Attualità - 26 luglio 2024, 15:34

Dimissioni di Toti, i commenti dei leader nazionali. Renzi rilancia: “Insieme per le regionali con il centrosinistra”

Schlein: "La Liguria ha bisogno di un progetto futuro”, Calenda: “Toti è un nostro avversario, ma la giustizia non deve influenzare la politica"

Matteo Renzi: la strada del centro che guarda a sinistra

Dopo le dimissioni di Giovanni Toti, che aprono la strada a elezioni anticipate in Liguria entro 90 giorni, Matteo Renzi rilancia la linea di una alleanza con il centrosinistra, ribadendo la sua visione per un "centro che guarda a sinistra"

In un'intervista a SkyTg24, il leader di Italia Viva chiarisce: 

"Italia Viva starà insieme per le regionali, anche in Liguria, con il centrosinistra, ma non presenterà una sua candidatura che verrà invece presentata dalla coalizione. Noi lavoreremo sul programma".

Renzi pone l'accento sull'importanza della collaborazione tra partiti diversi, sottolineando che "l'alleanza si fa tra partiti diversi, che sono gelosi della propria autonomia, ma che trovano punti di caduta sui contenuti". 

Parlando della possibile leadership della coalizione, Renzi osserva: 

"In una coalizione il capo lo fa chi prende più voti. Se Elly Schlein è la leader del Pd e se l'è conquistato con le primarie, se vince le elezioni tocca a lei fare il presidente del Consiglio".

Schlein: "La Liguria ha bisogno di un progetto futuro"

Elly Schlein, segretaria del Pd, ha accolto le dimissioni di Giovanni Toti con un misto di sollievo e critica: 

"Finalmente Giovanni Toti si è dimesso, anche se con molto ritardo. Sono passati 80 giorni in cui la Liguria è stata ferma, paralizzata, tenuta ai domiciliari con lui". Partecipando al Giffoni Festival, Schlein ha espresso l'urgente necessità di un cambiamento in Liguria, evidenziando le sfide che la regione deve affrontare, come la sanità pubblica, il lavoro e la deindustrializzazione.

Calenda: "Toti è un nostro avversario, ma la giustizia non deve influenzare la politica"

Carlo Calenda di Azione ha espresso una forte critica alla gestione di Giovanni Toti, sottolineando i conflitti di interesse presenti nella sua amministrazione. Tuttavia, Calenda ha anche criticato l'uso delle misure giudiziarie come strumento per forzare le dimissioni di Toti, definendolo "indegno di uno stato di diritto"

“La valutazione sulla sua gestione è negativa. I profili di conflitto di interessi sono quanto di più estraneo alla prassi di Azione si possa immaginare. Ma forzare a dimissioni un Governatore attraverso l'imposizione di misure cautelari a pioggia è indegno di uno Stato di Diritto. Così come indegno è usare le inchieste come fondamento di un confronto politico. Non è stata un bella pagina per la democrazia italiana”.

Calenda ha colto l'occasione per ribadire l'impegno di Azione a rifiutare finanziamenti da concessionari pubblici e affini, sostenendo che la trasparenza e l'integrità sono al centro della politica del suo partito.

Redazione


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