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Attualità | 28 giugno 2024, 13:21

Liguria patria per le tartarughe marine. Quarta nidificazioni in due anni ad Arma di Taggia

A vegliare sulle uova un team genovese di esperti

Liguria patria per le tartarughe marine. Quarta nidificazioni in due anni ad Arma di Taggia

Al primo nido era sembrata solo una novità, al secondo un evento. Al quarto episodio nel giro di due anni ora possiamo dire che la Liguria e le sue spiagge sono diventate ufficialmente patria per la nidificazione delle tartarughe marine.
Ultima in ordine di tempo è stata Arma di Taggia a scoprirsi zona adatta alle esigenze delle 'Caretta Caretta', che ospita i nuovi nidi svelati in queste ore grazie all'occhio attento di una signora, che ha riconosciuto i segnali e fatto scattare la macchina dell'assistenza.
Nel camminare sulla spiaggia Federica Turco, questo il nome della protagonista e scopritrice del nido, ha notato delle anomalie sulla sabbia, riconoscendo nel pieno di uno stabilimento balneare le tracce della presenza di un nido di tartaruga, grazie anche ai cartelli di divulgazione che li raffigurano e mettono sull'attenti rispetto alla possibile presenza di uova.


Detto fatto, è stata lei a segnalare la situazione, prima allo stabilimento, poi al comune e alla guardia costiera.
Sul posto è scattato l'intervento del GILT, un nucleo apposito: Gruppo Ligure Tartarughe Marine, che tramite i suoi esperti ha verificato l’effettiva presenza del nido e transennato l'area per mettere in sicurezza le piccole uova.
Si tratta di tartarughe marine del tipo Caretta Caretta, le più diffuse nel Mediterraeo nonostante siano considerate specie vulnerabile. Tra le aree di nidificazione conosciute in Liguria si elencano Finale Ligure e Levanto, e Arma di Taggia costituisce una novità.

Da Genova gli esperti del Gilt, gruppo che somma tecnici e studiosi di Arpal, Acquario -coordinatore del gruppo - ma anche Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Università, l’associazione Delfini del Ponente, hanno già effettuato un sopralluogo per posizionare un data logger per la registrazione della temperatura, mentre i biologi si sono occupati di prelevare un campione di sedimento.

Tra loro Valentina Giussani, biologa di Arpal. "Qualche giorno fa la signora aveva notato delle locandine che spiegano quali sono le tracce - racconta - e quando le ha notate ha attivato l'iter per controllare questo evento. Siamo alla quarta nidificazione ligure. Abbiamo svolto un sopralluogo come Glit e abbiamo potuto segnalare esattamente la posizione del nido per recintarlo e proteggerlo. La schiusa possiamo aspettarci che avvenga dopo la metà di agosto ma sono ipotesi, perché poi la natura fa il suo corso e di giorno in giorno bisogna vedere che cosa succede".

I nidi precedenti erano stati scoperti sulle spiagge di Laigueglia, lo scorso 20 giugno, e poi a Finale Ligure nel 2021 e Levanto nel 2022.
"In qualche modo - conclude Giussani - questo ritrovamento è un nuovo segnale di cambiamento: le aree di nidificazione storicamente erano più spostate verso la parte meridionale del Mediterraneo. Negli ultimi anni si sono spostate verso nord, segno di un cambiamento, anche e soprattutto per quanto riguarda il clima".
Il GLIT coordinerà le attività tecnico-scientifiche da svolgere sul territorio coinvolgendo il Comune, i gestori dei bagni e l'associazione I Delfini del Ponente. Dal 40° al 45° giorno verrà effettuato il presidio pre-schiusa con sopralluoghi, preparazione del corridoio fino alla battigia e gestione delle luci. Nella fase di emersione – solitamente nelle ore notturne-, i volontari autorizzati sorveglieranno il percorso, misurando e contando le tartarughe. Gli esperti monitoreranno poi l'apertura del nido e coordineranno il prelievo dei dati utili a scopo tecnico-scientifico. Le tartarughine, una volta uscite dal guscio, saranno accompagnate a raggiungere il mare e da lì libere di ambientarsi nel loro habitat naturale.

Valentina Carosini

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