La voce di ‘DoroThea’, l’intelligenza artificiale generativa di The European House - Ambrosetti (TEHA), ha aperto all’Excelsior Palace Hotel di Rapallo la presentazione del Report Think Tank Liguria 2030, il documento che fotografa il momento economico e di sviluppo della Liguria. Il dato cardine, oggetto anche dell’intervento del presidente ad interim Alessandro Piana, vede il PIL 2022 della Liguria in crescita del 5,1%, valore che la colloca al quarto posto nazionale, superiore alla media italiana del +3,7%. Nel 2023 l’Italia è cresciuta dello 0,9%, mentre la Liguria è avanzata dello 0,8%. Nel biennio 2024-2025, invece, si stima una crescita dell’1% (2024) e dell’1,4% (2025), rispetto al 1,2% su scala nazionale.
“Sono dati più che confortanti - ha commentato il presidente ad interim Alessandro Piana - cresce il PIL, cresce il tasso di occupazione, cresce l’export e dobbiamo ancora migliorare sulle infrastrutture per continuare a permettere alle merci di entrare e creare economia. Nel 2024 lo sviluppo del nostro territorio sarà uguale alla media nazionale, nel 2025 crescerà ancora. Un dato che va in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Stiamo creando sviluppo meglio di altre regioni d’Italia”.
L’export resta una colonna portante dell’economia ligure: nel 2022 è aumentato del 33%, superando i 10 miliardi di euro, per poi raggiungere i 10,7 miliardi nel 2023 con un tasso di crescita doppio rispetto alla media nazionale (+0,8% contro +0,4%). La Liguria si posiziona così al quinto posto nazionale, al primo tra le regioni del Nord.
Balzo da record anche sul piano dell’occupazione, con la Liguria al primo posto nazionale (dati 2023) per la crescita rispetto al periodo pre-Covid, accompagnata da una netta diminuzione dei NEET, i giovani che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro.
Nel 2022, inoltre, la Liguria è stata la prima regione in Italia per l’incidenza percentuale delle imprese dell’economia del mare: è al primo posto per TEU movimentati (il 34% del totale nazionale) e al secondo per numero di croceristi (24,6% del totale).
Notizie positive anche per la distribuzione delle risorse del PNRR, che saranno allocate sul territorio ligure entro il 2026 con un valore finale rivisto a 7,7 miliardi di euro (il 3,4% delle risorse). Il finanziamento più consistente (4,4 miliardi) è destinato alla Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, mentre quello meno cospicuo (320 milioni) va alla Missione 6 “Salute”.
Le ricadute del PNRR sul PIL ligure sono stimate in 7,2 miliardi di euro accumulati entro il 2036 (+11,7% rispetto al 2026).
“La Regione Liguria non parte da un sovradimensionamento della quota PNRR, ma da un ritardo infrastrutturale - così Edoardo Rixi, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti - l’evento del crollo del ponte Morandi ha evidenziato il rischio che la regione correva, essendo una cerniera tra il Mediterraneo e la Pianura Padana. Il collasso dell’infrastruttura ligure avrebbe significato il collasso dell’economia del Nord. Abbiamo bisogno di collegamenti marittimi e questo sottolinea l'importanza delle infrastrutture liguri. Oggi il nostro territorio è considerato il più promettente, ma dobbiamo accettare la sfida dello sviluppo e non regredire”.
“Dal 2014 abbiamo operato in un territorio straordinario ma fragile, con grandi potenzialità - ha aggiunto l’assessore regionale Marco Scajola - dal 2016 abbiamo realizzato circa 3.000 interventi sul territorio, mobilitando oltre 500 milioni di euro di fondi privati. Circa l'80% di questi interventi riguarda la messa in sicurezza del territorio. La legge sulla rigenerazione urbana rappresenta uno strumento fondamentale diventato best practice a livello nazionale per lo sviluppo urbanistico del nostro territorio. Grazie a questa legge è stato possibile avviare cantieri pubblici e privati in luoghi abbandonati da decenni. Dal 2015 ad oggi sono stati realizzati 500 interventi per un totale di 200 milioni di euro investiti, e da un anno è in corso la ricognizione sulla piattaforma dedicata ai fabbisogni di edilizia scolastica, condivisa anche con altre regioni, che costituirà la base dati per la predisposizione del nuovo piano triennale. Anche sul fronte dell’utilizzo dei fondi per la formazione siamo all’avanguardia. Siamo tra le prime regioni per l’uso delle risorse del Fondo Sociale Europeo 2021–2027. Su un totale di 435 milioni di euro, 166 milioni sono già stati programmati e sono state coinvolte 25 mila persone”.
“Se l'8° Forum ci ha fornito questi parametri, è grazie a un sistema Liguria che non considera solo l’amministrazione come attore principale, ma coinvolge tutti nel promuovere crescita e sviluppo - ha concluso l’assessore Alessio Piana - dobbiamo impegnarci ancora di più per affrontare le sfide poste anche dai parametri negativi”.
Il report di The European House - Ambrosetti non si limita a mostrare dati come medaglie, ma offre spunti di riflessione e punti di partenza per un miglioramento inevitabile. Ci sono voci che vedono la regione agli ultimi posti in Italia.
La Liguria, infatti, risulta ultima (e non di poco) tra le regioni italiane per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con solo il 7%, suscitando riflessioni anche sul distacco significativo con la penultima, il Lazio, fermo al 15,1%.
Negativi sono anche i dati sulla raccolta differenziata, che vedono la Liguria al 16° posto con il 57,6%.
Infine, per quanto riguarda le infrastrutture digitali, la Liguria occupa il 14° posto in Italia con un modesto 55,7% di copertura della rete fissa di accesso ultra veloce a Internet.
Negativo anche il valore delle imprese con almeno 10 addetti che vendono via web a clienti finali, con un penultimo posto al 9,3%.
Dati che indicano come la Liguria possa da una parte esultare per i risultati raggiunti sul piano dello sviluppo anche in relazione alla media nazionale, ma dall’altra debba ancora investire e fare molto per essere al passo con i tempi e attrarre sul territorio le nuove generazioni di lavoratori.
In allegato il Report Think Tank Liguria 2030