Attualità - 05 luglio 2024, 19:18

Pallanuoto, terremoto Pro Recco: Orlean Invest e il patron Gabriele Volpi escono di scena

“L’auspicio è che qualche imprenditore ligure o appassionato della pallanuoto possano raccogliere la straordinaria eredità di un’esperienza inimitabile” si legge nella nota della società

Gabriele Volpi

Il patron Gabriele Volpi e Orlean Invest lasciano la Pro Recco. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel panorama sportivo ligure e rappresenta una vero ribaltone nel panorama della pallanuoto nazionale.
È una scelta profondamente dolorosa, ma che si inserisce nell’ottica di una progressiva diversificazione delle iniziative del gruppo - si legge nel comunicato pubblicato sul sito della società - l’auspicio è che qualche imprenditore ligure o appassionato della pallanuoto possano raccogliere la straordinaria eredità di un’esperienza inimitabile, il titolo sportivo, la gestione e il futuro della Pro Recco, garantendone la continuità e i successi sinora raggiunti”.

Gabriele Volpi ormai da molti anni non vive più in Italia, i suoi interessi e le sue attività sono circoscritte al di fuori dai confini italiani. L’unica eccezione è stata rappresentata sino a ora dalla Pro Recco, a cui il chairman di Orlean Invest è legato da sempre da un rapporto di profondo affetto personale. Motivo che lo spinse ad assumersi l’onore della proprietà in un momento particolarmente complesso nella storia del sodalizio e a varare un ambizioso programma che ha reso la Pro Recco il club più titolato al mondo in tutti gli sport di squadra.

Negli anni - si legge ancora nella nota - la gestione è stata improntata alla più rigida managerialità e professionalizzazione, delegandola a manager del settore come il presidente Maurizio Felugo, in modo da allontanare la cura della squadra dal classico schema legato al mecenatismo: questo consente oggi di lasciare in eredità una società perfettamente sana dal punto di vista economico-finanziario e strutturata allo stato dell’arte per affrontare il futuro del nuovo corso”.

È stata una cavalcata magnifica - così Gabriele Volpi - che per me partì quando ero solo un ragazzino e l’allenatore Piero Pizzo fu per me un secondo padre. Abbiamo vinto tanto, abbiamo vinto tutto e purtroppo si sa come la gente sia disposta a perdonare qualsiasi cosa, ma non il successo. Ho sperimentato sulla mia pelle l’effetto di due fra i sentimenti più universali e insopprimibili che esistano: l’invidia e la gelosia. Nonostante questo, sentivo la necessità e l’obbligo morale di restituire alla mia terra il meglio che potesse avere in ambito sportivo, quindi di portare la Pro Recco ai massimi livelli mondiali come ho fatto. È arrivato il momento che il destino della Pro Recco prescinda da me, sia autonomo dalla mia persona. Credo, infatti, sia giusto che nella vita le squadre, come le persone e le aziende, imparino a camminare da sole”.

P.Z.