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Attualità | 03 luglio 2024, 16:07

Antenne 5G ed inquinamento elettromagnetico: a Genova manca una mappatura

Stamattina la discussione a Tursi: grandi assenti Arpal e Luciano Grasso, health city manager del Comune. Secondo il comitato la città, con i suoi 600.000 abitanti, necessita di un monitoraggio più efficace

Antenne 5G ed inquinamento elettromagnetico: a Genova manca una mappatura

Si è tenuta oggi presso Palazzo Tursi una commissione comunale dedicata all'adeguamento dei limiti dei campi elettromagnetici, in conformità con l'articolo 10 della legge 214 del 30 dicembre 2023. 

L'incontro ha visto la partecipazione di diversi esponenti della comunità e rappresentanti dell'amministrazione, che si sono confrontati su un tema di crescente preoccupazione per i cittadini: l'inquinamento elettromagnetico derivante dall'installazione delle antenne 5G.

Anna Pettinaroli, portavoce del comitato LevanteStop5G e tra gli auditi in commissione, al termine della commissione, ha sottolineato le contraddizioni emerse durante il dibattito: 

"Abbiamo toccato temi molto importanti che non possono essere ignorati - ha affermato Pettinaroli - Evidenziamo tuttavia un certo imbarazzo da parte dell'amministrazione. Le richieste specifiche del comitato sono state accolte con un aggiornamento della discussione, rinviata probabilmente alla prossima settimana”.

LE ASSENZE

Tra i punti critici sollevati, la mancanza del health city manager del Comune Luciano Grasso e la delega di Arpal all'Asl hanno sollevato preoccupazioni sulla gestione della questione sanitaria. Pettinaroli ha sottolineato l'importanza di una presenza diretta di queste figure chiave, vista la rilevanza della problematica per la salute pubblica.

"La documentazione che abbiamo consegnato include un fascicolo sanitario corposo con studi accreditati sui rischi derivanti dall'aumento dei limiti delle radiofrequenze - ha dichiarato Pettinaroli - La mancanza di una mappatura delle antenne nella città di Genova, con i suoi 600.000 abitanti, è stata evidenziata come una grave carenza che necessita di un monitoraggio più efficace”.

IL RUOLO DI ARPAL e ASL

Durante la commissione, è stato spiegato come avvengono i controlli delle antenne: le compagnie telefoniche propongono un modello di impatto per ogni antenna che viene verificato da Arpal e Asl dopo l'installazione. Tuttavia, questo processo spesso si traduce in autorizzazioni automatiche, senza un piano generale che consenta un monitoraggio complessivo delle emissioni elettromagnetiche.

L'assessore Matteo Campora già lo scorso 19 giugno ha avuto modo di confrontarsi con il comitato nella sede di Anci Liguria. In quell’occasione Campora ha sottolineato l'importanza del tavolo tecnico di Anci con Asl e Arpal per fornire supporto amministrativo e tecnico ai Comuni, in linea con le normative nazionali.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Il dibattito odierno si inserisce in un contesto più ampio di discussioni sull'argomento, iniziato lo scorso 21 maggio, quando il consiglio comunale di Genova ha votato contro una mozione del consigliere di opposizione Mattia Crucioli. La mozione chiedeva di vietare l'aumento delle emissioni elettromagnetiche fino a ulteriori approfondimenti scientifici sui possibili danni alla salute pubblica. Nonostante il voto contrario, la questione ha suscitato interesse bipartisan, evidenziando la sensibilità del tema.

La commissione di oggi ha messo in luce la complessità del problema dell'inquinamento elettromagnetico e la necessità di un approccio più coordinato e trasparente da parte delle autorità locali. Con l'aggiornamento della discussione previsto per la prossima settimana, il comitato spera che vengano prese decisioni concrete per tutelare la salute dei cittadini genovesi.

Marco Garibaldi


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