Attualità - 29 luglio 2024, 18:00

Viabilità in Liguria, una regione sempre più inaccessibile tra ritardi dei treni e cantieri in autostrada

Il recente "Rapporto Pendolaria 2024" di Legambiente mette in luce tutte criticità: la tratta ferroviaria più complicata è la Genova-Acqui-Asti, che presenta ancora 46 km di binario unico su un totale di 63 km

Quella di ieri è stata una giornata difficile per chi viaggiava in treno tra Genova e Milano: la circolazione è stata interrotta per quasi sette ore a causa di una fuga di gas vicino ai binari nella zona di Pavia. 

Il traffico è stato bloccato dalle 11:43 fino a poco prima delle 18, su ordine del Prefetto di Pavia per consentire l'intervento dei Vigili del Fuoco.  Gli Intercity e i treni regionali hanno subito cancellazioni e deviazioni, con alcuni Intercity dirottati su Piacenza.

Insomma, una giornata di ordinaria follia: ritardi, treni cancellati, treni deviati. Una situazione che è solo la punta dell’iceberg di una viabilità, quella ligure, sempre più precaria.

VIABILITÀ SU FERRO

Il recente "Rapporto Pendolaria 2024" di Legambiente ha messo in luce una serie di criticità riguardanti il trasporto ferroviario nella nostra regione. Nonostante alcuni progressi, la situazione evidenzia ancora numerosi problemi strutturali e gestionali che influenzano negativamente i pendolari e la mobilità regionale.

Una delle principali criticità emerse riguarda la linea Genova-Acqui-Asti, che presenta ancora 46 km di binario unico su un totale di 63 km. Questa configurazione limita la capacità e l'efficienza della linea, causando frequenti rallentamenti e difficoltà nella gestione del traffico ferroviario. Il potenziamento del binario fino ad Ovada è quindi indispensabile per migliorare il servizio e ridurre i tempi di percorrenza.

Questa tratta ferroviaria è fondamentale per il collegamento tra Piemonte e Liguria, utilizzata quotidianamente da molti pendolari per lavoro, studio e necessità di cura. A causa dei lavori sui binari, sono stati introdotti servizi sostitutivi con autobus, ma questi hanno causato nei mesi scorsi gravi disservizi, tra cui ritardi, cancellazioni e una gestione inefficace. In alcuni casi addirittura autisti degli autobus sostitutivi, spesso non della zona, hanno fatto errori di percorso provocando ulteriori ritardi. Questi disservizi stanno creando notevoli disagi ai pendolari, rendendo difficile raggiungere lavoro, scuole e strutture sanitarie in modo puntuale e affidabile.

Un altro problema significativo è la mancanza di coordinamento tra Regione Piemonte e Regione Liguria nella gestione della tratta Asti-Acqui-Genova. I passeggeri sono costretti a cambiare treno, con il rischio di perdere le coincidenze, disincentivando così l'uso del treno. Questo problema potrebbe essere risolto con una gestione integrata e coordinata tra le due regioni, migliorando l'esperienza dei viaggiatori.

Più in generale i pendolari liguri continuano a subire ritardi, soppressioni di treni e guasti tecnici frequenti. Anche se l'età media dei treni in Liguria è di 9,9 anni, relativamente bassa rispetto ad altre regioni, questo non sempre si traduce in un servizio efficiente. La modernizzazione della flotta deve essere accompagnata da una manutenzione costante e da una gestione operativa efficace per garantire un servizio affidabile.

La Liguria ha destinato 17,08 milioni di euro al servizio ferroviario e 2,6 milioni di euro al materiale rotabile, pari allo 0,41% del bilancio regionale. Questo livello di investimento è inferiore a quello di molte altre regioni italiane. Un aumento degli investimenti è dunque fondamentale per migliorare la qualità e l'affidabilità del servizio.

