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Attualità | 05 agosto 2024, 12:49

Supporto, sostegno e benessere: la formula vincente dei maggiordomi di quartiere e dei custodi sociali

Il progetto di Regione Liguria attivo dal 2019, rappresenta una realtà fondamentale per il territorio garantendo assistenza grazie ai cinquantadue punti operativi, di cui undici solo nell’area metropolitana di Genova. Giampedrone: “Presidio importante per dare un riferimento territoriale”

Supporto, sostegno e benessere: la formula vincente dei maggiordomi di quartiere e dei custodi sociali

Monitorare e custodire gli anziani e i fragili, offrendo una presenza e un supporto costanti che garantiscano il mantenimento dell’autonomia senza dimenticare il benessere psicofisico.

Queste le attività del maggiordomo di quartiere e del custode sociale, realtà diffuse sul territorio regionale che nel corso del periodo estivo vengono potenziate per far fronte alle difficoltà legate ance alle alte temperature.

Una presenza che affianca i più fragili e che offre un aiuto diretto nelle incombenze quotidiane e che sta riscuotendo sempre maggiore consenso. Attivo dal 2019, il progetto vede il finanziamento del Fondo Sociale Europeo e coinvolge, su tutta la Liguria, centoquarantacinque custodi sociali, ottanta maggiordomi di quartiere e dieci operatori di call center. Venticinque gli sportelli aperti, di cui undici nell’area metropolitana di Genova, per un totale di cinquantadue punti operativi a livello regionale.

Un impegno che ha garantito, solo nel mese di luglio, una risposta a oltre tremila richieste, come sottolineato questa mattina in piazza Palermo nel corso della visita dell’assessore alle Politiche Sociali Giacomo Giampedrone nel chiosco di piazza Palermo.

Credo che l’azione diventata strutturale di Regione Liguria, per cui è stato stanziato un investimento di sei milioni di euro - ha spiegato l’assessore - sia un’operazione che per tutti l’arco dell’anno garantisca risposte ai cittadini più fragili, a quelli che hanno ovviamente più difficoltà di mobilità. Per quanto riguarda la parte estiva, il maggiordomo e il custode sociale diventano un elemento anche di accompagnamento di carattere sanitario, soprattutto nelle giornate più calde dove ovviamente uscire di casa per persone che hanno difficoltà a deambulare può essere uno sforzo maggiore. Credo che questo sia il sintomo anche del ringraziamento che abbiamo voluto portare questa mattina qui in piazza Palermo per dare un supporto importante a tutti gli operatori, a tutte le associazioni del terzo settore che ci danno una mano nella realizzazione di questo importante servizio, ovviamente nel ricordare che questi sportelli arrivando anche in una fase estiva aumentano le ore di lavoro proprio per cercare di essere più capillari possibili”.

Venticinque sportelli fissi che si traducono in una cinquantina di ‘sportelli diffusi’, hanno portato a tremila e cento operazioni, a duemila contatti e a quaranta chiamate al giorno ricevute dal call center e smistate sul territorio secondo le domande e le esigenze dei cittadini: “Credo che - conclude Giampedrone - di base sia anche un presidio importante per dare un riferimento territoriale, è per questo che ho voluto il vicepresidente del municipio qua, perché credo che sia una bella collaborazione istituzionale con fondi dello Stato, voluto dalla Regione e che arriva ovviamente al territorio nel migliore dei modi”.

Parole confermate anche dal vice presidente del Municipio Medio Levante Luca Rinaldi: “Anche a nome della Presidente Anna Palmieri vorrei ringraziare la Regione, in particolare l'assessore regionale Giampedrone per questa iniziativa che devo dire è apprezzatissima dalla cittadinanza. La Liguria è una delle regioni più anziane d'Europa come età media, la Foce pare che sia il quartiere dove l'età media è la più alta in tutta Europa, quindi è chiaro che a questo servizio accede un'utenza fragile, un'utenza particolarmente anziana che davvero apprezza moltissimo questo servizio. Gli operatori sono bravissimi, sono riusciti a stabilire un rapporto di fiducia, non soltanto con gli anziani o in generale con l'utenza che accede, ma anche con tutta la piazza dove esistono realtà diverse, ragazzi, giovani, il mercato e da sempre il maggiordomo di quartiere fa un po' sintesi di tutto ed è un punto di riferimento importante e visibile sul nostro territorio”.

