Attualità - 26 luglio 2024, 19:14

San Desiderio, entro la fine del mese chiude il centro di accoglienza: “Trasformiamolo in spazi utili per la comunità"

Oggi l’incontro con l’assessore Gambino e il presidente di Municipio Bogliolo dopo gli scontri tra gli ospiti della struttura e alcuni residenti.

Oggi i residenti di San Desiderio hanno avuto un incontro con l’assessore alla sicurezza Sergio Gambino e il presidente di Municipio Levante Federico Bogliolo, per discutere delle problematiche legate al crescente malcontento sulla gestione del centro di accoglienza per migranti

L'incontro di oggi ha aperto la strada a possibili soluzioni, con l'impegno delle autorità locali a collaborare con le associazioni del territorio per trasformare il centro di accoglienza, che probabilmente chiuderà entro la fine del mese, in spazi utili per la comunità.

“È stato un incontro utile dove ci hanno riferito che ci saranno dei cambiamenti - racconta Giacomo Sciacca, portavoce del comitato cittadino - È nelle nostre intenzioni mettere dentro queste strutture delle realtà sociali del territorio, delle associazioni, e fare qualcosa per la comunità. Anche la sede della squadra di calcio di San Desiderio potrebbe essere coinvolta. La nostra idea è quella di sfruttare questi spazi per varie attività.

Il municipio si è proposto di collaborare e ci ha dato alcuni suggerimenti. Si potrebbe realizzare in quelli spazi un ambulatorio. Attualmente le persone di San Desiderio devono andare a Bavari per le visite mediche. Abbiamo sempre chiesto questo tipo di soluzioni.

LO SCORSO 11 LUGLIO I DISORDINI

La tensione a San Desiderio ha raggiunto livelli preoccupanti negli ultimi mesi, con i residenti che hanno manifestato il loro malcontento a causa dei continui disordini legati al centri di accoglienza. 

La situazione era diventata insostenibile, soprattutto la sera, quando gli episodi di violenza e disordine si moltiplicavano. La frustrazione dei cittadini è culminata in un presidio, con episodi di violenza tra cittadini e ospiti della struttura che hanno visto l'intervento delle forze dell’ordine.

Vi hanno dato dei tempi sulla chiusura della struttura attuale? 

“Indicativamente abbiamo chiesto fino a fine mese, entro luglio, perché il contratto con la cooperativa scadeva proprio a luglio - continua Sciacca - Speriamo che la transizione avvenga senza intoppi. Se andranno via prima, abbiamo la possibilità di sistemare tutto con più calma”.

Ci sono stati altri episodi di violenza dopo quello dello scorso 11 luglio?

“Devo dire la verità, i ragazzi problematici che sono stati fermati non sono più qui. Questo ha migliorato la situazione. Abbiamo sempre sostenuto che il numero era eccessivo, quindi eliminando le teste calde la situazione è migliorata. Adesso c'è ancora un po' di movimento, ma è gestibile.

Abbiamo tante idee per questi locali, anche per organizzare attività per gli anziani, che già avevano uno spazio lì vicino. Ci sono varie associazioni pronte a collaborare. Vogliamo creare qualcosa di utile per la comunità, anche per le famiglie. Abbiamo pensato a centri di raccolta, con il supporto del presidente del Municipio che ci sta dando una mano. Siamo aperti a suggerimenti e pronti a partire”.