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Attualità | 04 agosto 2024, 13:36

Teatro all'aperto, piazza centrale, casa della cultura e autosilo: così Begato rinasce dopo la "diga"

Del tema si è occupato il Comune di Genova, insieme all’Università e all’Ordine degli Architetti, con il supporto della società “Avventura Urbana srl”. Ora un ulteriore approfondimento viene svolto dal Dipartimento di Architettura e Design

Teatro all'aperto, piazza centrale, casa della cultura e autosilo: così Begato rinasce dopo la "diga"

Ci saranno una piazza centrale, un autosilo, un teatro all’aperto e una “casa” della cultura. Laddove un tempo sorgeva la “diga” di Begato, un mostro di cemento rimasto in piedi per lunghissimi anni e demolito in tempi recenti in favore di un’edilizia più leggera, saranno completamente ripensati anche gli spazi pubblici, oltre alle unità abitative.

Del tema si è occupato il Comune di Genova, insieme all’Università e all’Ordine degli Architetti, con il supporto della società “Avventura Urbana srl”. Ora un ulteriore approfondimento viene svolto dal Dipartimento di Architettura e Design, per permettere ad Arte - come si legge nella determinazione dirigenziale di Palazzo Tursi - "di avere una documentazione utile per sviluppare un progetto definitivo/esecutivo come previsto dal protocollo di intesa".

Secondo il Dipartimento, vanno riconfigurati "gli spazi collettivi: spazi aperti, aree verdi, servizi e residenza sociale". Il tutto con la precisa finalità di "ridurre il disagio abitativo del quartiere".

Ecco allora che a Begato sorgeranno: una piazza centrale che sarà il cuore del nuovo quartiere, un autosilo e spazi per la cultura, il tutto a seguito di un’intesa con i residenti, che hanno risposto con entusiasmo alla domanda sul futuro del posto dove vivono e dove vivranno. In particolare, il teatro all’aperto sorgerà sulle ex fondazioni della diga rossa, e vi saranno allestite "funzioni di spettacolo, gioco e intrattenimento all’aperto". L’autosilo avrà una copertura con funzioni pubbliche, aree gioco, aperte e flessibili, mentre nella piazza centrale ci saranno altre aree gioco, spazi per la socialità e strutture sportive.

Si vuole dare un calcio ai ricordi del passato, agli spazi degradati e in abbandono, alla microcriminalità. E si vuole, al contrario, dare l’immagine di una zona che, rispetto al passato, è notevolmente cambiata ed è finita al centro di un processo di trasformazione urbana che oltre ad avere elementi spettacolari (come la demolizione della “diga”) ha anche una precisa finalità sociale e di inclusione.

Lo studio del Dipartimento di Architettura, che recepisce le linee guida indicate nei mesi scorsi, sarà definitivo e sarà propedeutico alla realizzazione dei lavori veri e propri.

Secondo le intenzioni di Palazzo Tursi, occorre "fortificare il senso di appartenenza al quartiere da parte dei futuri abitanti", ed ecco il senso di tutta l’operazione di condivisione del percorso, mentre ora spetta al Dipartimento di Architettura e Design tirare le somme. L’incarico è oneroso: sedicimila euro che il Comune affida agli specialisti dell’Università, al fine di completare ogni ragionamento e dare modo di andare avanti a livello pratico.

Tutto il progetto, secondo la relazione, sarà "rispettoso dell’ambiente nelle fasi di gestione, conduzione, controllo e manutenzione, e prevede l’utilizzo di materiali ecosostenibili, che consentono un rapido montaggio, nonché un’ottima rispondenza dal punto di vista sismico. Verrà, inoltre, implementato programma di riqualificazione energetica, che prevede l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e sostenibile, grazie alle quali gli edifici saranno di classe energetica A". 

Redazione La Voce di Genova

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