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Politica | 16 luglio 2024, 16:48

Giovedì il ‘campo largo’ scende in piazza a Genova: l’affaire-palco e l’incognita della location

Gli organizzatori accusano di “ostruzionismo” il Comune che fa leva sui 15 giorni lavorativi necessari per prendere tempo nel dare l’ok alla concessione del suolo pubblico

La manifestazione davanti alla sede del consiglio regionale ligure

La manifestazione davanti alla sede del consiglio regionale ligure

La data c’è, ma manca l’ora e il “dove”. Scorre il tempo e manca sempre meno all’appuntamento del centrosinistra pronto a scendere in piazza contro il sistema-Toti e con l’intento di una prima grande chiamata all’unità in vista della prossima tornata elettorale.

Da giorni è ormai certo che giovedì a Genova arriveranno i big nazionali del ‘campo largo’: Elly Schlein (PD), Giuseppe Conte (M5S), Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (AVS). Non ci sarà Carlo Calenda (Azione), ma ci saranno i rappresentanti locali del partito. Annunciata, invece, la presenza di Andrea Orlando, in pole position per la candidatura a presidente.
Ma resta un grande interrogativo sui dettagli della manifestazione che avrà il difficile compito di portare in piazza genovesi e non in una calda giornata infrasettimanale di metà luglio. Ancora non si conosce l’orario, ancora non si conosce la location.

Si sa che (salvo clamorosi ripensamenti dell’ultimo minuto) sarà una manifestazione statica, non un corteo. Ed è ormai certo che non ci sarà un palco. Tema, quest’ultimo, che ha portato anche a uno scontro sul piano politico con gli organizzatori che hanno tacciato di “ostruzionismo” il Comune, reo di non aver ancora risposto alla loro richiesta di occupazione di suolo pubblico, con l’amministrazione che si è difesa facendo leva sui 15 giorni lavorativi necessari per elaborare la richiesta.

Sarà una prima prova pubblica per il ‘campo largo’ in salsa ligure che parte in salita sia sul piano organizzativo, sia su quello politico. Se Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra hanno garantito la loro partecipazione insieme anche a Linea Condivisa e Lista Sansa, diversa è la posizione di Azione che non porterà in piazza il proprio leader, ma solo alcuni dei rappresentanti liguri con l’intento di contestare l’amministrazione Toti solo dal punto di vista politico, senza entrare nei meriti giudiziari della vicenda. Ben diversa la posizione di +Europa e Italia Viva che hanno chiaramente detto “no” all’invito additando la sinistra locale come “forcaiola”.

Resta da vedere come reagirà la piazza e, soprattutto quale piazza. Stando alle voci, l’intenzione degli organizzatori è quella di ottenere un palco in piazza De Ferrari, sotto la sede della Regione. Ipotesi che, al netto dell’affaire-palco (nelle prossime ore si dovrebbe capire se il Comune darà l'ok o meno), sembra essere la più probabile.
Il piano B sembrava inizialmente essere piazza Matteotti, ma sono in corso i lavori per le strutture della Fiera del Libro e, quindi, di fatto è inutilizzabile.


La risposta della giunta comunale

Respingiamo con forza le accuse che arrivano dalle minoranze in Regione e in Comune che vorrebbero fare passare come un presunto attacco alla democrazia la richiesta, corretta e legittima, degli uffici comunali a presentare una documentazione necessaria per lo svolgimento di una manifestazione con palco in piazza de Ferrari - così intervengono dalla giunta - come è stato correttamente riferito dagli uffici comunali, per l’occupazione della piazza era necessaria la richiesta alla competente Questura, che è stata trasmessa solo oggi: per il palco questo pomeriggio il Comando della Polizia Locale ha ricevuto una documentazione ancora parziale dalla segreteria del Pd che ancora non ha provveduto a inoltrare “la certificazione a norma degli impianti”, ovvero del palco. Gli Uffici comunali e in particolare quelli della Polizia Locale sono in contatto con la segreteria politica a cui fa riferimento l’organizzazione della manifestazione e ha fornito dettagli tecnici per il disbrigo della pratica. Come si evince anche dall’ultima mail, la segreteria dell’organizzazione ha scritto nero su bianco che “non abbisogna per l’espletamento della manifestazione il parere della Giunta Comunale”, smentendo in sostanza le dichiarazioni ufficiali di alcuni esponenti politici di minoranza. Gli uffici della Polizia Locale hanno anche dettagliato alla segreteria organizzatrice l’elenco di certificati e certificazioni necessari. Chiariti questi aspetti di natura tecnica, auspichiamo che gli organizzatori della manifestazione e in particolare certi esponenti politici di minoranza la smettano di scaricare sugli uffici comunali, che hanno dimostrato grande disponibilità nei confronti dei richiedenti, responsabilità della propria incapacità e ritardi nel presentare una semplice documentazione per una manifestazione di piazza, un disbrigo di pratiche che associazioni ed enti fanno abitualmente, senza scomodare i temi della democrazia o addirittura arrivare a bollare le regole che valgono per tutti i genovesi come “comportamenti scorretti, servili e vergognosi” o atti di sabotaggio. Chi lancia queste accuse dovrebbe vergognarsi se pensa di stare sopra le regole, attaccando chi le fa semplicemente rispettare per la sicurezza per altro di tutti i partecipanti”.

Pietro Zampedroni


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