Il 14 agosto 2018 è una data impossibile da dimenticare, per la città di Genova e per l’intera nazione: alle 11,36 il viadotto Polcevera, meglio conosciuto come Ponte Morandi, è collassato, provocando quarantatré morti, e lasciando senza casa cinquecentosessantasei persone. Una ferita forse impossibile da rimarginare, nonostante i lavori portati avanti per risolvere, almeno, il problema dei collegamenti stradali. Proprio oggi, 3 agosto, il Ponte San Giorgio celebra il suo quarto anniversario: costruito a tempo record sulle macerie del vecchio Morandi, simboleggia una rinascita amara, ma pur sempre una rinascita. Il progetto porta la firma dell’architetto Renzo Piano, ed è andato a ricollegare nuovamente il ponente e il levante ligure, contribuendo a risanare l’economia locale e risolvendo la situazione traffico sulle strade genovesi. Grazie a quest’opera è stato coniato il termine ‘Modello Genova’, per indicare la capacità di realizzare opere pubbliche in modo rapido ed efficace, nel rispetto delle normative vigenti. "Non dimenticheremo mai cosa è successo quel giorno: porteremo sempre nel nostro cuore quelle quarantatré vite spezzate - aveva commentato il sindaco Marco Bucci durante la presentazione del nuovo ponte - Ero sicuro che saremmo arrivati fino in fondo. Questo succede quando si lavora tutti insieme con lo stesso obiettivo e per lo stesso risultato: è il modello Genova. Non è vero che abbiamo operato in condizioni di eccezionalità. Si è lavorato nel rispetto del Codice europeo degli appalti, applicando controlli antimafia e anticorruzione più aggressivi del normale. Le cose sono state fatte in modo efficiente, con un ottimo project planning e prendendoci le nostre responsabilità. Abbiamo vagliato 22 progetti e individuato il migliore. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo raggiunto l'obiettivo".
Il Ponte San Giorgio è lungo 1067 metri, è sostenuto da diciotto piloni ed è dotato di tecnologie all'avanguardia per la sicurezza e la manutenzione. E mentre quei lumini accesi giorno e notte sembrano voler (anche) ricordare chi ha perso la vita in quel drammatico giorno, si avvicina un altro anniversario di quel maledetto crollo, il sesto, in cui ricordare le vittime è necessario, ma evitare che possano accadere ancora tragedie simili è fondamentale.