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Attualità | 11 agosto 2024, 08:15

REMS di Pra’, un anno di promesse mancate: restano le preoccupazioni per la sicurezza dei residenti

Il consigliere regionale Pastorino: “Necessario un rapporto più equilibrato tra le strutture e i territori che le ospitano"

REMS di Pra’, un anno di promesse mancate: restano le preoccupazioni per la sicurezza dei residenti

Un anno dopo l'arrivo di Luca Delfino alla REMS (Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza) di Pra’, le preoccupazioni dei residenti restano alte, mentre le promesse di miglioramento sembrano essere svanite nel nulla. 

Le famiglie che vivono nei pressi della REMS di Villa Caterina, sulle alture di Pra’, continuano a sentirsi abbandonate. Il loro stato d'animo è riassunto nelle parole di un residente: "Abbiamo paura e ci sentiamo presi in giro". La presenza di venti "autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi" in una struttura così vicina alle abitazioni ha reso la vita quotidiana un incubo.

Gianni Pastorino consigliere regionale di Linea Condivisa, è chiaro nel suo giudizio: “Purtroppo non si muoverà nulla perché non c'è alcune attenzione nei confronti delle REMS.” 

Con queste parole, il consigliere sottolinea la mancanza di un controllo adeguato su strutture che, pur essendo pensate per garantire la sicurezza pubblica, finiscono spesso per generare preoccupazioni nelle comunità che le ospitano. Le REMS, spiega Pastorino, rappresentano una realtà “ibrida”, dove l'assenza di una gestione efficace rischia di trasformarsi in un problema sia per i residenti sia per gli stessi ospiti delle strutture.

Le dichiarazioni di Pastorino trovano eco nelle paure dei cittadini di Pra’, che da mesi denunciano una convivenza difficile con la REMS di Villa Caterina. 

“È evidente che la presenza di queste strutture preoccupa le persone, e non vi è alcun tipo di gestione adeguata - afferma Pastorino - Dobbiamo riflettere su questo aspetto, perché la presenza delle REMS in contesti urbani solleva questioni importanti: è necessario un rapporto più equilibrato tra le strutture e i territori che le ospitano. 

Comprendo la preoccupazione delle persone, soprattutto quando ci sono ex detenuti con difficoltà psichiatriche che vengono trasferiti in queste strutture senza un'adeguata sorveglianza. Questo silenzio istituzionale non fa che acuire la sensazione di abbandono avvertita dalla popolazione”.

Redazione

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