Politica - 08 luglio 2024, 12:19

Entra Mabel Riolfo e Forza Italia cala il tris in Regione, intervista al capogruppo Claudio Muzio: “Non chiederemo posti in giunta, siamo garanzia di stabilità”

Con l’ingresso dell’ex Lega e di Angelo Vaccarezza il gruppo degli ‘azzurri’ ha triplicato il proprio peso dall’inizio del 2024: “La vicenda Toti non ha indebolito il centrodestra, ma l’ha rafforzato”

Claudio Muzio con Mabel Riolfo (foto da Instagram)

Prima Angelo Vaccarezza, fuoriuscito dalla Lista Toti, e poi Mabel Riolfo, ex Lega. Con i due nuovi innesti il gruppo consiliare regionale di Forza Italia è passato nel giro di 6 mesi da uno a tre rappresentanti, sparigliando di fatto le carte nel panorama della maggioranza di centrodestra.
Un ribaltone che merita di essere analizzato con il capogruppo ‘azzurro’ Claudio Muzio, prima unico rappresentante del partito e ora affiancato dai due nuovi colleghi neo forzisti (anche se per entrambi si tratta di un ritorno). Sempre con uno sguardo alla stretta attualità, all’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente Toti, al risultato delle ultime europee e alle manovre in vista delle prossime elezioni regionali, anticipate o meno che siano.

Con l’ingresso di Mabel Riolfo il gruppo di Forza Italia in consiglio regionale raggiunge quota tre consiglieri. Cambierà il vostro approccio alle dinamiche interne del centrodestra?
Lavoreremo di squadra, i tre consiglieri presenti sono espressione di tre territori diversi e come tali ognuno curerà il proprio per dare risposte con una condivisione di problemi e una risposta di gruppo. Tra noi c’è molta autonomia e rispetto. Il fatto di provenire da territori diversi ci aiuterà

Però restate sempre fuori dalla giunta, la cosa vi pesa?
Non chiederemo posti, siamo garanzia di stabilità. Il nostro segretario nazionale Antonio Tajani ha ribadito che, pur non essendo in giunta, siamo parte rilevante della maggioranza e assicuriamo stabilità sino a che il presidente Giovanni Toti non assumerà determinazioni diverse, ma speriamo di no. Ho fatto i primi tre anni e mezzo come segretario di Ufficio di Presidenza e ho esercitato il mio ruolo con gli strumenti che avevo che non sono quelli dell’assessore, ma di anello di collegamento tra consiglio e giunta

Dopo gli ingressi di Vaccarezza e Riolfo le porte di Forza Italia restano aperte?
Sono aperte, perché è un partito liberale, inclusivo. Chi dovesse entrare, o rientrare, porta con sé la propria storia di un percorso rispetto al quale risponderà individualmente. Siamo in crescita, attrattivi, ma dobbiamo essere attrattivi per ideali o valori, non per la ricerca di posti. Ricordo che quando si era in fase discendente è rimasto un solo consigliere regionale, Claudio Muzio

Intanto sono arrivati i giorni della decisione del Riesame su Toti…
In caso di revoca dei provvedimenti cautelari sarei molto contento perché il presidente, non essendo imputato, potrà continuare a esercitare il ruolo che gli hanno dato i liguri. In caso contrario c’è la possibilità del ricorso in Cassazione con l’esito che arriverebbe per fine settembre. Penso che in quella fase potrà tornare a fare il proprio lavoro

Antonio Tajani ha detto che puntate al 20% nazionale, per voi qual è l’obiettivo in ottica elezioni regionali?
A livello regionale i partiti sono penalizzati dalla presenza delle liste civiche, fenomeno che in Liguria si è accentuato con la corsa della Lista Toti. Penso che un risultato a doppia cifra sia alla nostra portata, sarebbe molto importante e ci consentirebbe di essere decisivi e determinanti

Vi preoccupano i risultati delle sinistra alle europee e le prove di ‘campo largo’ anche in Liguria?
Ho visto la fotografia del ‘campo largo’ a livello nazionale e guardando i volti sono eloquenti delle enormi differenze sul piano programmatico, di visione della società, dei rapporti interpersonali. All’interno di questa ‘ammucchiata’ di idee diverse possono anche fare cartello, ma bisogna vedere se l’elettore moderato li voterà o se un elettore di sinistra o dei 5 Stelle sceglierà un assembramento con dentro anche Azione o Renzi. Sono fiducioso che il centrodestra possa giocarsi la partita e auspico sia alla conclusione di questa legislatura. Oggi, nonostante il presidente sia assente dal 7 maggio, non c’è una pratica che in Regione sia rimasta indietro. Anzi, se ne sono sbloccate alcune sulla sanità. Ciò che conta è che i liguri non abbiano danni

C’è un nome per la candidatura a presidente?
Assolutamente no, è del tutto prematuro. Sono convinto che arriveremo alla fine del mandato, quindi c’è tempo. Deve essere un nome condiviso, io ascolto la gente e non guardo le fotografie di figure eterogenee che si mettono insieme in bella mostra lanciando ipotesi di alleanze spurie che non so quanto i cittadini apprezzeranno. La vicenda Toti non ha indebolito il centrodestra, ma l’ha rafforzato

Come lavorerete ai rapporti con il mondo civico? Nel 2020 è stato determinante per la vostra vittoria, ma alle amministrative in alcuni casi è stato altrettanto determinante in direzione opposta…
La gamba civica è fondamentale, lo dimostrano anche le elezioni amministrative nel bene e nel male. Dobbiamo parlare di un civismo che condivida i valori di un centrodestra moderato e che dia voce a valori liberali, di solidarietà, di sussidiarietà e delle persone, che devono essere sempre al centro. Il civico sarà fondamentale per farci vincere per la terza volta


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