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Cronaca | 16 luglio 2024, 08:00

Cronache nere diventate storie - Il delitto di Gabriella Bisi, senza un colpevole da quasi quarant'anni

Nell'agosto 1987 scomparve nel Tigullio, ritrovata uccisa, abbandonata tra le sterpaglie in uno scenario fino ad allora conosciuto solo per gli scorci da cartolina sul golfo tra Chiavari e Zoagli. Aveva trentacinque anni

Cronache nere diventate storie - Il delitto di Gabriella Bisi, senza un colpevole da quasi quarant'anni

Inizia questo martedì, e ci terrà compagnia per tutti i martedì successivi, ‘Cronache nere diventate storia’, un ciclo di articoli dedicati a misteri, casi irrisolti, casi riaperti dopo anni, episodi e vicende che hanno interessato la nostra regione e che sono diventati, nel tempo, memoria collettiva, passando dalle pagine dei giornali alle trasmissioni televisive, sino ai libri e ai podcast. Ad aprire le finestre sul passato è Valentina Carosini, la nostra giornalista da anni impegnata tra cronaca nera e palazzo di giustizia per agenzie e testate nazionali. 

Primi di agosto del 1987 a Milano, chiudono gli uffici, si salutano i colleghi e si rimandano le incombenze a settembre. C'è una bella ragazza di trentacinque anni, con i capelli ricci e rossi, che vive sola, in un bell'appartamento tutto suo: è un'architetta, si occupa di 'interior design' si direbbe oggi.

Rampante, brillante, benestante, indipendente: dopo settimane di lavoro sta preparando una doppia valigia, i bagagli delle ferie: prima tappa la riviera ligure di Levante, poi da lì quindici giorni a Ponza da metà a fine agosto, con le sue due più care amiche. Ma sabato primo di agosto 1987 le lancette dell'orologio hanno già cominciato a scorrere all'indietro, un conto alla roverscia il cui epilogo nessuno avrebbe potuto immaginare, rimasto senza una spiegazione per trentasette lunghi anni fino ad oggi.

Gabriella Bisi è il nome di quella ragazza riccia e rossa, che nell'agosto 1987 scomparve nel Tigullio, ritrovata uccisa, abbandonata tra le sterpaglie in uno scenario fino ad allora conosciuto solo per gli scorci da cartolina sul golfo tra Chiavari e Zoagli. Un delitto rimasto senza colpevole per quasi quattro decenni.

Gabriella arriva in macchina in Liguria per il fine settimana, a Rapallo per la precisione, dov'è di casa e dove passa i weekend anche in inverno, nella sua abitazione di via dei Pini. È una delle tante milanesi che approdano in riviera, dove ha amici e conoscenti da sempre. 

È vedova, da qualche anno. Ma ad attenderla ci sono Paola e Cristina, con le quali una decina di giorni dopo deve partire per le isole, e insieme a loro la compagnia e gli amici di sempre. Posati i bagagli iniziano le ferie, ci sono le cene, ci sono gli incontri, il mare, il relax e la spiaggia.

C'è anche un uomo, Mauro, che Gabriella frequenta quando scende in Liguria. Una frequentazione semi-nascosta, ne sono a conoscenza le amiche strette ma l'uomo è sposato. La prima sera si incontrano, passano la notte insieme, poi è lui stesso ad accompagnarla l'indomani a casa di Cristina, dove passerà la giornata sulle alture di Santa Margherita, a San Lorenzo in Costa. Si danno anche appuntamento per cenare insieme la sera stessa, perché Mauro disdice all'ultimo momento un appuntamento con lei per 'impegni sopravvenuti', con ogni probabilità impegni familiari. Ma quando Gabriella esce per tornare a casa a prepararsi per la cena, sparisce nel nulla. "Prenderò la corriera", dice alle amiche. Ma di lei da quel momento si perde ogni traccia, per undici giorni complessivi.

Le amiche si insospettiscono perché Gabriella non è tipo da dare buca ad un appuntamento senza nemmeno avvisare. Non la trovano a casa e la sera stessa iniziano le ricerche, si mobilitano gli amici, partecipa anche Mauro, la cercano tra Rapallo, Santa Margherita e Corniglia. Poi scatta la denuncia. Subito si pensa ad un rapimento. Ma nell'appartamento di Rapallo vengono ritrovati soldi in contanti prelevati dalla donna, e non arriva alcuna richiesta di riscatto.

Dopo una settimana il 13 di agosto è invece una telefonata anonima a far arrivare le pattuglie della polizia in una zona appartata tra Chiavari e Zoagli. Sulla collina delle Grazie, proprio alle spalle del complesso immobiliare di Tigullio Rocks e in faccia a quello scorcio da cartolina, è stato trovato un corpo di donna.

O quantomeno quel che rimane del corpo di una donna, abbandonato al sole e parzialmente dilaniato, apparentemente sulle prime sembra carbonizzato ma non lo è. L'identificazione non è semplice, ma richiamano l'attenzione i folti capelli rossi della vittima. 
Non solo: c'è un macabro particolare che viene scoperto solo in sede autoptica. La ragazza è stata strangolata. Attorno al collo vengono trovati gli slip del costume da bagno che indossava, stretti in una sorta di garrota costruita artigianalmente tenendo insieme il tessuto con un ramo di sterpaglia, la stessa che cresce nell'area dove viene trovato il corpo.

Arriva un dentista da Milano, insieme al padre della ragazza, e sarà proprio dalle arcate dentali che verrà identificata Gabriella.
Le indagini sono già partite ma seguono una serie di piste diverse: in primis, quella del maniaco. Ad una delle amiche torna in mente una frase, uscendo dalla villa di Santa Margherita: "Prenderò il bus o magari farò l'autostop", anche se detta scherzando. Che Gabriella abbia accettato un passaggio da uno sconosciuto, un passaggio finito male in un tentativo di violenza e in un omicidio?

Per la polizia l'assassino è in una cerchia ristretta e conosciuta dalla vittima. La ragazza quella sera sarebbe tornata a casa, come testimonia anche una tazzina di caffè rinvenuta nell'appartamento, abbandonata sul tavolo come da chi sta uscendo di corsa. 
Manca però un dato, l'ora presunta della morte: difficile da desumere viste le condizioni del corpo. Gli inquirenti diranno che la ragazza non può essere stata uccisa altrove e poi portata lì, dov'è stata ritrovata. Il suo veicolo non è mai stato toccato, però, dall'arrivo a Rapallo. E per la sera della sua scomparsa tutti hanno un alibi, compreso Mauro, che partecipa ad una festa e lì rimane tutta la sera, davanti a più di venti persone, pronte a testimoniare la sua presenza.

Non è l'unico delitto di quegli anni nel Tigullio a rimanere senza un colpevole.
Trentasette anni dopo di Gabriella, l'amica di mille vacanze e la professionista in carriera, la ragazza con i capelli ricci e rossi e la donna indipendente e autonoma, resta un'immagine in bianco e nero, il suo volto ritratto di tre quarti con gli occhiali e un'espressione serena ma determinata. E resta il mistero su chi abbia azionato quel conto alla rovescia partito in pieno agosto in Liguria, e finito dentro uno scorcio da cartolina che da azzurro come il mare è diventato nero, come la cronaca.

Valentina Carosini

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