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Attualità | 17 luglio 2024, 08:00

Gli artigiani della birra - I venticinque anni di vita (e di gioie) della Fabbrica di Busalla

Il titolare Lorenzo Devoto: “Così abbiamo recuperato la produzione già avviata nel 1905. Il futuro? Arriveremo anche a Genova”

Gli artigiani della birra - I venticinque anni di vita (e di gioie) della Fabbrica di Busalla

Inizia questo mercoledì, e andrà avanti per tutti i mercoledì successivi, “Gli artigiani della birra”, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato ai birrifici indipendenti della nostra città e della nostra provincia. Ogni settimana racconteremo personaggi, passione, talento, impegno, sempre all’insegna del bere bene e, soprattutto, del bere sano e consapevole. Prosit!

Tutto è nato per puro caso, durante una serata tra amici, davanti a una birra”. 

Le emozioni di Lorenzo Devoto, dalla felicità, allo stupore, dalla fatica alla riconoscenza, vengono fuori immediatamente, non appena ripercorre gli ultimi venticinque anni e la storia decente della Fabbrica Birra Busalla.

Un traguardo importante quello celebrato lo scorso fine settimana, con una due giorni di festa in cui grande protagonista è stata ovviamente la birra, accompagnata da stand gastronomici e specialità alla griglia, con tanta buona musica grazie alla partecipazione di Aldo De Scalzi, Roberto Tiranti, Matteo Trigona, Andrea Maddalone, Matteo Merli e Alessandro Pelle.

Venticinque anni che hanno portato il marchio storico, che affonda le sue origini all’inizio del Novecento, a diventare un esempio virtuoso di birrificio artigianale. A proposito, Devono racconta: “Era il 1998, stavamo bevendo una birra parlando proprio delle produzioni artigianali che stavano nascendo in tutto il mondo e che iniziavano a prendere piede in Italia. Uno dei miei amici, oggi mio ex socio, inizia a raccontarmi che dalle sue parti, verso Busalla, c’è una località che si chiama Birra dove sorgeva un birrificio storico. Questo mi ha subito incuriosito ed è iniziata a nascere l’idea di recuperare il birrificio e rilanciare la produzione, avviata per la prima volta nel 1905 da Giacomo Ricchini, Giovanni Magnasco e Sisto Poggi, i fondatori della Società per Azioni ‘Fabbrica Birra Busalla’.

L’edificio, la località, la storia del birrificio, sono stati tutti ‘segnali’ ci hanno portato Lorenzo a voler andare avanti a scoprire e recuperare la Fabbrica Birra Busalla.

Per nove anni, Devoto è stato affiancato dai soci prima di proseguire il cammino da solo: “Ho avuto voglia di dare un taglio mio particolare, di creare un format che si differenziasse. Il fatto di non aprire un pub ma portare il ristorante con la mescita di birra artigianale è stata una scommessa”.

Produrre birre richiede un’attenta preparazione e Lorenzo, in questo, ha avviato un percorso che lo ha portato a diplomarsi come beer sommelier nel 2015 in Germania: “Oggi sono nella nazionale italiana, sono arrivato secondo nel campionato italiano e ho disputato tre campionati del mondo. Ma questo è soprattutto per portare avanti la cultura della birra, che è una cultura storica di una bevanda antichissima”.

Devoto, proveniente da un'esperienza nella grande distribuzione, ha voluto rischiare dal punto di vista imprenditoriale e intraprendere una nuova strada. "Ho navigato in mari tempestosi - racconta - ma la voglia di fare qualcosa di mio mi ha spinto a perseverare”.

Bisogna imboccare strade che ti differenzino - prosegue - per far si che la gente possa capire le differenze di prodotto. Quando si gusta una birra artigianale ci sono profumi, gusti che se chi assaggia non comprende, non sente, indicano il fallimento del produttore. Dettagli e sfumature fanno la qualità del prodotto”.

In occasione del quarto di secolo, è stata lanciata anche una nuova birra che omaggia il percorso di Lorenzo nella produzione e, nell’etichetta, strizza l’occhio al secolo scorso: “Il mio primo mastro birraio è di Monaco e mi ha insegnato la bassa fermentazione, proverò da quello stile. Così per i venticinque anni ho voluto cercare qualcosa che caratterizzasse il mio percorso nella bassa fermentazione e ho scelto la birra francone, di tradizione, che è una birra affumicata. Durante la festa, con le pietanze alla griglia, questa Rauch si accompagna bene”.

Oggi il complesso della fabbrica è costituito da due parti: lo spazio di produzione vero e proprio e un locale di mescita con annesso ristorante. Un crocevia tra la Liguria e il Piemonte, un checkpoint che piace a tanti e che, seppur in formule diverse, presto potrebbe sbarcare a Genova.

Nelle intenzioni di Devoto, infatti, c’è proprio quella di studiare una realtà che abbracci la filosofia della Fabbrica Birra Busalla ma che si differenzi per tipo di offerta al pubblico: “Sto lavorando a questo passo piccolo ma per me importante - continua Lorenzo - La maggior parte dei miei clienti arriva da fuori e in tanti hanno iniziato a chiedermi di fare qualcosa verso Genova, di trovare un luogo dove poter bere birra alla spina. Sto lavorando su questo ma non sarà una Fabbrica della Birra due, voglio lavorare a un ambiente dove la gente possa bere e mangiare qualcosa ma che non sia un clone. La Fabbrica Busalla avrà sempre queste caratteristiche, al di fuori della corte la proposta sarà differente”.

Parafrasando Platone, che nel quarto secolo avanti Cristo diceva che ‘è stato un uomo saggio colui che ha inventato la birra’, oggi si potrebbe dire che uomo saggio è colui che, conoscendo la storia secolare di questa bevanda, sceglie di tramandarla con cura e amore, proprio come Lorenzo.

Isabella Rizzitano

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