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Cultura | 27 giugno 2024, 13:58

Gli scorci del paesaggio come cornice della cultura, così Liguria delle Arti continua a stupire

La settima edizione prosegue nel segno de ‘Lo spettacolo delle bellezze’, dodici appuntamenti per scoprire una terra unica e conoscerne il patrimonio. Petruzzelli: “Qui tesori straordinari”

Gli scorci del paesaggio come cornice della cultura, così Liguria delle Arti continua a stupire

Dopo aver ammirato tanta meraviglia e scoperto patrimoni poco noti, si potrebbe pensare che, in una qualche misura, ci si possa essere abituati allo stupore.

Una sorta di anestesia alla bellezza che ‘rintontisce’ le emozioni.

Mai si potrebbe essere più fuori strada, vittime di uno ‘scherzetto’ giocato dalla Liguria che prima convince di essere una terra aspra, un luogo non semplice; poi regala il sublime in uno scorcio rievocando suggestioni che, come un filo, uniscono passato e futuro.

Lo testimonia la settima edizione di Liguria delle Arti, la rassegna ideata e diretta da Pino Petruzzelli che unisce arte e cultura agli straordinari luoghi della regione.

Tema conduttore dell’appuntamento iniziato lo scorso 21 giugno è ‘Lo spettacolo delle bellezze’ in un gioco continuamente sorprendente.

Continuiamo a stupirci - racconta il direttore artistico - Ogni volta pensiamo che le opere d’arte possano essere finite, invece ci rendiamo conto che ce ne sono ovunque ed è incredibile andare a vedere cosa c’è dietro. Quest’anno abbiamo iniziato a Spotorno con una tavola dell’Annunciazione trovata sotto a un cassetto”.

Una storia incredibile quella dell’opera quattrocentesca che, per essere salvata, era stata utilizzata in un’armadiatura a fare da fondo a un cassetto: “Chi ha voluto proteggerla dall’arrivo dei Napoleonici - prosegue Petruzzelli - ne fece un mobile. Per caso, quando è stato realizzato l’intervento di disinfestazione dalle tarme, è stata scoperta”.

Ma di esempi simili ce ne sono numerosi, così come non mancano capolavori quasi taciuti quale è la statua della Madonna con Bambino di Luca Cambiaso conservata a Comuneglia, frazione di Varese Ligure, in provincia della Spezia: “vedere quest’opera è stato incredibile”.

La rassegna sarà anche l’occasione per omaggiare Giovanni Giudici a cento anni dalla nascita con un appuntamento a Porto Venere: “Andando a indagare - racconta ancora l’attore e drammaturgo - abbiamo scoperto che Marco, nipote di Giovanni, è un cantante e musicista. Ci è sembrato naturale dunque invitarlo a esibirsi anche nel repertorio del nonno”.

Gli appuntamenti, iniziati il 21 giugno, proseguiranno fino al 24 agosto in un calendario di eventi che non manca di strizzare l’occhio ora alla pittura, ora alla letteratura, ora alla musica.

A proposito, Petruzzelli prosegue: “Possono essere opere d’arte od omaggi a personalità illustri. A Serra Riccò [il 28 giugno n.d.r.] ricorderemo Beatrice Solinas Donghi e lo faremo davanti alla sua statua. Ancora, Sbarbaro, che ha ‘aperto’ a Spotorno, tornerà protagonista di poesie e letture a Santa Margherita Ligure”.

Emozioni che si rinnovano: “Ogni volta mi ritrovo a scoprire qualcosa che non conoscevo. La cosa che colpisce è la rete enorme di associazioni del territorio che collaborano in mille modi e questo fa nascere rapporti che rimangono. La vita non è solo lavoro ma anche relazioni con le persone, relazioni vere di chi si è conosciuto, si è trovato bene e torna per rincontrarsi. Credo che l’arte debba essere vera, così come dobbiamo essere veri noi, per trasmettere verità”.

Luoghi unici e paesaggi straordinari rendono la natura, elemento caro a Petruzzelli spesso centrale nelle sue opere in teatro e in narrativa, la cornice ideale: “Penso ai muretti a secco, esempio di sinergia tra uomo e natura, e mi viene in mente Camogli. Se si percorre la passeggiata interna, facilmente si incontrano turisti che si fermano a fotografare i meravigliosi scorci delle case sul mare. Irrompe l’azzurro. E li scatta il pensiero perché questo posto un tempo era composto solo di pescatori che si sono dati da fare per sopravvivere, era un luogo in cui i contadini hanno dovuto ingegnarsi e terrazzare per poter coltivare qualcosa. Così si vede la bellezza creata dall’uomo, nata dalla voglia di sopravvivere in una situazione difficilissima. Mi piace infinitamente vedere questo: chi nella vita si è dato da fare, ha fatto tanto e ha lasciato in eredita a tutti cose bellissime”.

 

IL PROGRAMMA

 

 

Files:
 LIGURIA DELLE ARTI 2024 PDF PROGRAMMA light  (6.2 MB)

Isabella Rizzitano

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