David Ermini non fa passi indietro. A nulla è valsa la chiamata di Andrea Orlando, il neo presidente del CDA di “Spinivest srl” non rinuncia alla carica e, di conseguenza, complica non poco le dinamiche interne al mondo del centrosinistra ligure in chiave elettorale.
La sua scelta emerge chiara in una nota diffusa nella serata di martedì 30 luglio, il giorno in cui il suo nome è stato più volte ripetuto durante il consiglio regionale che l’ha visto protagonista “in contumacia” del botta e risposta tra maggioranza e opposizione.
“Ho accettato l’incarico di Presidente del CdA di Spininvest - scrive Ermini - perché mi è stato proposto di prestare la mia opera professionale per accompagnare un nuovo percorso in grado di garantire continuità al gruppo industriale, nel segno della trasparenza e della legalità e anche a tutela e garanzia delle centinaia di lavoratori e del loro posto di lavoro. Se non fosse stato così non credo che la proposta sarebbe stata rivolta a me”.
“Il mio percorso istituzionale parla da solo - prosegue il neo presidente del CDA - ho svolto i miei incarichi con disciplina ed onore e così sarà anche adesso. Le vicende processuali non entrano in alcun modo nella mia scelta. I processi faranno il loro corso e sono noti l’equilibrio e la competenza dei magistrati genovesi a cui va il mio profondo rispetto. Non c’entrano nemmeno vicende politiche. Ho le mie idee, come tutti sanno, ma mai mi hanno impedito, in tutti i ruoli ricoperti, di tenere un comportamento equilibrato e rispettoso delle istituzioni e del lavoro professionale che da un anno e mezzo ho ripreso a svolgere con passione”.
La scelta di non indietreggiare rappresenta un primo nodo da sciogliere all’interno del ‘campo largo’ che sembrava a un passo dal compattarsi definitivamente per correre alle elezioni regionali di fine ottobre portando in dote la candidatura di Andrea Orlando. Ora, però, le cose si fanno più complesse.
Ieri, pochi istanti dopo l’annuncio dell’ingresso di Ermini nella società di Spinelli, Ferruccio Sansa non ha fatto giri di parole nel puntare il dito contro il PD e contro il sistema di intreccio tra politica e imprenditoria che lui stesso ha combattuto: “Questa non è la politica per cui vogliamo batterci, se il PD vuole dimostrare di essere cambiato deve farlo subito”.
Gli stessi ‘dem’ l’hanno definita una scelta “inopportuna nel contesto in cui si colloca con un'indagine giudiziaria aperta su un sistema che abbiamo combattuto e che ha avuto riflessi negativi su Genova e sulla Liguria”.
E poi la chiara richiesta di Orlando: un passo indietro oppure svesta la casacca del PD. Adesso è palese che Ermini non rinuncerà all’incarico, resta da capire se si allontanerà o meno dal partito di Elly Schlein.
David Ermini, lo ricordiamo, è stato più volte deputato tra i banchi del centrosinistra, è membro della direzione nazionale del Partito Democratico. Incarico, quest’ultimo, che entra ora di diritto nella narrazione della campagna elettorale ligure.