Attualità - 10 agosto 2024, 08:15

Una tavola per combattere la solitudine, in via San Bernardo torna Ferragustando

Nata dall’idea di Silvestro Pintori, l’iniziativa ogni anno di più coinvolge ristoratori, residenti e turisti. Un momento di convivialità pensato soprattutto per i fragili e gli anziani che restano da soli in città durante l’estate e per chi è in difficoltà c’è il pranzo sospeso

L’aria pesante, umida, i vicoli che si svuotano e il vociare che si affievolisce. Se la calda stagione genovese spinge molti a raggiungere il mare o ad addentrarsi nelle alture, per chi resta in città c’è un appuntamento diventato nel tempo una vera e propria consuetudine.

É Ferragustando, il pranzo di Ferragosto che dal 2019 anima via San Bernardo grazie alla collaborazione degli esercenti della zona per offrire un momento di aggregazione ai residenti, riuscendo a catturare l’attenzione anche dei turisti che, loro sì a differenza dei genovesi, affollano le strade del centro storico anche ad agosto.

Settanta metri di tavoli, circa trecento posti a sedere, un’occasione di convivialità unica per la sua formula che, prima di tutto, vuole regalare un momento di gioia ai tanti anziani che, in particolar modo nel periodo estivo, si trovano a fare i conti con la solitudine.

La prima edizione quasi per caso, nel 2011, è nata dall’idea del compianto Silvestro Pintori, titolare dell’omonimo ristorante scomparso nel dicembre del 2021, come racconta Roberta di Cibus13, una delle attività coinvolte nella manifestazione: “Quell’anno in giro non c’era molta gente e Silvestro aveva messo questo tavolo fuori a cui pian piano si sono aggiunte altre persone dando vita a una tavolata amichevole a cui hanno preso parte molte persone del circondario”.

Da quella prima esperienza, qualche anno più tardi, ha preso le mosse l’idea di un pranzo un po’ più strutturato: “Noi, Archivolto Mongiardino e altri ristoranti abbiamo deciso di riproporre questa tavolata. Abbiamo messo insieme le forze, abbiamo chiesto i tavoli alla parrocchia, ogni ristoratore ha portato qualcosa e siamo partiti con la prima ‘Ferragustando’”.

Un primo da Cibus13, il secondo da Pintori, poi via via tutti gli altri: un contorno, il dolce, e i piatti che raggiungono tutti i commensali: “Una tavolata da trecento, forse anche trecentocinquanta persone. Emozionante”.

La pandemia da Coronavirus ha fatto il suo ma, con tutti gli accorgimenti del caso, Ferragustando è tornata in strada, come racconta ancora Roberta: “Non abbiamo voluto sospenderla, abbiamo scelto di fare un pranzo un po’ più distanziato con poco più di cento persone”.

L’idea - continua Roberta - è nata per dare la possibilità a chi il 15 agosto è ancora in città, di avere un momento di convivialità, in modo particolare per gli anziani che, soprattutto durante una festività, si sentono ancora più soli. Così tutti insieme, abbiamo lavorato a questa bellissima iniziativa che coinvolge, oltre a Cibus13, anche Archivolto Mongiardino, la gelateria U Gelato du Caruggiu, il Kowalski e il Jamila di via De Giustiniani, Roberto, il panettiere di San Donato e tanti altri. Tanti sono anche i fornitori che ci danno una mano regalandoci alcune materie prime. Poi ci sono le persone che scendono dai propri appartamenti, vengono a darci una mano a servire, ad allestire, a disallestire. Loro non vengono mai menzionati ma sono fondamentali”.

Qualche giorno fa Valentina Scarnecchia, che proprio al posto del ristorante Pintori sta lavorando non senza difficoltà per aprire il primo ristorante di cucina romana a Genova, aveva lanciato un appello via social per recuperare i tavoli necessari per Ferragustando, un tam tam che ha portato, nel giro di pochi giorni, a risolvere la situazione: “Abbiamo trovato diverse realtà del centro storico che ci hanno dato dei tavoli, manca ancora qualche risposta ma, grazie anche alle parrocchie, riusciremo a fare la tavolata. Se poi dovessimo trovarne altri, vorrà dire che potremo aggiungere qualche posto”.

Per partecipare al pranzo è necessario recarsi nella gelateria U gelato du Caruggiu di via San Bernardo e acquistare il proprio biglietto. La ricevuta rilasciata al momento dell’iscrizione, che si potrà sottoscrivere fino al 13 agosto, dovrà essere mostrata il giorno del pranzo. La quota per partecipare al pranzo è di venti euro a persona mentre per i bambini al di sotto dei 12 anni e per gli over 70, la quota di partecipazione è di dieci euro.

La solidarietà non sembra venir meno mai e c’è chi negli anni ha scelto di lasciare un pasto sospeso: “Molte persone regalano un pasto aggiungendolo al proprio o scelgono di acquistarlo per chi è in difficoltà anche se non potranno partecipare - aggiunge la ristoratrice di Cibus13 - noi ovviamente lo daremo a chi non può permetterselo”.

Il menu è ancora in fase di definizione “ma non mancheranno i panzerotti di Mamadou (Jamila), l’insalata di orzo, farro e verdure di Patrizia (gastronomia di Canneto il Curto), le torte salate della Trattoria Il Grillo Parlante e del Kowalski. Poi la pasta al forno dell’Archivolto Mongiardino, contorni come caponata e patate, poi la panna cotta ai frutti di bosco, l’anguria che ci offriranno I Fruttarelli, la crema al caffè e tanto altro”.