Attualità - 26 giugno 2024, 15:40

Museo della Città, avanti coi lavori. Modificato il contratto appaltante

Dopo i consolidamenti e i restauri condotti dalla Soprintendenza e le direttive per l’avanzamento del cantiere all’interno della Loggia della Mercanzia, proseguono gli interventi per la realizzazione dell’hub museale

Un hub dove offrire informazioni, studiare percorsi tra i tesori custoditi nei musei e scoprire la storia della città, il tutto in un luogo strategico nel percorso dei turisti, capace di evocare suggestioni dei secoli passati.

Il cantiere per il Museo della Città di Genova in Loggia Banchi, annunciato nel 2020 e poi ‘rallentato’ da una incredibile scoperta archeologica celata dalla pavimentazione, si prepara a ripartire.
Dopo le verifiche della Soprintendenza, condotte già all’indomani dell’inaspettato ritrovamento di botteghe e fondaci risalenti al periodo medievale in uno spazio di pertinenza della famiglia Usodimare, a cui hanno fatto seguito gli interventi di restauro e consolidamento dei reperti architettonici, riprenderanno i lavori per la realizzazione del Museo della Città di Genova.

Uno spazio che, nelle intenzioni già più volte dichiarate, non avrà più un intento espositivo in senso stretto ma che si candida a creare una nuova sfaccettatura nel concetto di museo stesso.

Lo aveva annunciato anche il sindaco di Genova Marco Bucci durante la presentazione alla stampa degli scavi: “Non sarà un museo in senso stretto, sarà un punto dove trovare riferimenti. Genova ha più di trenta musei, qui saranno raccolte le informazioni e i riferimenti specifici per potersi muovere verso le altre collezioni”.

Dopo gli interventi della Soprintendenza, il cantiere è potuto tornare in mano al Raggruppamento temporaneo progettisti Migliore e Servetto, vincitori dell’appalto, che nei giorni scorsi, assieme agli ingegneri Luca Pizzorni e Giovanni Damonte (in qualità di legale rappresentante dello Studio PRD Romelli/Damonte Ingegneri Riuniti) e Giovanni Verreschi (in qualità di legale rappresentante di ETT s.p.a.) hanno firmato la modifica del contratto in corso di esecuzione per la progettazione definitiva degli spazi.

Facendo seguito alle direttive espresse dalle Belle Arti, il nuovo progetto, che avrà un costo complessivo di un milione e ottocentoventi mila euro e che vedrà in prima linea anche Fondazione Compagnia di San Paolo, non avrà la scalinata sopraelevata, pensata per aumentare gli spazi espositivi. Saranno eliminate anche le ipotesi di ‘espositori’ a trecentosessanta gradi per oggetti di varia natura.

Via libera invece alla ricostruzione tramite proiezioni degli affreschi della volta, andati persi nell’incendio scoppiato a seguito del bombardamento del 1942.

Calamita per turisti e genovesi saranno invece gli scavi, che negli intenti rimarranno visibili e racconteranno uno spaccato della storia di Genova.

IL MUSEO

La scoperta dei reperti medievali ha sparigliato le carte portando quindi a una sostanziale modifica del progetto iniziale.

La chiacchieratissima scala che, nel primo rendering, avrebbe dovuto occupare il centro dello spazio loggiato, non sarà realizzata. Al suo posto, grazie alle proposte della direzione del Musei di Genova e ai curatori incaricati, sarà lasciato ampio spazio a un percorso che farà della multimedialità la sua forza.

Una scommessa per il nuovo polo che non mancherà così di far coabitare il futuro tecnologico, capace di sfruttare nuovi strumenti per la valorizzazione storico-artistica, agli scavi medievali, elementi visibili di una Genova che oggi si può immaginare grazie alle numerose tracce e ai preziosi documenti che raccontano la storia della Repubblica.

Gli spazi della Loggia della Mercanzia diventeranno dunque una sorta di landmark, un ‘segnaposto’ in cui gettare uno sguardo al passato e, contemporaneamente, conoscere la proposta culturale della città e individuare i luoghi più adatti alle singole inclinazioni.

Un progetto certamente non ipotizzato all’inizio che raccoglie la sfida verso una nuova museografia, strizzando sempre più l’occhio alla rete culturale in una visione d’insieme che ha l’obiettivo comune di far conoscere una storia unica perché, come recita uno dei versi di una poesia di Edoardo Sanguineti dedicata alla Superba, ‘Vedilo, il mondo: in Genova è raccolto’.