoledì successivi, “Gli artigiani della birra”, un servizio seriale de “La Voce di Genova” dedicato ai birrifici indipendenti della nostra città e provincia. Ogni settimana racconteremo personaggi, passione, talento e impegno, sempre all’insegna del bere bene e, soprattutto, del bere sano e consapevole. Prosit!
Uno dei birrifici di riferimento della movida genovese è, ormai da dieci anni a questa parte, il Kamun Lab: situato in via San Bernardo 53 rosso, in un antico palazzo tutelato dalle Belle Arti, si tratta di un laboratorio di somministrazione e sperimentazione dove si possono gustare birre artigianali prodotte proprio dai fondatori del progetto, Gian Paolo Camurri e Ludovico Cattanei nel laboratorio situato nel basso Piemonte. Un luogo dove assaporare una delle tante proposte disponibili diventa un’esperienza da vivere, un “pane liquido” che nutre il corpo e lo spirito, e che lega passione e rispetto per la tradizione birraia. Un secondo locale, il Kamun Live, si trova in piazza Paolo da Novi 47 rosso, nel quartiere della Foce: anche qui è possibile respirare l’atmosfera dell’attività del centro storico, dove le birre artigianali vengono servite in abbinamento a particolarità gastronomiche.
Per scegliere un logo rappresentativo si è pensato di riprendere un’effigie della dea romana Cerere, per rafforza ancora di più il legame con la tradizione. Cerere simboleggia la fertilità e l’abbondanza, ed è spesso associata alla “Cervisia”, il termine latino per indicare la birra. Questa scelta non è casuale: la birra Kamun è una fusione armoniosa di culture diverse, un prodotto che riesce a coniugare la fragranza delle spezie orientali con il sapore autentico e familiare del nostro territorio.
“La nostra produzione è basata sull’utilizzo del fotovoltaico, e cerchiamo di dare una seconda vita agli scarti delle materie prime utilizzandoli per la produzione di mangime animale, da quello per i bovini a quelli più inconsueti, come quello per le formiche soldato che sono utilizzate da una ditta vicina a noi - spiega Gian Paolo Camurri, fondatore e Mastro birraio del birrificio Kamun -. Cerchiamo da sempre di fare attenzione all’ambiente, utilizzando anche prodotti per la pulizia basati sul vapore e sugli enzimi, cercando di avere un approccio il più sostenibile possibile. Cerchiamo di utilizzare materie prime di provenienza italiana, arrivando quasi al 100% e questo valore ci è stato riconosciuto con il logo di Birra da filiera agricola italiana. Siamo anche iscritti a un’associazione di categoria che promuove e tutela i birrifici artigianali, per continuare a distinguere nettamente i prodotti in vendita: spesso alcune birre industriali vengono spacciate per artigianali, ma esiste una serie di parametri a cui è necessario sottostare per poter avere questa dicitura”.
Oltre alla grande varietà di scelta di birre, anche andando a selezionare ingredienti stagionali per le tirature limitate, Kamun prepara e propone anche i liquori alla birra, grazie alla collaborazione con la Distilleria Gualco di Silvano d’Orba: i malti d’orzo vengono messi in infusione a macerare a freddo in alcol per più di tre mesi all’interno di damigiane di vetro; poi viene aggiunta la birra Kamun che riesce a dare fragranza e sapore al prodotto insieme a un piccolo quantitativo di zucchero per creare il giusto bilanciamento di sapori.
È possibile organizzare delle visite guidate alla scoperta del Birrificio Kamun direttamente facendo richiesta sul sito internet; per degustare i prodotti è sufficiente recarsi nei due locali oppure effettuare un ordine online con consegna a casa.