Politica - 27 luglio 2024, 15:49

Il centrosinistra al lavoro per il “dopo Toti”, Gianni Pastorino: “Serve ora un cambio di passo per definire programma e candidato”

Il consigliere regionale d’opposizione: “Ora acceleriamo. Su sanità e trasporti la nostra regione ha dati e indici che ci fanno precipitare negli ultimi posti delle classifiche nazionali”. Oggi le prime prove di intesa in un incontro del "campo larghissimo” alla Festa dell'Unità di Camporosso a Imperia

Con le dimissioni di Giovanni Toti, il consigliere regionale di Linea Condivisa, Gianni Pastorino, prova a scuotere il centrosinistra in vista delle imminenti elezioni regionali. 

Dopo nove anni di lotta all’opposizione in consiglio regionale, Pastorino sottolinea ora la necessità di un rinnovamento all'interno del campo progressista, con l'obiettivo di definire un programma chiaro e individuare un candidato unificatore

L'evento di oggi alla Festa dell'Unità di Camporosso, organizzato dal Partito Democratico di Imperia, rappresenta la prima occasione concreta per mettere alla prova questa nuova strategia. La serata vedrà la partecipazione di esponenti di diversi partiti che rappresentano un'ampia gamma di posizioni politiche, dalla sinistra al centro. Tra gli ospiti di rilievo ci sarà l'onorevole Andrea Orlando, il cui nome circola come potenziale candidato alla presidenza per il centrosinistra.

Ha vissuto “l’era Toti” fin da suo inizio, si aspettava un finale di questo tipo, oppure sperava in un finale diverso, a una sconfitta più sul piano politico?

“Credo che ogni persona che faccia politica speri sempre in un epilogo più decoroso. Nessuno aveva previsto una situazione del genere. Ho notato però una differenza nella gestione del potere in Regione tra il 2015 e il 2020. Nel secondo mandato c'è stata una personalizzazione del potere”.

Per quanto riguarda il campo progressista, il centrosinistra, a che punto siamo? 

“È necessario accelerare e consolidare gli accordi tra i vari partiti, ma non solo: serve un dialogo con quella parte del campo più civica, indispensabile per vincere. Mi auguro che, anche a livello nazionale, si tenga conto di questo perché il centrodestra è oggi in difficoltà, ma non sarà una battaglia facile. È fondamentale unire le forze e trovare una visione comune per il futuro”. 

Negli ultimi 80 giorni, dagli arresti di Toti, il campo progressista ha fatto abbastanza per iniziare a lavorare su questa visione comune?

“Si è cominciato a lavorare su alcuni temi, ma c'è ancora un elemento di incertezza che ha fermato alcune iniziative. Si è teso a rimandare la discussione finché non ci fosse stata la certezza di una data delle votazioni. Ora la campagna elettorale è partita, quindi è necessario cambiare passo: bisogna definire sia le tematiche da inserire nel programma, sia un candidato o una candidata rappresentativa di tutte le parti politiche e civiche”.

Oggi c'è un primo passo effettivo per quanto riguarda la coalizione, con questo incontro a Camporosso a cui parteciperà. È la prima prova concreta di un campo largo? 

“Sì, è un momento importante. Noi ci saremo e porteremo il nostro contributo. Il fatto che ci siamo tutti è significativo, ma non basta. Bisogna continuare a lavorare insieme e trovare soluzioni condivise. Ogni elezione regionale ha sempre una valenza nazionale, in un breve periodo saranno chiamati al voto i cittadini e le cittadine di tre regioni. È chiaro c’è da fare anche un ragionamento di carattere nazionale. Capisco quindi che ci siano elementi locali che si mischiano con quelli nazionali, ma, nonostante questo, bisogna riuscire ad accelerare”.

All’incontro di oggi sono presenti rappresentanti di formazioni politiche del centrosinistra, dai più radicali ai più moderati, forse l’unica vera assenza è Italia Viva?

“Sì, il tema della presenza di Italia Viva nel campo progressista fa parte della discussione di questi giorni. Noi abbiamo già detto cosa pensiamo a riguardo: Italia Viva è portatrice di contraddizioni che sono evidenti, sostiene giunte di destra che noi critichiamo (un esempio su tutti Bucci in cui ci sono addirittura assessori di Italia Viva, quindi ha funzioni di governo). In Liguria ha sempre espresso posizioni molto diverse dal centrosinistra e questo crea delle contraddizioni evidenti. Non possiamo ignorare queste differenze”.

C’è un tema sul qual la giunta Toti in questi nove anni ha lavorato particolarmente male?

“Il bilancio di questi nove anni è ovviamente molto negativo. Sicuramente la giunta Toti ha lavorato male per quanto riguarda la sanità, ma anche i trasporti sono un grosso problema. La Liguria è in forte difficoltà. Su sanità e trasporti la nostra regione ha dati e indici che ci fanno precipitare negli ultimi posti delle classifiche nazionali”.


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