Attualità - 12 agosto 2024, 15:33

Viale Thaon di Revel, le polemiche sull’abbattimento dei pini secolari: “Aster era a conoscenza della pericolosità da almeno sette anni”

Se da un lato l’azienda che gestisce la manutenzione del verde pubblico rivendica la necessità di agire per garantire la sicurezza pubblica, dall’altro le associazioni ambientaliste, in particolare Italia Nostra, denunciano una mancanza di prevenzione e di comunicazione efficace con la cittadinanza

A breve Viale Thaon di Revel, uno dei viali storici di Genova, perderà 15 dei suoi pini secolari

Una decisione presa da Aster, l’azienda che gestisce la manutenzione del verde pubblico, e che ha sollevato non poche polemiche. Abbiamo intervistato Giorgio Scarfì, rappresentante dell’associazione Italia Nostra, per fare chiarezza sulla vicenda.

"Quegli alberi sono stati danneggiati durante lavori pubblici sui marciapiedi del viale, realizzati dalla stessa Aster nel 2017 - ha sottolineato Scarfì - Già allora fu chiaro che le radici erano state compromesse. E il WWF, che all’epoca intervenne come guardia ecologica, fece multare una delle imprese coinvolte”.

Scarfì non risparmia critiche sulla gestione successiva alla scoperta dei danni. "È incredibile che Aster dichiari solo ora l’urgenza dell’abbattimento, quando il problema era noto da almeno sette anni. Da allora, nulla è stato fatto fino a marzo di quest’anno, quando un albero è crollato. Eppure, si sapeva che quei lavori avevano creato danni”.

Aster, dal canto suo, difende la decisione di procedere con l’abbattimento. "Le indagini fitostatiche hanno evidenziato un pericolo significativo di cedimento - si legge in una nota dell’azienda - I danni alle radici e al tronco, aggravati da attacchi fungini, hanno reso gli alberi irreparabilmente deboli e non più sicuri”.

L’intervento, previsto dal 19 al 26 agosto, avverrà in orario notturno per ridurre i disagi alla cittadinanza. Giorgio Costa, dirigente A.S.Ter. e responsabile del Settore Verde, ha precisato: "Abbiamo scelto questo periodo dell’anno per garantire che l’operazione si svolga con la minima interferenza possibile. Comprendiamo il valore emotivo e ambientale di questi alberi, e ci impegniamo a ripristinare il verde con nuove essenze identiche a quelle abbattute”.

Scarfì solleva dubbi non solo sulla tempestività dell’intervento, ma anche sulla trasparenza con cui le decisioni vengono comunicate. “Perché si interviene solo dopo che l’albero è caduto? Perché non si è fatto nulla per prevenire questo disastro? La mancanza di trasparenza e la gestione opaca delle perizie è un problema che abbiamo già visto in altre situazioni a Genova”.

Il dibattito sulla gestione del verde pubblico a Genova si fa così sempre più acceso. Se da un lato Aster rivendica la necessità di agire per garantire la sicurezza pubblica, dall’altro le associazioni ambientaliste denunciano una mancanza di prevenzione e di comunicazione efficace con la cittadinanza.

Mentre l’abbattimento dei pini secolari segnerà definitivamente il volto di Viale Thaon di Revel, la questione si inserisce in un contesto più ampio. Genova ha già perso parte del suo patrimonio arboreo in altre aree della città, e la gestione del verde urbano resta una sfida complessa.

Le nuove piantumazioni promesse da Aster per l’inverno potrebbero non essere sufficienti a placare le polemiche, soprattutto se la mancanza di trasparenza e di interventi preventivi continuerà a essere percepita come una costante.

LA MANCANZA DI UN PIANO DEL VERDE CONDIVISO E PARTECIPATO

Uno dei principali punti di criticità è la composizione del tavolo tecnico incaricato di elaborare il Piano del Verde senza il coinvolgimento di esperti esterni o delle associazioni cittadine. La Consulta del Verde, istituita nel 2012, è un organo che raccoglie esperti e rappresentanti di associazioni per offrire pareri sul verde pubblico, ma le sue raccomandazioni non sono vincolanti per il Comune.

Il Piano del Verde si propone di affrontare problematiche urgenti, come il contrasto alle "isole di calore" urbane e la creazione di corridoi verdi che colleghino le aree naturali montane al mare. Tuttavia, nonostante l'importanza di questi obiettivi, la mancanza di un coinvolgimento più ampio e strutturato solleva interrogativi sulla qualità e l’efficacia del documento finale. 

La preoccupazione è che, senza un processo inclusivo e partecipativo, il Piano del Verde rischi di diventare un documento poco incisivo, con pochi indirizzi concreti e senza le necessarie risorse per la sua implementazione. In un momento in cui la qualità del verde urbano è strettamente legata alla qualità della vita e alla capacità di affrontare i cambiamenti climatici, Genova non può permettersi di fallire in questo compito cruciale.