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Politica | 24 luglio 2024, 13:33

Maratona bilancio in consiglio regionale, sanità nel mirino delle opposizioni: “Buco da 230 milioni e nessun ospedale realizzato”

Per Lauro (Lista Toti) il bilancio “dà l’idea della solidità della giunta”. Ioculano (Pd - Articolo Uno) guarda al futuro: “Dai numeri è evidente che i prossimi esercizi saranno difficili”

Maratona bilancio in consiglio regionale, sanità nel mirino delle opposizioni: “Buco da 230 milioni e nessun ospedale realizzato”

Si è aperta con un lungo elenco di numeri la maratona sul bilancio che vedrà il consiglio regionale ligure al lavoro per due giorni, oggi fino alle 18 e giovedì a oltranza.
La relatrice di maggioranza Laura Lauro (Lista Toti) ha iniziato l’illustrazione del documento sottolineando come il bilancio dia “l’idea della solidità della giunta”, aprendo così la discussione sui numeri che, alla luce di quanto sta accadendo in Liguria sul piano politico e giudiziario, hanno a oggi un valore ulteriore oltre a quello strettamente finanziario.

Nelle carte del bilancio emerge che i residui attivi alla chiusura dell'esercizio 2023 ammontano a 2 miliardi e 249 milioni di euro, mentre il saldo attivo per l’esercizio 2023 è di 695.913.275,40 euro, come da schema.

Per il relatore di minoranza Enrico Ioculano (Pd - Articolo Uno) “dai numeri è evidente che i prossimi esercizi saranno difficili” e “emerge un quadro con numerose criticità”. Il nodo principale è, nello specifico, la sanità. “È preoccupante la rinuncia alle cure e l’aumento della spesa provata, sono fattori collegati tra loro che producono disuguaglianze rispetto alla tutela della salute - ha aggiunto Ioculano - ci sono poi 12 case di comunità ancora in fase di progettazione. Questa maggioranza lascia alla sanità ligure una scarsa capacità di investimenti con un buco di bilancio di 230 milioni di euro ipotizzato a fine 2024 e senza nessun ospedale realizzato”. Ioculano ha poi puntato il dito sul tema ambientale con “la spesa di più di 100 milioni di euro per portare rifiuti fuori regione” e sulle infrastrutture: “un velo pietoso, il terzo valico e lo scolmatore sul bisogno vanno a rilento, stesso discorso per il raddoppio ferroviario del Ponente. Zero infrastrutture realizzate, al netto del ponte di Genova che fa storia a sé”.

Per Fabio Tosi (M5S) quello sul bilancio “dovrebbe essere uno degli ultimi consigli regionali”. “Con cinque milioni di euro all’anno per la comunicazione si sono abbindolati i cittadini - ha aggiunto Tosi - nel programma c’era scritto “vogliamo una sanità più vicina ai cittadini”, ma vicina come? Date le fughe per le cure, sembra che sia più vicina ad altre regioni”. Tosi ha poi elencato tutti i punti contenuti nel programma della seconda amministrazione Toti e che non hanno poi visto la luce, dalla Liguria Card al microchip gratuito per i cani, passando per progetti di infrastrutture e sanità.

In aula un clima da ultimo giorno di scuola, confermato anche dalle parole di Sergio Rossetti (Azione): “Nel suo discorso dell’8 luglio 2015 Toti parlava di una nuova stagione di speranza, mi spiace oggi, qui, in sua assenza, leggere le sue parole. Gli auguro di uscire indenne dall’indagine, anche per le istituzioni e per la politica. Ma non posso sottrarmi a leggere i risultati delle scelte e delle politiche amministrative di questi otto anni. Oggi possiamo dire che è successo qualcosa di positivo?”.
Anche Rossetti, poi, ha messo al centro del proprio intervento la sanità.

Atmosfera da 'last dance' anche nelle parole di Ferruccio Sansa che pensa al futuro: “Il nostro compito di opposizione e, si spera, di futura maggioranza, è di non rifare le stesse cose, con rapporti malati tra politica e imprenditoria. Noi non lo faremo. Stiamo discutendo di un modello di politica di cui Toti si è fatto portatore. Dobbiamo giurare che non lo rifaremo. Non dobbiamo sostituirci a voi, non dobbiamo sostituire i vostri finanziatori con i nostri, ma dobbiamo cambiare rispetto a voi e a noi stessi”.

Gli fa eco Giovanni Pastorino (Linea Condivisa): “Ci troviamo in una situazione che fa finire questa legislatura prima, alla fine dell’anno avremo un deficit sanitario consistente e la prossima amministrazione si troverà una pesantissima eredità. L’andarsene prima senza riuscire ad aver programmato niente mette questa regione in difficoltà, chiunque la governerà. E questo è già un fallimento. La prossima giunta affronterà subito la manovra di bilancio, quella vera. In nove anni è uno dei momenti più tristi”.

Pietro Zampedroni


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