Dopo un precampionato con più ombre che luci, la Sampdoria bagna l'esordio ufficiale della stagione con una prestazione convincente e un risultato di spessore, superando 5-4 ai rigori il Como neopromosso in A nei trentaduesimi di finale di Coppa Italia, antipasto del campionato al via nel prossimo weekend.
Nonostante la serata agostana e un caldo quasi asfissiante, il popolo blucerchiato risponde presente alla prima uscita ufficiale di una Samp che, rispetto alla passata stagione, ad eccezione di Yepes e Borini, cambia tutti gli interpreti, schierati però nel solito 3-4-2-1 di Pirlo. Da Ghidotti in porta, passando per i vari Bellemo, Romagnoli e Akinsanmiro, fino all'ex rossoblu Coda, tra i più pimpanti nel primo tempo: partono infatti dai suoi piedi le prime due conclusioni della gara, preludio dell'assist confezionato al 37', quando Ioannou, uno dei tanti ex della gara, trova l'angolino basso alla sinistra dell'eterno Pepe Reina, preferito ad Audero, omaggiato da tutta la Sud fin dal riscaldamento.
Il Como, che perde subito Varane per infortunio, fatica ad ingranare le marce alte, ma al tramonto del primo tempo, grazie ad un ottima combinazione nello stretto tra Da Cunha, Strefezza e Cutrone, liberato a porta completamente sguarnita, trova la via del pareggio. C'è ancora tempo per una zampata di Belotti proprio allo scadere, ma Ghidotti in uscita bassa sbarra la strada all'ex Fiorentina.
Il miracolo di Reina su Borini inaugura una ripresa caratterizzata da qualche errore in più da una parte all'altra, con i blucerchiati comunque in partita e senza alcun timore nei confronti dei comaschi, appena promossi in A. Ghidotti risulta inoperoso fino al ventesimo, quando viene però chiamato agli straordinari per dire di no a Da Cunha, lanciato a tu per tu con il classe '00 doriano, autore di una prova convincente tra i pali. Debutta Tutino tra l'ovazione del “Ferraris”, mentre i “veterani” Giordano, Benedetti e Vieira trovano spazio nell'ultimo quarto d'ora al posto di Ioannou, calato alla distanza, Akinsanmiro, propositivo ma con ampi margini di crescita dal punto di vista tecnico, e Bellemo, non ancora al top della condizione.
Baselli ci prova da fuori senza trovare la porta, mentre in pieno recupero è la Samp che, sulla punizione di Coda conquistata da Bereszynski dopo l'ottimo suggerimento di un Meulensteen entrato nel finale con grande piglio, manca il colpo del ko.
La lotteria dei rigori, senza il purgatorio dei supplementari, premia comunque la squadra di Pirlo: decisivo l'ultimo penalty di Tutino dopo gli errori comaschi di Verdi e Braunoder e la parata di Reina su Meulensteen.
Il prossimo 25 settembre, sotto la Lanterna, sarà di nuovo Genoa-Sampdoria.
Il tabellino:
SAMPDORIA – COMO 5-4 d.c.r. (1-1)
Reti: 37' Ioannou – 44' Cutrone
Rigori: Da Cunha (C) gol; Vieria (S) gol; Verdi (C) palo; Benedetti (S) gol; Braunoder (C) traversa; Meulensteen (S) parato; Baselli (C) gol; Coda (S) gol; Strefezza (C) gol; Tutino (S) gol
SAMPDORIA (3-4-2-1): Ghidotti; Bereszynski, Romagnoli, Vulikic; Venuti, Yepes (82' Meulensteen), Bellemo (75' Vieira), Ioannou (68' Giordano); Akinsanmiro (75' Benedetti), Borini (68' Tutino); Coda. A disposizione: Ravaglia, Vismara, Barreca, Ricci, Kasami, Stoppa, La Gumina, Ferrari, Girelli, Zeqiraj. Allenatore: Pirlo.
COMO (4-2-3-1): Reina; Iovine, Barba, Varane (22' Goldaniga), Moreno (78' Sala); Mazzitelli (61' Baselli), Braunoder; Strefezza, Belotti (61' Gabrielloni), Da Cunha; Cutrone (78' Verdi). A disposizione: Audero, Vigorito, Dossena, Cerri, Gioacchini, Engelhardt, Albidgaard, Cassandro.
Arbitro: Collu di Cagliari
Assistenti: Margani di Latina – Galimberti di Seregno
Quarto uomo: Iacobellis di Pisa
VAR: Chiffi – Muto