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Attualità | 02 luglio 2024, 08:00

La merenda dei cinghiali a San Fruttuoso di Camogli in mezzo ai bagnanti: ormai sono incontenibili

Il sindaco Giovanni Anelli: "È difficile trovare una soluzione definitiva e i numeri sono in costante aumento. Mettiamo le reti e poi qualcuno si lamenta pure"

La merenda dei cinghiali a San Fruttuoso di Camogli in mezzo ai bagnanti: ormai sono incontenibili

Ormai sono parte della cartolina, anche dove non ti aspetti. Ma dopo averli visti nuotare, gironzolare in pieno centro città, allattare i piccoli comodamente adagiati in mezzo alla strada, complici le temperature, anche per i cinghiali è arrivato il momento di un'incursione sulle spiagge forse unico vero segnale del fatto che la stagione balneare è realmente iniziata.

Se i bagnanti sono ancora un po' indecisi, molto meno timidamente gli ungulati hanno già iniziato a fare irruzione tra ombrelloni e asciugamani: questa volta location San Fruttuoso di Camogli, dove i turisti avventurosi arrivano a piedi e non senza fatica.

Loro, gli ungulati, portano direttamente giù setole e zanne dal parco limitrofo - di Portofino - e nell'ultimo giorno soleggiato di giugno non sentendo confini sono comparsi nelle foto ricordo di chi in spiaggia c'era andato a due zampe, a godersi un pomeriggio di relax. Relax decisamente interrotto.

Video già diventato virale, dove se ne intuiscono un paio, scesi a valle a caccia di cibo trovato nei sacchetti degli escursionisti che avevano lasciato incustoditi panini e merende di fronte all'abbazia, del Fai, sulla spiaggia piena a tappo di turisti. Sono dovuti intervenire in forze lo scorso weekend e ancora una volta per riportarli nel loro habitat o allontanarsi dai bagnanti in allarme.

Ma le incursioni di cinghiali sono tutt'altro che una rarità, anche nel levante.

"Una situazione abbastanza ciclica - racconta il sindaco di Camogli, Giovanni Anelli - purtroppo non è una sorpresa: siamo intervenuti anche lo scorso anno, anche se per numeri inferiori".

Raccontano turisti e testimoni di incursioni di cinghiali, anche a più di una decina per volta, spinti a valle dalla fame e senza grande timore reverenziale per l'uomo si fanno largo tra le folle, spesso costituendo un pericolo, per la viabilità se ci sono strade di mezzo, ma anche dal punto di vista igienico-sanitario, essendo animali selvatici spesso portatori di zecche e parassiti.

L'anno scorso sul territorio di Camogli, area vasta se si comprende tutto il territorio dell'entroterra, sono stati diversi gli interventi richiesti per via della fauna selvatica.

"Anche a San Fruttuoso - prosegue il sindaco - abbiamo richiesto l'intervento della guardia forestale, che li cattura e li addormenta, numericamente sono tanti, abbiamo avuto incursioni anche di una ventina di cinghiali. Dal punto di vista della prevenzione noi di solito chiediamo l'intervento della Regione, abbiamo un canale con l'ufficio tecnico regionale e gli organi competenti, ma è difficile trovare una soluzione definitiva".

Un tema che è diventato ancora più spinoso per via del combinato disposto con l'infezione da peste suina che continua a vedere numeri in ascesa in tutta la Liguria e sul fronte opposto abbattimenti non sufficienti a contenere la diffusione senza controllo dei cinghiali. 

Per combattere l'allargamento a macchia d'olio del problema peste suina la Regione qualche mese fa ha messo in campo anche un contributo, Ottanta euro per l'abbattimento di ogni esemplare di femmina adulta di cinghiale selvatico, a seconda della vicinanza alle zone di restrizione previste dalle mappe di contenimento.

Questo anche per incentivare le squadre attive sul territorio a fronte di numeri di abbattimenti molto lontani dalle cifre stimate per provare anche solo a contenere il problema.

"Di più - chiosa il sindaco - non possiamo fare, a monte sono state sistemate anche gabbie e reti, nonostante le lamentele di qualcuno che si oppone, ma il problema è diffuso e su un territorio vasto, che comprende tutto il monte di Portofino, il confine con Recco e Santa Margherita. Abbiamo avuto anche problemi seri sulle strade, con un incidente grave che ha visto coinvolto un ragazzo  in moto, non dimentichiamo che a vederli non preoccupano magari ma sulle strade i cinghiali creano un pericolo grosso".

"I piani di abbattimento - conclude - non sono una soluzione visti i numeri: ci affidiamo a chi lo fa di mestiere, agli esperti e chi dà indicazioni precise".

Valentina Carosini

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