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Economia | 15 agosto 2024, 07:00

Cultura ligure, i giochi tradizionali della regione

La Liguria, come per tutte le altre realtà regionali italiane, vanta una grande tradizione legata ai mazzi di carte. I

Cultura ligure, i giochi tradizionali della regione

La Liguria, come per tutte le altre realtà regionali italiane, vanta una grande tradizione legata ai mazzi di carte. I mazzi genovesi sono a semi francesi, molto simile a quello che viene definito lo stile di Parigi, dovuto alla grande vicinanza con il paese d’Oltralpe. Di norma contano 40 carte, ma non mancano le versioni composte da 36 o 52 carte. Questi ultimi vengono però utilizzati esclusivamente per giochi quali Baccarà e Chemin de fer, entrambi di importazione francese. Tutti gli altri passatempi più comuni, invece, vengono praticati con il mazzo da 40 carte, comune alle realtà regionali italiane (eccezion fatta per il mazzo bresciano), anche se non vi è ancora unanimità riguardo all’effettiva provenienza delle carte da gioco, o la loro nascita ufficiale.

Oltre ai giochi più noti a livello nazionale, ovviamente praticati anche tra i vicoli della Liguria, esistono alcune specificità tipiche di questa zona. Questi però non sono titoli che è possibile ritrovare nell’ampia offerta dei giochi online, essendo così marcatamente regionali. Risulta invece molto più semplice trovare briscola e scopa nelle loro versioni digitali, vale a dire passatempi celebri in tutta la penisola e praticati da nord a sud. Solitamente vengono proposti con le carte napoletane e talvolta si ritrovano anche nelle sale da gioco sul web. In queste sale digitali, non sono presenti solo i giochi di carte ma è possibile trovare più di una categoria di slot machines online, oltre che tavoli per il poker ad esempio, ma anche sezioni dedicate al bingo e alle lotterie.

È il caso della Biscambiggia, spesso definito come il cugino della briscola per la somiglianza nel regolamento. Il numero di giocatori è variabile: 2, 3, 4 o 6. Lo scopo del gioco è vincere per primo due mani, anche non consecutive tra loro. Per farlo occorre avere almeno 61 punti, che è lo stesso punteggio richiesto per la vittoria a briscola. Leggermente più popolare è il gioco della Cirulla, considerata una variante molto più complessa della più semplice scopa. Il vincitore è colui che per primo raggiunge i 51 punti e ciascuna partita si compone di più mani, quante ne sono necessarie per ottenere i punti vittoria. Ogni giocatore (il numero minimo è 2 ma si può arrivare anche a 4), a turno, è chiamato a giocare una carta e, come a scopa, ciascuno tenta di effettuare una presa con quelle già presenti sul tavolo. Nel caso in cui questo non sia possibile, il giocatore lascia semplicemente sul tavolo la carta in questione e passa il turno al successivo.

I giochi di carte non erano però l’unico intrattenimento possibile nel passato ligure. A popolare i pomeriggi dei bambini e dei ragazzi vi erano infatti una serie di attività all’aria aperta oggi ormai cadute in disuso ma che al tempo rappresentavano uno dei pochi svaghi possibili. Il riferimento va naturalmente ai ragazzi in quanto giochi che prevedevano attività fisica poderosa come nel caso di guardia e ladri, tiro alla fune o ruba bandiera. Alcuni ancor più antichi sono la corsa nei sacchi o il gioco della campana, quest’ultimo molto praticato nelle strade, quando ancora erano poco trafficate. L’unico elemento necessario era un gessetto con cui tracciare, sull’asfalto, sette caselle, numerate dall’1 al 7. Ciascun giocatore, armato di pietra, la lanciava in questo tabellone improvvisato e, saltando su una sola gamba, doveva muoversi fino al punto della pietra, raccoglierla e fare il percorso inverso, senza ovviamente poggiare l’altra gamba.

Richy Garino

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