Dal giorno dell’annuncio di Matteo Renzi in molti si sono chiesti con quali armi della mediazione si sarebbe intervenuti per placare le divergenze tra i due estremi del ‘campo largo’ ligure: da una parte Italia Viva, dall’altra Alleanza Verdi Sinistra.
Una distanza di vedute prima sopita e poi venuta a galla sotto forma di un comunicato stampa firmato AVS che non fa giri di parole definendo come “non scontata” la presenza dei renziani in coalizione.
Distanze che emergono anche dalle parole di Carla Nattero, segretaria regionale di Sinistra Italiana, a pochi giorni dalla prima uscita di coalizione a Camporosso e nelle ore in cui a Genova era esploso il caso David Ermini.
Partiamo dalla strettissima attualità: è di poche ore fa il vostro comunicato stampa in cui esprimete dubbi sulla presenza di Italia Viva nella futura coalizione che correrà alle regionali. Come potrete convivere?
“Pensiamo che ci debba essere una verifica programmatica e non è scontato che Italia Viva faccia parte dell'alleanza progressista. Ci sono fatti che portano a dire che occorre una verifica, noi non siamo in contraddizione semmai lo sono i loro organismi dirigenti. Paita una settimana dopo l'arresto di Toti ha detto “mai con chi è contrario alle grandi opere””.
Questa coalizione sembra però iniziare a scricchiolare ancora prima di costituirsi ufficialmente. Nei giorni scorsi è esploso il caso Ermini, e Ferruccio Sansa è stato estremamente critico. Temete che possa saltare il banco?
“Penso di no. Una cosa è la questione di Italia Viva, un’altra quella di Ermini che sicuramente è un segnale negativo da un punto di vista politico. Noi lavoriamo per una rottura della continuità con il sistema-Toti, è un punto fondamentale su cui l’alleanza progressista si deve unire. Questa nomina non sottolinea una rottura, ma una continuità. Chiaramente è una cosa che noi non apprezziamo per niente, ma dobbiamo sottolineare che sia Orlando che il Partito Democratico hanno preso delle posizioni pubbliche condivisibili esortando Ermini a dimettersi o a lasciare la carica nel PD”
Alleanza Verdi Sinistra ha attestato la sua posizione in modo netto con il risultato delle europee. Avete un piano a lungo termine in Liguria per sfruttare lo slancio elettorale?
“Ovviamente vogliamo allargare il risultato positivo delle europee alle regionali, pensiamo di presentarci con lo stesso simbolo. Questo elemento di continuità penso possa aiutare l’elettorato a individuare quello che vogliamo essere, una forza politica che sia radicalmente di sinistra e ambientalista nei contenuti. Avremo candidate e candidati che possano rappresentare bene la società genovese, i comitati, i bisogni e le istanze e gli strati sociali di nostro riferimento. Dando importanza al programma ci presenteremo al tavolo del ‘campo largo’ progressista anche con dei punti di programma. Pensiamo a una apertura e a liste che non siano chiuse”
Il nome di Andrea Orlando vi piace?
“Ho sentito Orlando a Camporosso e ho condiviso il suo taglio sulla necessità di rappresentare una alternativa radicale e netta al sistema di governo Toti. Penso che questo punto di approccio ci possa unire. Orlando è una persona con molte esperienze, siccome riteniamo che la questione ligure sia anche nazionale, penso abbia tutte le caratteristiche per affrontare questa grande sfida. Ciò non significa che la decisione sia già stata presa, ci devono essere ancora delle riunioni ufficiali che non ci sono ancora state”
Per la composizione delle liste terrete in considerazione anche nomi come quelli di Ferruccio Sansa e Selena Candia?
“Faremo tutta la procedura di formazione delle liste con il programma e con delle regole di ingaggio. Le confronteremo in maniera aperta con tutti, loro compresi”
Lei si candiderà?
“Non lo so. Per ora faccio da punto di sintesi di Sinistra Italiana in AVS. C’è tempo”