Politica - 17 luglio 2024, 10:44

Inchiesta corruzione in Liguria, prende forma il calendario degli incontri a casa di Toti: venerdì arriverà Salvini, sabato mattina entrerà Scajola

Ad aprire il nuovo ciclo di riunioni nella villa di Ameglia è il fedelissimo assessore e vicino di casa Giacomo Giampedrone

L'assessore regionale Marco Scajola andrà sabato mattina nella villa di Ameglia

Apre Giacomo Giampedrone, chiude Marco Scajola. In mezzo Matteo Salvini. Questo il calendario del nuovo ciclo di incontri con Giovanni Toti nella casa di Ameglia dove si trova agli arresti domiciliari dal 7 maggio scorso con le accuse di corruzione e falso. I primi faccia a faccia dopo il “no” del Riesame alla revoca della misura cautelare.

Oggi alle 17 sarà il fedelissimo assessore (e vicino di casa) Giacomo Giampedrone a varcare per primo la soglia della villetta di via Pisanello, venerdì arriverà il leader della Lega, Matteo Salvini e, infine, sabato mattina sarà il momento dell’assessore ‘arancione’ Marco Scajola. Gli orari sono ancora da stabilire, mentre è ormai noto che, stando a quanto accordato dalla Gip Paola Faggioni, le riunioni potranno durare al massimo due ore. La stessa Gip che ha negato l’incontro richiesto dai parlamentari del Movimento 5 Stelle Luca Pirondini e Roberto Traversi.

Come stabilito dal Tribunale, a casa di Toti si potrà parlare solamente di questioni politiche e non di temi amministrativi, anche se è quantomeno difficile stabilire un netto limite tra i due campi. Facile, quindi, intuire che con Giampedrone e Scajola la discussione verterà principalmente sui temi locali anche in vista della doppietta di consiglio regionale in programma mercoledì e giovedì prossimi con tanto di assestamento di bilancio. Mentre al tavolo con Matteo Salvini è facile che si discuta di futuro politico, di equilibri tra il mondo moderato e il centrodestra partitico, di elezioni regionali, di alleanze e di nomi.

Grande assente la parola “dimissioni”. Toti ha sempre detto chiaramente di voler restare in carica, nonostante nella sua ultima comunicazione ufficiale, arrivata alla stampa per mano dell’avvocato Stefano Savi, abbia confidato di sentire il “peso della poltrona” arrivando a dire che “ridare la parola agli elettori sarebbe una liberazione”. Oltre ad aver ammesso senza giri di parole che, anche nel caso il castello accusatorio dovesse crollare, non si ricandiderà.

Parola “dimissioni” che, invece, domani si alzerà in cielo da piazza De Ferrari dove, alle 17.30, il mondo del centrosinistra e del ‘campo largo’ si è dato appuntamento per la manifestazione che vedrà anche la partecipazione dei leader nazionali: Elly Schlein (PD), Giuseppe Conte (M5S), Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (AVS).
Le carte sono sui tavoli del centrodestra e del centrosinistra, ora possono iniziare le strategie, i giochi di sguardi, i segnali.


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