Attualità - 13 luglio 2024, 08:00

Qual è il miglior angolo di Genova per andare in camporella? La risposta arriva dal web e c’è solo l’imbarazzo della scelta

Parcheggi, prati, ville abbandonate, sentieri, cimiteri e luoghi apparentemente impensabili per qualche attimo di intimità di coppia. A Genova ce n’è per tutti i gusti

(Credits bertvthul da Pixabay)

Campicello, piccolo prato, appartarsi per amoreggiare in campagna”. Così il dizionario Treccani definisce il termine ‘camporella’ e la dicitura ‘andare in campanella’, forse una delle poche espressioni tramandate nei decenni e comprensibili da più generazioni, dai nonni ai nipoti.
Appartarsi per qualche ora di intimità è probabilmente anche una delle fasi cruciali di crescita per i più giovani e la ricerca di un posto adatto, che sia sicuro, isolato e lontano da occhi indiscreti, porta più di un cruccio.
In piena era digitale anche questo piccolo grande problema viene in parte risolto dalla tecnologia con un portale dedicato dal nome non certo equivocabile: Trova Camporella. Una sorta di TripAdvisor dell’appartarsi.

Genova, con il suo vasto territorio lungo la costa, un articolato contesto urbano e un entroterra a dir poco esteso, offre diversi angoli intimi e più o meno romantici. Di conseguenza sono molti i consigli in chiave genovese che si possono leggere su Trova Camporella, con tanto di recensione per ogni singolo suggerimento geografico.

Posto molto appartato, raggiungibile in auto, piazza molto grossa” questa la definizione che si legge per piazzetta Monte Moro nella categoria ‘campi aperti’, mentre per i parcheggi al Forte si legge: “Abbastanza discreto, ogni tanto potrebbe esserci gente”.
Indicazioni molto precise per raggiungere Pianderlino (catalogato come ‘parco’), sopra San Fruttuoso: “Prendere via Donghi e salire fino alla piazza di Pianderlino. In una delle due stradine. Solo di notte, di giorno sconsigliato”. Idem per le vicinanze dell’Università in via del Forte di San Martino (terrazza panoramica): “Scendere con il 44 a San Martino 2 / Appigliano e salire la salita che porta all’università”. Seguito da una specifica particolarmente dettagliata sulle inclinazioni di chi frequenta quelle latitudini. Ce n’è per tutti i gusti.

Alla categoria ‘campi aperti’ troviamo il Castello dei Fieschi raggiungibile in 20 minuti attraverso il sentiero e considerato “luogo non frequentato e molto riservato” mentre una villa abbandonata a Carpenara viene descritta come “Un posto isolato ma non molto comodo e non molto igienico”.

Lungo l’elenco dei parcheggi: a Bolzaneto, sotto il cimitero di Molassana (con il consiglio “andare a notte tarda”), la Piastra (luogo “senza persone tra le 2 e le 4 di notte”) e il parcheggio del campo sportivo di San Desiderio (“dopo le 23”).

Infine il capitolo delle location che lasciano qualche perplessità sia sulla loro veridicità, sia sull’effettivo loro utilizzo parallelo come spot da camporella: il fasciatoio del bagno nel centro commerciale La Fiumara (con tanto di specifica “la sera c’è meno gente” e la stazione del trenino Genova-Casella (“dopo le 22”).
Chi ha modo (e voglia) di verificare, lo faccia pure.