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Attualità | 17 agosto 2024, 08:15

“Valorizaçion do zeneise”, l’iniziativa del linguista Michele San Pietro: un gruppo WhatsApp per tenere vivo il dialetto

L’idea nasce dal desiderio di creare una comunità virtuale dove chiunque abbia un legame con il genovese possa praticarlo e condividerlo

“Valorizaçion do zeneise”, l’iniziativa del linguista Michele San Pietro: un gruppo WhatsApp per tenere vivo il dialetto

In un'epoca in cui le lingue locali rischiano di scomparire, un gruppo di appassionati ha deciso di fare la sua parte per mantenere viva la lingua genovese, o "zeneize", attraverso uno dei mezzi di comunicazione più utilizzati al giorno d'oggi: WhatsApp. 

Nei giorni scorsi, in vari punti della città, sono comparsi avvisi che invitano a unirsi a un gruppo WhatsApp dedicato esclusivamente alla conversazione in lingua genovese. Il volantino, semplice ma incisivo, recita: "A LANTERNA – GRUPPO WHATSAPP IN LENGUA ZENEISE" seguito da un numero di telefono per l'iscrizione.

L'iniziativa, promossa da Michele San Pietro, traduttore e linguista con una forte passione per le lingue regionali, nasce dal desiderio di creare una comunità virtuale dove chiunque abbia un legame con il genovese possa praticarlo e condividerlo. 

"L'idea è nata dalla volontà di mantenere vivo l'uso del genovese, una lingua che rischia di scomparire - spiega San Pietro - Attraverso il gruppo, vogliamo creare uno spazio di incontro per chi, come me, è interessato a preservare e diffondere questa parte importante della nostra cultura".

Il gruppo, chiamato affettuosamente "A Lanterna" in onore del simbolo della città, si propone come un punto di riferimento per chiunque voglia esercitarsi nel genovese o semplicemente ascoltare e imparare. Racconta San Pietro: “Le persone potranno così condividere storie, aneddoti e curiosità sulla cultura locale, tutto rigorosamente in genovese".

L'iniziativa ha già attirato l'attenzione di personalità note nel campo della cultura ligure, come il professore Franco Bampi, il cantante e musicista Mike fC e di altre figure interessate alla salvaguardia delle lingue regionali. Oltre alle conversazioni online, il gruppo ha in programma di organizzare incontri dal vivo, raduni che permettano ai partecipanti di conoscersi e di scambiare esperienze in un contesto più personale.

"L'obiettivo finale è quello di raccogliere quante più espressioni e parole possibili del genovese, specialmente quelle che rischiano di essere dimenticate - afferma San Pietro - Vogliamo che questo gruppo sia una risorsa vivente per la città".

Per chi volesse unirsi a "A Lanterna", basta inviare un messaggio al numero 333-8999004. È un'opportunità unica per riscoprire le proprie radici e contribuire alla conservazione di una lingua che, come la Lanterna di Genova, illumina da secoli la storia e l'identità della città.

IL NOSTRO LAVORO DI PROMOZIONE DEL GENOVESE

Nei mesi scorsi abbiamo anche noi, nel nostro piccolo, provato a promuovere la conservazione e lo sviluppo di questa lingua: con la rubrica "Testimonial del dialetto" abbiamo dato il via a una serie di interviste in genovese a Gilberto Volpara (si può leggere qui), al professore Franco Bampi (si può leggere qui), ad Anto Enrico Canale (si può leggere qui), a ‘Cito’ Opisso (si può leggere qui), a Francesco Pittaluga, (si può leggere qui), ai Buio Pesto: Massimo Morini e Nino Cancilla (si può leggere qui), al rapper genovese Mike fC (si può leggere qui), a Rita Bruzzone (si può leggere qui), ad Andrea Di Marco (si può leggere qui), a Giampiero Cella (si può legge qui), a Paolo Regati (si può leggere qui) e a Marco Carbone, in arte “U Carbun” (si può leggere qui), allo storico e archeologo Ennio Cirnigliaro (si può leggere qui), al direttore di bande musicali Cesare Garibaldi (si può leggere qui), al giovane rapper Giovanni Cambiaso, in arte Garsonetto (si può leggere qui), Carlo Sparviero, titolare dell’Ottica Sparviero (si può leggere qui), al cantautore Beppe Gambetta (si può leggere qui), all’autore e rielaboratore di classici Bruno Gattorno (si può leggere qui), a Vladi Zullo, leader de I Trilli (si può leggere qui), alla compagnia di teatro dialetto “Quelli de na votta” (si può leggere qui), al cantautore Davide Cabona (si può leggere qui), a “I Demueluin” (si può leggere qui), a Vinicio Raso, forza motrice del centenario della stazione di Sestri Levante (si può leggere qui), a Franco Po, della sagra del Bagnun, (si può leggere qui), al “balinone” Tipo Mustopo (si può leggere qui), all’artigiano e artista Franco Casoni (si può leggere qui).

Marco Garibaldi

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