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Attualità | 16 luglio 2024, 08:15

Il caso delle fontanelle non funzionanti, Bruzzone (Lista RossoVerde): “Da anni non se ne occupa più nessuno”

L’intervento del consigliere comunale a seguito dell’articolo de ‘La Voce di Genova’: “Non è stata fatta nessuna mappatura e mai convocata la commissione richiesta”

Il caso delle fontanelle non funzionanti, Bruzzone (Lista RossoVerde): “Da anni non se ne occupa più nessuno”

Le fontanelle che erogano gratuitamente acqua potabile sembrano essere sempre più una rarità, almeno sul territorio del comune di Genova: esistono delle app per smartphone e siti internet da consultare per trovare quelle geograficamente più vicine, ma si tratta di elenchi spesso obsoleti e non aggiornati. Un tema, questo, che sta particolarmente a cuore al consigliere comunale della Lista RossoVerde Filippo Bruzzone: “Nella mia esperienza in consiglio municipale avevo già avanzato richieste per avere una mappatura delle fontanelle sul territorio, per capire quali fossero ancora funzionanti e quali no - spiega alla Voce di Genova -. Una volta iniziato il lavoro in Comune, ho traslato la proposta, venendo però a conoscenza che non abbiamo effettivamente idea di quante siano e delle loro condizioni”. 

L’assessore alle Manutenzioni Mauro Avvenente, rispondendo a un’interrogazione a lui rivolta dal consigliere Mattia Crucioli durante il consiglio comunale del 27 giugno 2023, aveva dichiarato che “il ripristino delle fontanelle non funzionanti ha generalmente un costo notevole, richiedendo infatti la sostituzione delle vecchie tubature in piombo”. Se le condizioni in cui versano le fontanelle non sono ottimali, possono esserci problematiche legate alla qualità dell’acqua erogata, e questo è verosimilmente uno degli ostacoli più grandi legati al ripristino dei punti idrici presenti in città. 

Avevamo proposto di utilizzare dei criteri piuttosto semplici, cioè partire da parchi e giardini pubblici frequentati da molte persone per ripristinare le fontanelle, che sono i punti dove è più logico ce ne sia bisogno. Una proposta che abbiamo fatto, ma che non si è mai concretizzata”. La motivazione è verosimilmente legata proprio ai campionamenti dell’acqua e alle problematiche derivanti dall’utilizzo di vecchie condotte: “Chiudere e tombinare tutto è sicuramente più economico dell’andare a ripristinare, per quanto nei punti più frequentati e vivaci la sostituzione di tubi e condotte potrebbe garantire un servizio migliore alla cittadinanza. Avevamo parlato anche con l’associazione Cittadini Sostenibili, molto attenta all’argomento, ma al momento non risulta che sia stata portata avanti una mappatura e che l’aggiornamento della commissione sia mai stato calendarizzato”. 

L’amministrazione comunale ha bocciato sul nascere anche la proposta del consigliere Bruzzone di realizzare le cosiddette case dell’acqua, cioè di postazioni che erogano acqua potabile controllata, naturale o gasata, refrigerata o a temperatura ambiente, i cui costi sono tendenzialmente coperti dai comuni a fronte di piccoli contributi per l’utilizzo da parte di chi ne usufruisce. “Secondo l’assessore Matteo Campora il progetto sarebbe stato troppo dispendioso, quindi l’ipotesi è stata immediatamente accantonata, con chiarezza, fin dal principio”. 

Un’opzione bocciata, ma per quanto riguarda le fontanelle, invece, la speranza è che si riesca a ottenere un elenco aggiornato in modo da poter intervenire di conseguenza: “Realizzare ex novo delle fontanelle è sicuramente costoso, ma non sono stati costruiti nuovi parchi negli ultimi anni, e di solito in queste aree ne esistono già: coinvolgendo i Municipi, che conoscono il territorio molto meglio di Tursi, si possono effettuare interventi partendo proprio dai punti più facili da individuare”. 

Chiara Orsetti

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