Attualità - 30 luglio 2024, 19:33

I balneari protestano, sciopero degli ombrelloni il 9 agosto

La mobilitazione simbolica: parasole aperti con due ore di ritardo per contestare l'irrisolta questione delle concessioni

Il prossimo 9 agosto, le spiagge italiane si sveglieranno un po' più tardi del solito. I balneari di Fipe Confcommercio e di Fiba Confesercenti hanno annunciato una mobilitazione simbolica: ombrelloni aperti con due ore di ritardo per protestare contro l'irrisolta questione delle concessioni

Questa forma di protesta mira a mettere in luce la "situazione paradossale" in cui si trovano gli operatori del settore a causa delle incertezze sul loro futuro e a denunciare l'inerzia della politica.

Il giorno precedente, l'8 agosto, i concessionari leggeranno una lettera ai clienti di tutte le strutture, spiegando le ragioni della protesta e scusandosi per i disagi. Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) aderente a Fipe Confcommercio, ha dichiarato: 

"Ci scuseremo con i clienti ma cos'altro possiamo fare? Restare in silenzio?". Capacchione ha sottolineato come da due anni il governo non abbia fatto nulla per risolvere la questione delle concessioni balneari, nonostante le ripetute richieste di incontro inviate alla premier.

La situazione è diventata insostenibile per i balneari, che si sentono abbandonati e ignorati. 

"Dopo due anni, i balneari ne hanno piene le tasche: da parte nostra abbiamo cercato in tutti modi i contatti, il dialogo" ha aggiunto Capacchione. Se la situazione non dovesse migliorare, la protesta potrebbe intensificarsi, con gli stabilimenti che apriranno quattro ore dopo il 19 agosto.

La questione delle concessioni balneari è complessa e annosa. La normativa europea richiede che le opere costruite sul Demanio restino allo Stato alla fine della concessione, senza alcun indennizzo per i concessionari uscenti. Questo ha creato un clima di incertezza e insicurezza tra gli operatori, molti dei quali sono famiglie che lavorano insieme nei propri stabilimenti.

Capacchione ha ribadito l'intenzione dei balneari di rispettare la legge durante le proteste, assicurando che la sicurezza dei bagnanti non sarà mai compromessa. 

"Noi balneari abbiamo delle responsabilità precise, a cominciare da quella di garantire la sicurezza dei bagnanti. Se qualcuno annega perché i nostri bagnini non lo soccorrono, noi andiamo in galera per omissione di soccorso".

Nonostante gli sforzi del governo per accelerare la legislazione sulle concessioni balneari, la maggioranza non è ancora riuscita a trovare un accordo. La questione è rimasta in sospeso anche nell'ultimo Consiglio dei ministri, e la legge annuale sulla concorrenza ha lasciato fuori proprio le questioni più spinose, tra cui quella delle concessioni balneari.

La protesta dei balneari è un segnale chiaro e forte: è ora che la politica prenda in mano la situazione e trovi una soluzione che garantisca sicurezza e certezza a un settore fondamentale per il turismo italiano.

Redazione