Un aspetto ulteriore che merita attenzione riguarda la gestione operativa dei treni urbani e extraurbani. Spesso, per far fronte alle esigenze di capacità, i treni urbani vengono accorpati per formare un unico treno extraurbano, ma rimangono problemi significativi in termini di collegamento tra i due convogli. In particolare, i treni Pop, che viaggiano in doppia composizione, non sono fisicamente collegati all'interno, creando disagi sia per i passeggeri che per il capotreno.

Il capotreno, secondo i regolamenti e le direttive, è costretto a rimanere nelle carrozze di testa per essere sempre di supporto in caso di malore o problemi del macchinista, lasciando di fatto incustodita e isolata metà del treno. Questo comporta gravi problemi di sicurezza e gestione, in quanto il capotreno non può percorrere e controllare l'intero convoglio.

In caso di emergenza, come un problema di salute di un passeggero, la mancanza di collegamento interno tra i due convogli rallenta notevolmente l'attivazione dei soccorsi. Il passeggero o un altro viaggiatore dovrebbe attendere la fermata successiva, scendere dalla parte isolata del treno, risalire nella parte in cui si trova il capotreno e avvisarlo. Questo processo potrebbe comportare ritardi critici in situazioni di emergenza, mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri.

VIABILITÀ SU GOMMA 

Le autostrade liguri si trovano in una situazione che può essere definita senza mezzi termini disastrosa. Le problematiche che affliggono questa importante rete di infrastrutture non solo causano disagi significativi agli automobilisti e ai camionisti, ma pongono anche gravi questioni di sicurezza.

I problemi più gravi riguardano le manutenzioni delle gallerie autostradali. Lo scorso 29 dicembre si è verificato forse uno degli episodi più gravi: nella galleria Berté, sull'A26, sono crollati blocchi di cemento del peso di circa due tonnellate. Solo per un caso fortuito questi enormi frammenti non hanno colpito le auto in transito, evitando una tragedia.

Le indagini, avviate immediatamente dalla procura, hanno portato alla scoperta di ulteriori criticità. Altre tre gallerie, Monte Sperone, Torbella e Monte Galletto, dislocate tra gli svincoli della A7 e della A12, sarebbero a rischio stabilità. Questi tunnel sono già stati oggetto di chiusure temporanee per lavori di riparazione e consolidamento, ma i problemi strutturali persistono, alimentando preoccupazioni per la sicurezza degli utenti.

Le autostrade liguri sono arterie fondamentali per il traffico commerciale e turistico. I disagi causati dai cantieri e le interruzioni dovute alla manutenzione straordinaria hanno un impatto devastante sull'economia locale e nazionale. I camionisti, costretti a lunghe attese e deviazioni, vedono aumentare i costi operativi, mentre i ritardi nelle consegne influiscono negativamente sulla catena di approvvigionamento.

La situazione richiede interventi risolutivi e non solo misure tampone. È fondamentale un piano di manutenzione straordinaria che garantisca la sicurezza delle infrastrutture e riduca al minimo i disagi per gli utenti. Inoltre, è necessario un monitoraggio costante dello stato delle gallerie e dei viadotti per prevenire incidenti potenzialmente catastrofici.

Dal 23 aprile, Autostrade per l'Italia ha iniziato a erogare rimborsi per un totale di oltre 33,7 milioni di euro agli autotrasportatori che hanno subito danni economici a causa dei cantieri autostradali nel 2022. Questo impegno finanziario è il frutto del protocollo d'intesa tra il Ministero dei Trasporti, la Regione Liguria, il Comune di Genova e l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.

I rimborsi coprono 1.801.563 transiti, di cui 1.575 riguardano trasporti eccezionali. Gli autotrasportatori riceveranno circa 18 euro per ogni transito ordinario, cifra che sale a 93,20 euro per i trasporti eccezionali. Sebbene questa misura rappresenti un riconoscimento dei disagi subiti, essa evidenzia la gravità della situazione: un'infrastruttura in costante manutenzione, che influisce pesantemente sull'economia regionale e nazionale.