È attesa per oggi la decisione del tribunale del Riesame in merito all’istanza di revoca degli arresti domiciliari per il presidente della Regione Giovanni Toti, indagato nell’ambito dell’inchiesta corruzione in Liguria.
Toti si trova ai domiciliari dallo scorso 7 maggio, con lui sono finiti agli arresti anche l’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini e l’imprenditore marittimo Aldo Spinelli.
A presentare l’istanza, lunedì scorso, è stato l’avvocato del governatore, Stefano Savi.
Nelle sue carte, il legale ha ipotizzato tre richieste: la prima è la revoca dei domiciliari con conseguente ritorno di Toti alla sua carica istituzionale, nonostante l’indagine in corso.
La seconda opzione potrebbe essere quella della revoca dei domiciliari con obbligo di dimora nel comune di Ameglia; la terza, analoga, vedrebbe però il divieto di dimora nel comune di Genova.
Se i giudici dovessero propendere per una di queste due ipotesi, il presidente della Regione non potrebbe tornare a ricoprire la sua posizione, come stabilito dalla Legge Severino.
Al centro della questione dell’eventuale revoca dei domiciliari c’è la possibilità di reiterazione del reato, possibilità che aveva spinto al gip Paola Faggioni a negare la prima istanza.
Se anche oggi i giudici dovessero respingere l’istanza, a Toti e al suo avvocato non resterebbe che il ricorso in Cassazione con una decisione non prima di settembre.