Il Maggiordomo di Quartiere -  spiega Andrea Rivano della Cooperativa Agorà e responsabile regionale del progetto Maggiordomi e Custodi Sociali - si inserisce in un progetto più complessivo che comprende anche è importante perché intanto si inserisce in un progetto più complessivo, che è appunto quello dei Maggiordomi di Quartieri e Custodi Sociali, che comprende anche il call center regionale informa anziani e il numero verde. È un progetto attivo tutto l'anno, che abbiamo messo insieme con Regione Liguria in un'ottica di prevenzione. Durante particolari periodi dell’anno come quello estivo, ma anche durante il periodo freddo, gli anziani possono essere in difficoltà, così nell’ottica di supportarli, ma anche per situazioni di fragilità e per dare una mano in generale al contesto familiare e caregiver, che in qualche modo supportano e sono preziosi rispetto alle persone anziane, potenziamo il servizio”.

Il Maggiordomo è presente su tutto il territorio regionale con cinquantadue punti attivi e offre supporto agli anziani anche attività a domicilio e in tutte le situazioni in cui possono riscontrare difficoltà di spostamento. Non solo un aiuto ‘pratico’ che può comprendere piccole commissioni, ma una presenza che combatte la solitudine grazie all’impegno in attività sociali garantendo il supporto necessario e l’adeguato sostegno.

Rivano prosegue: “Il Maggiordomo è a disposizione della cittadinanza, mentre il custode sociale fa un'azione un po' più mirata, con delle prese in carico; lavoriamo fondamentalmente con i territori che è la cosa fondamentale, con i distretti, con gli ATS territoriali, con gli assenti sociali, abbiamo proprio un'azione di presa in carico generale della persona anziana, ovviamente in situazioni di fragilità ma dove l’anziano è ancora autosufficiente, quindi diamo quel supporto che è utile per poter mantenere la propria autonomia durante tutto l’anno”.

Il progetto, che nel tempo è diventato continuativo, ha reso i chioschi dei maggiordomi e dei custodi dei veri e propri riferimenti: “Le persone arrivano, chiedono, si informano - conclude il responsabile del progetto -  e gli interventi anche che andiamo a fare in giro per il territorio o a domicilio ci danno ragione e anche il servizio è in generale molto apprezzato. Se a questo aggiungiamo anche l’attività del call center regionale informanziani, che è il numero verde, 800 59 32 35, dove facciamo un'azione di orientamento, di informazione, di telecompagnia, garantiamo all'anziano o alla persona, anche il familiare, indicazioni un po' più mirate, sapere dove andare, come muoversi, chi poter contattare per avere magari dei servizi più specifici per il proprio caro o comunque per la persona che deve essere supportata”.

Gli operatori, impegnati dalle 8 alle 20 per tutto l’anno, festività incluse, diventano così il tramite dei servizi a disposizione e della rete di associazioni attive e coinvolte.

Cosa fa un maggiordomo di quartiere lo spiega Mattia Brancati che da tempo è coinvolto nell’attività: “Il mio lavoro consiste nell’essere un supporto per la comunità, dall’essere un punto di riferimento per persone con fragilità ma non solo. Ci troviamo in una splendida piazza che ha tre scuole quindi anche un monitoraggio per i più giovani ma prevalentemente l'utenza è composta da persone più adulte”. In tanti hanno trovato nella presenza sul territorio dei punti di riferimento divenuti fondamentali e a proposito Brancati aggiunge: “Tutti gli interventi sono importanti, per ognuno il proprio bisogno è importante. Questo lavoro l’ho fatto a più tornate, una volta una signora che conoscevo di vista nei pressi dello sportello in cui lavoravo si era sentita poco bene, il fatto che potesse vedere in me e nei miei colleghi un punto di sostegno e di riferimento per tornare a casa e assicurarsi di essere incolume è stato importante e gratificante”. 

Sonia Guelfo, custode sociale, racconta il suo impegno: “Il nostro ruolo è quello di monitorare e custodire gli anziani, ovviamente il nostro lavoro è continuativo abbiamo un numero di anziani che seguiamo negli anni per tutto l’anno perciò abbiamo a cura il benessere psicofisico dell’anziano e ci curiamo dell’aspetto pratico, dell’aspetto sociale e psicologico e gli interventi sono sempre tanti. D’estate c’è anche il problema del caldo perciò li supportiamo maggiormente però è un lavoro, ci tengo a dire, che è fatto a trecentosessanta gradi tutto l’anno”.

Tra gli interventi maggiormente richiesti: “Gli anziani chiedono e non chiedono tutto. Per quello che abbiamo un ampio raggio di servizi. Tanto supporto a livello psicologico, ovviamente anche pratico perché ci occupiamo anche di spesa, di farmaci, di visite, perciò siamo una presenza costante per loro ed è bello e stimolante, per loro è un valore aggiunto e di questo abbiamo sempre riprova da parte loro”.

Isabella Rizzitano

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