Sono ancora una volta le storie a essere le protagoniste della nuova edizione del Festival Teatrale dell’Acquedotto: storie di persone, di personaggi, di personalità, particolarmente declinate al femminile. Il tradizionale appuntamento estivo del Teatro dell’Ortica che organizza in Val Bisagno (ma anche in trasferta) appuntamenti intensi e coinvolgenti in diverse location, sempre con l’obiettivo di raccontare, far conoscere e scoprire, coinvolgere il pubblico.
A raccontare gli appuntamenti in programma e a raccontare le emozioni a pochi giorni dall’attesissimo spettacolo ‘Donne della città silenziosa’, in scena al Cimitero Monumentale di Staglieno venerdì 28 e sabato 29 giugno, è il co-direttore artistico del Festival Teatrale dell’Acquedotto Mauro Pirovano: “Sono già cominciati a metà giugno gli spettacoli per i bambini, il cosiddetto Acquedottino, ed è stato un ottimo inizio nonostante il tempo. In un’occasione ci siamo salvati entrando all’oratorio della Chiesa di San Siro, una cornice bellissima che è una vera perla della vallata. Venerdì siamo pronti alla tappa di Staglieno, ormai un appuntamento fisso del Festival dell’Acquedotto”. Proprio qui troveranno spazio le storie dei personaggi femminili che proprio in questo cimitero hanno la loro ultima dimora: Caterina Campodonico, Elvira Turbiglio, Fernanda Pivano, Giannina Gaslini, Stefanina Moro. “Le storie delle donne sono sempre molto più affascinanti e intriganti di quelle degli uomini, che spesso sono più banali. Cruente spesso, purtroppo molto attuali: alcune sono più famose di altre, ma tutte legate da un unico fil rouge. A presentare saremo io e Matteo Pastorino, un grande conoscitore di Staglieno che ha anche scritto tre volumi su questo luogo; sono anche co-autore dei testi, che ho sviluppato insieme alle attrici in un percorso di scrittura creativa. A rendere il tutto ancora più interessante è il fatto che si tratta di uno spettacolo itinerante: le vicende di ogni personaggio vengono raccontate accanto alla tomba o alla statua che le ricorda”. Oltre allo spettacolo, sarà possibile visitare la mostra fotografica 'Quello che le donne dicono' di Claudia Torello; inoltre, Nadia Priskic tradurrà lo spettacolo nella lingua dei segni L.i.s. nella seconda rappresentazione, prevista alle 17,30.
Alcuni appuntamenti del Festival dell’Acquedotto andranno anche in scena presso l’auditorium di Molassana ed è riconfermata la trasferta a Cornigliano, a Villa Bombrini, che ospiterà tre spettacoli del festival in una unione culturale delle due vallate che abbracciano il territorio della città di Genova. Proprio Villa Bombrini sarà cornice dello spettacolo di Mirco Bonomi, presidente e co-direttore del Festival, dedicato al racconto della vita di Franca Ongaro e Franco Basaglia, compagni nella vita e nella lotta per trasformare la psichiatria e la medicina, a partire dalla chiusura dei manicomi con la nascita della legge 180: “Il gruppo teatrale Stranità si occupa di salute mentale da vent’anni, è più che naturale lavorare su questi temi anche in questi spettacoli, è sempre un filo rosso che unisce e lega tutto quanto”.
Imperdibili, tornano anche le ‘stundaiate’, gli spettacoli di comunità: “Ci sono in Val Bisagno tantissime confraternite e oratori magnifici, che ospitano opere di artisti molto famosi voluti dai nobili contadini della zona, che facevano la gara con gli abitanti dei paesi vicini per ottenere le opere di maestri come Maragliano, Ferrari, Castello…. Per questo faremo delle visite guidate in questi luoghi, a cui seguiranno le ‘stundaiate’ esterne che porterò avanti insieme alla musica di Filippo Gambetta, Eliano Calamaro, Marco Cambri e con le incursioni poetiche di Pier Franco Morando. Questi appuntamenti sono sempre un po’ un momento di condivisione, una giullarata: coinvolgiamo le persone, che non solo assistono ma partecipano. Al termine c’è sempre un piatto da condividere, che sia pasta o minestrone: solo per questi spettacoli chiediamo un contributo alle spese di cinque euro, simbolico ma necessario. Ci si ferma a parlare tutti insieme, sono momenti molto belli”.
Un altro importante spettacolo si svolgerà alla Cucina Popolare di via del Fossato, dove il gruppo Open Theater di Savona porterà in scena ‘Banlieu de lune’: si parla di persone senza fissa dimora e delle loro storie, proprio in un luogo frequentato da persone che vivono in situazioni problematiche.
E poi spazio, ancora, alle storie di donne come Artemisia Gentileschi, Edda Ciano, Edith Piaf… “Faremo anche uno spettacolo interpretato dai nostri allievi del corso di Teatro: saranno storie di osti e ostesse, che racconteranno le vicende di passeggeri e avventori, momenti senza tempo che immortalano vicende della vallata. Il bello è che la maggior parte delle persone che partecipa a questi spettacoli arriva da fuori Val Bisagno: oltre che ai tanti genovesi abbiamo pubblico che arriva da Cogoleto, da Celle Ligure, da Pra’… Ci danno un grande supporto morale, occupandoci di tematiche sociali”.
Oltre alle produzioni del Teatro dell’Ortica, come anticipato, andranno in scena spettacoli proposti da diverse compagnie provenienti da Liguria (Il Teatrino di Bisanzio, Teatro21), Piemonte (Lo Spaventapasseri Teatro e Associazione Culturale “Le Rêve et la vie”), Sardegna (OfficinAcustica), Toscana (Teatro popolare d’Arte) e Veneto (Il Gruppo Teatro Campestre), proseguendo il percorso di “aggregazione” di persone, contenuti e artisti che in questi anni ha caratterizzato il lavoro dell’Ortica.
Per gli spettacoli all’interno del Cimitero Monumentale di Staglieno sarà necessaria la prenotazione, effettuabile chiamando gli uffici del Teatro dell’Ortica (010.8380120 da lunedì a venerdì ore 10-13/14-16), oppure scrivendo a organizzazione@teatrortica.it o compilando il form sul sito web.
Il programma completo della sedicesima stagione del Festival dell’Acquedotto è disponibile nel file in allegato.