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Attualità | 06 agosto 2024, 19:19

Quarto ricorso al TAR contro la funivia Stazione Marittima - Forte Begato: “Dall’amministrazione una totale avversione alle regole”

Nuovo capitolo della battaglia che vede in prima linea il comitato ‘Con i piedi per terra’ e Legambiente

La manifestazione del comitato ‘Con i piedi per terra’ contro la funivia

La manifestazione del comitato ‘Con i piedi per terra’ contro la funivia

Gli abitanti della vallata del Lagaccio calano il poker insieme a Legambiente e depositano il quarto ricorso al TAR contro il progetto della funivia Stazione Marittima - forte Begato.
Uniti dalla consapevolezza che Genova non ha bisogno di un’altra mega opera - spiegano dal comitato ‘Con i piedi per terra’ - ma di una visione di città che sappia mettere al centro i bisogni di chi la abita, la protezione del territorio e la riqualificazione del suo patrimonio culturale”.

La battaglia legale dei residenti non si ferma e vede ora un’altra mossa dopo i precedenti tre ricorsi che vertevano sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte di Regione Liguria e sulla scarsità di documentazione e di approfondimento degli impatti, della sicurezza e dei rischi sia ambientali che per le persone.

Contestiamo il parere positivo della Soprintendenza - spiegano dal comitato - benché con prescrizioni, al nuovo progetto di OBR. Progetto che ha subìto numerose modifiche rispetto a quello presentato nella Conferenza dei Servizi e che per questo dovrebbe essere sottoposto a un nuovo vaglio. Riteniamo che privare tutti gli altri Enti coinvolti della possibilità di esprimersi su un progetto fortemente rivisto sia illegittimo”.

A preoccupare i ricorrenti anche il cantiere aperto in via Bersaglieri d’Italia, dove dovrebbe sorgere la stazione di partenza. “Per settimane il cantiere è stato privo di qualsiasi segnaletica, compresa quella obbligatoria secondo l’articolo 31 del Regolamento Edilizio Comunale - aggiungono - abbiamo fatto diverse segnalazioni fino a che i vigili non sono intervenuti appurando che effettivamente il cantiere non era in regola sotto il profilo della dovuta trasparenza. Gravissimo che il Comune non rispetti le sue stesse regole, ancor di più quando è già chiaro lo sperpero di fondi pubblici, soldi di tutti noi cittadini e cittadine”.

A seguito delle segnalazioni il cartello per le opere edilizie è stato posizionato nell’area di cantiere, rivelando che effettivamente si tratta di un appalto di quasi 40 mila euro per l’esecuzione dei lavori di risoluzione delle interferenze con la stazione di partenza.

Un via libera di fatto alla costruzione di un’opera di cui non si conosce ancora il progetto esecutivo, che manca dei rilievi ambientali prescritti (a febbraio del 2022) da ARPAL e delle integrazioni al progetto richieste da diversi Enti durante la Conferenza dei Servizi - concludono - ancora una volta questa amministrazione, e in particolar modo il vice sindaco Piciocchi, dimostra una totale avversione alle regole, al confronto reale con la cittadinanza, alla trasparenza nell’uso di fondi pubblici. L’importante è fare. Qualcuno, prima o poi, si chiederà se si sta anche facendo bene?”.

Redazione

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