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Attualità | 05 luglio 2024, 16:30

Genova, secondo giorno di sciopero al varco Etiopia: lavoratori portuali in mobilitazione per il rinnovo del contratto

Bloccato Lungomare Canepa per circa mezz’ora. I sindacati: “In stallo da sei mesi, abbiamo ricevuto risposte parziali. Tutti uniti per la dignità e per un salario equo”

Genova, secondo giorno di sciopero al varco Etiopia: lavoratori portuali in mobilitazione per il rinnovo del contratto

I lavoratori del porto di Genova sono giunti al secondo giorno di sciopero, protestando contro il mancato rinnovo del contratto nazionale

Fin dalle prime ore del mattino, i portuali hanno presidiato i varchi del porto, culminando in un'assemblea alle 11 presso il varco Etiopia. L’assemblea ha visto una forte partecipazione, con le richieste dei lavoratori che si sono poi trasformate in una breve ma significativa manifestazione che ha bloccato Lungomare Canepa per circa mezz'ora. La polizia locale ha presidiato l'area per garantire la viabilità.

Enrico Poggi, rappresentante della Filt Cgil di Genova, ha dichiarato: “Serve un contratto che dà dignità a tutti i lavoratori portuali, riconoscendo l'importanza del loro contributo all'intera catena produttiva. Vogliamo un salario certo, ma anche sicurezza e dignità sul lavoro. Ora ci mobiliteremo sia a livello regionale che comunale per far sentire la nostra voce, la voce dei lavoratori portuali. Il porto è una componente fondamentale dell'economia di questa città, di questa regione e del nord-ovest in generale. Tuttavia, sembra che molti ignorino che la ricchezza del paese passi attraverso i porti. Vogliamo che questa ricchezza sia equamente distribuita e che il porto e la città, così come la regione, non siano solo un luogo di passaggio, ma un nodo logistico che dia identità e dignità ai lavoratori e al territorio stesso. 

Abbiamo visto con episodi tristi come il crollo del ponte Morandi quanto siano importanti le infrastrutture. Abbiamo bisogno di infrastrutture, di lavoro e di dignità nei salari dei lavoratori. I lavoratori portuali sono anche cittadini che vivono qui e nella regione. Siamo qui per difendere non solo i portuali ma tutti i lavoratori dell'indotto. Non siamo in competizione con nessuno, camionisti o altri lavoratori, siamo tutti uniti per la dignità e per un salario equo. Non chiediamo beneficenza o regali, vogliamo essere pagati per il nostro lavoro e avere la dignità di un'occupazione sicura e continuativa. Da Genova, vogliamo estendere questa lotta a tutta Italia perché nessuno debba sopportare il peso delle nostre spalle”.

Mauro Scognamillo, segretario generale della Fit Cisl Liguria, ha sottolineato: “Il contratto è scaduto da sei mesi e abbiamo ricevuto risposte parziali. Le categorie e le associazioni di categoria dei portuali hanno litigato, causando danni agli stessi lavoratori. Questo non può continuare. Dobbiamo ottenere ciò che abbiamo chiesto e che ci meritiamo. Il porto sta generando molti profitti e vogliamo che una parte di questi venga condivisa con chi ha contribuito a generarli. La città vive grazie al porto, che è fondamentale non solo per Genova ma per tutta Italia. Il contratto deve essere rinnovato tempestivamente, garantendo certezze economiche e normative, inclusa la sicurezza sul lavoro, che è una base fondamentale”.

LE RICHIESTE NEL DETTAGLIO

Lo sciopero, che riguarda circa 4 mila lavoratori tra operativi e amministrativi dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e delle aziende di servizi che applicano il contratto collettivo nazionale di lavoro porti, è iniziato l'11 marzo e si protrarrà per 48 ore. Le richieste principali sono un adeguamento del contratto con un rialzo del 18% per far fronte all'inflazione e garantire dignità e sicurezza sul lavoro. Le trattative con le controparti finora non hanno prodotto risultati soddisfacenti, rendendo necessaria questa mobilitazione per far sentire la voce dei lavoratori e ottenere condizioni lavorative migliori.

A sostenere la causa dei lavoratori portuali è intervenuto anche il consigliere regionale Gianni Pastorino, che ha affermato: “Questa lotta parte da Genova, con l'intenzione di estenderla a livello nazionale, perché i porti rappresentano una ricchezza per la nostra regione e per l'intero paese. Ecco perché stamattina sono qui, purtroppo come unico rappresentante politico, e mi impegno a sostenere le richieste dei lavoratori a livello regionale”.

Sosteniamo la necessità che venga concluso in tempi brevi il rinnovo del contratto del settore portuale - così Simone Ziglioli, responsabile lavoro segreteria PD Liguria - i lavoratori portuali hanno avuto un ruolo fondamentale per superare il periodo della pandemia e rappresentano un settore strategico dell’economia ligure. Occorre che le istituzioni tutte facciano la loro parte per definire il rinnovo  del contratto collettivo nazionale, scaduto lo scorso 31 dicembre. Si tratta di un’azione urgente e necessaria per valorizzare professionalità altamente qualificate, elevando gli standard di salute e sicurezza sul lavoro e assicurando il diritto a retribuzioni dignitose e condizioni di impiego nettamente migliorative. Il rinnovo del Ccnl è urgente e necessario per valorizzare professionalità altamente qualificate, elevando gli standard di salute e sicurezza sul lavoro e assicurando il diritto a retribuzioni dignitose e condizioni di impiego nettamente migliorative”.

Redazione

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