Attualità - 10 luglio 2024, 08:00

La sfida del verde a Genova, l’urbanista Balletti: “Piazze storiche trasformate in parcheggi”

Le proposte: un censimento di tutte le aree verdi disponibili e degli spazi aperti che potrebbero diventarlo. Ridimensionare lo spazio per le auto e creare zone a 30 km/h potrebbe permettere alle biciclette di circolare in sicurezza senza necessitare di piste ciclabili dedicate, risparmiando spazio

La carenza di spazi verdi e panchine rappresenta un problema crescente per la città di Genova. 

Ne abbiamo parlato con Franca Balletti, urbanista e docente universitaria a Genova, che da anni si occupa di queste tematiche e propone alcune soluzioni per migliorare la vivibilità urbana.

Dobbiamo riconvertire tutti gli spazi possibili nei vari quartieri della città in aree verdi - dice - Questo implica trasformare gli spazi oggi pavimentati, cementati, asfaltati o pieni di macchine in spazi verdi fruibili dai cittadini. Tuttavia, ogni tentativo di sostituire i parcheggi con aree verdi incontra resistenze. Pertanto, è fondamentale coordinare politiche che migliorino il trasporto pubblico e riducano la dipendenza dall’auto”.

LE CARENZE: SPAZI E VERDE PUBBLICO

A Genova, la carenza di panchine rappresenta un problema significativo, soprattutto per la popolazione anziana. Lo abbiamo evidenziato insieme a Francesco Gastaldi, professore associato di urbanistica all'Università IUAV di Venezia, che ha sottolineato come questa mancanza influisca negativamente sulla qualità della vita e sulla mobilità degli anziani. Passeggiando per il centro, dalla stazione di Brignole a Piazza De Ferrari, si nota la scarsità di spazi per la sosta.

Un altro problema è la gestione del verde pubblico. Recentemente in una nostra intervista, Giorgio Scarfì di Italia Nostra invece ha sottolineato come il Comune investa solo 1 euro per metro quadro, un importo insufficiente rispetto ad altre città europee come Monaco di Baviera e Londra. Inoltre, il regolamento del verde pubblico del 2012 non viene adeguatamente rispettato, con alberi abbattuti non sostituiti e sanzioni troppo basse per essere efficaci deterrenti.

Per Balletti la soluzione passa attraverso un cambiamento di mentalità e politiche più lungimiranti. L’urbanista suggerisce di fare un censimento di tutti gli spazi verdi disponibili e degli spazi aperti che potrebbero diventarlo. Ridimensionare lo spazio per le auto e creare zone a 30 km/h potrebbe permettere alle biciclette di circolare in sicurezza senza necessitare di piste ciclabili dedicate, risparmiando spazio.

Ha menzionato specifiche zone della città che necessitano di interventi. Quali sono queste aree?

"Un esempio emblematico è Piazza Paolo da Novi, una bellissima piazza ottocentesca recentemente ridisegnata- Purtroppo, è ancora in gran parte occupata da parcheggi e non offre spazi gioco per bambini, rendendo la situazione pericolosa per loro. La Foce è un quartiere che dovrebbe avere molte aree verdi, ma queste sono poche e mal tenute. Progetti di riqualificazione dovrebbero essere eseguiti con un'attenzione maggiore alla creazione di spazi verdi autentici e sicuri”.

Quali sono le principali difficoltà che si incontrano nella trasformazione degli spazi urbani?

Un grande problema è risolvere il parcheggio: ogni volta che in uno spazio pubblico si prova a sostituire dei parcheggi per trasformarli in spazi verdi per i pedoni, i passanti, i bambini, emergono conflitti di interesse. Pertanto, è evidente che serve una serie di politiche coordinate, migliorando il trasporto pubblico e risolvendo la mobilità nelle parti più congestionate della città. Dobbiamo fare in modo che la gente utilizzi meno l'auto e trasformare alcune zone di parcheggio in spazi di sosta, per anziani, bambini e per tutti i cittadini”.

Per quanto riguarda l’area della Foce è previsto un importante progetto di riqualificazione in piazzale Kennedy, è un progetto che rispecchia i canoni che ha elencato?

“Lì è previsto un ampio spazio verde. Spero che il progetto sia di qualità ma qualsiasi soluzione che modifichi la situazione attuale sarà sicuramente migliorativa. Speriamo che sia un'operazione più completa, estendendosi fino al depuratore di Punta Vagno e tornando indietro verso il mare, come nel piano del 1877 della ‘Parigi genovese’”.

Parlando sempre della zona Foce, quali altre aree necessitano di interventi urgenti?

Via Casaregis, ad esempio, dovrebbe finire con un'alberatura fino al mare, invece di terminare in un grande parcheggio. La situazione attuale è questa: molti spazi che potrebbero essere verdi e fruibili per i cittadini sono invece occupati da parcheggi e strutture non pensate per il benessere della comunità. Occorre un cambiamento di mentalità e politiche più lungimiranti per ridisegnare la città in funzione delle persone e non delle auto”.

“Dobbiamo fare un censimento di tutti gli spazi verdi disponibili e degli spazi aperti che potrebbero diventarlo - conclude l’urbanista - Bisogna ridimensionare lo spazio per le auto e creare zone a 30 km/h, come in molte città più lungimiranti della nostra. A queste velocità, le biciclette possono circolare in sicurezza senza necessitare di piste ciclabili dedicate, risparmiando spazio. È fondamentale adottare un approccio integrato, che consideri le esigenze di tutti i cittadini, dai bambini agli anziani, promuovendo un'urbanistica sostenibile e inclusiva”.