Se l'estate climatica era già in ritardo, ora anche quella ufficiale comincia a latitare. Già coniato il termine 'giugn-embre', con gli ultimi giorni anche un paio di gradi sotto la media del periodo in Liguria, spiagge deserte e un meteo che stenta a stabilizzarsi al ritmo di un temporale al giorno. Questo è il quadro di un giugno 2024 più simile a una qualsiasi primavera, per temperature e per scenario, che all'estate vera e propria.
Effetto del cosiddetto 'cut-off', altresì detto 'goccia fredda', che da giorni interessa il bacino del Mediterraneo, secondo Arpal, fenomeno atmosferico che prevede una struttura di bassa pressione responsabile di instabilità meteo anche prolungata, tipica delle stagioni di 'passaggio'.
Matrice in questo caso occidentale, provoca e provocherà ancora possibili rovesci o temporali a carattere sparso, cieli coperti anche nelle prossime ore. Salvo sorprese, insomma, ancora presto per dire se si tratterà di un giugno tra i più freddi, manca ancora qualche giorno alla fine del mese, dopodiché si potranno tirare le somme.
Ma se al momento tutto questo ha tenuto la Liguria al riparo dagli effetti dell'anticiclone che ha già fatto rialzare le temperature altrove ben oltre i 30 gradi, qui le prime schiarite si vedranno non prima di venerdì. Ma per l'estate vera e propria ci sarà ancora da aspettare.
"Per i prossimi giorni non ci sono all'orizzonte grosse variazioni - spiega Federico Grasso di Arpal, Centro meteo regionale - non c'è in vista un bell'anticiclone robusto per il momento e avremo miglioramenti e riprese delle temperature dal 29 in poi, su valori attesi in questo periodo, ma in queste ore siamo 3-4 gradi al di sotto rispetto alle medie del periodo e prima di luglio vedremo ancora un po' di instabilità".
Un giugno più primaverile, come impronta: "Di sicuro un mese 'bagnato' - continua Grasso - rispetto ad altri mesi di inizio estate particolarmente asciutti, annate molto secche come quelle del 2019, del 2021 e del 2022 in parte. Nel recente passato è stato il 2014 l'anno più piovoso, poi abbiamo avuto il 2020 e il 2016 su valori analoghi se non superiori; aspettiamo però fine mese per gli ultimi dati".
Sicuramente un giugno 'polveroso', per le precipitazioni che hanno portato con sé particelle (non sabbia) di origine sahariana e che hanno colorato le piogge nelle ultime settimane, ora in attenuazione ma sufficienti a ridipingere il panorama.
Tre gli episodi più significativi secondo Arpal. "Per le polveri - aggiunge Federico Grasso - il primo caso è stato nei giorni di Pasqua, con una dimensione intorno al pm10, i valori più alti mai registrati in Liguria". Eventi che hanno trascinato in atmosfera massicce quantità di particelle poi piovute letteralmente sul Mediterraneo e sull'Italia, ampiamente previste dai modelli come quelli del Programma Copernicus.
"Ad inizio giugno ha avuto molto impatto visivo - ricorda Grasso - mentre l'ultimissimo evento di mercoledì e giovedì scorsi ha avuto una prima componente di polveri grossolana e poi si è un po' rimpicciolita, con punte più elevate registrate il 20 giugno nel sanremese. Ora la situazione grazie al gioco delle correnti è attenuata".
Due le curiosità: grazie al Programma Copernicus per questo genere di fenomeni la capacità previsionale è di 2-3 giorni, più di dettaglio. Il caso della 'sabbiata' non è un evento rarissimo, anzi si era verificato anche nel 2020, in pieno lockdown a marzo, con una tempesta di polvere con valori molto elevati sulla regione. La differenza stava nella provenienza di sabbie e correnti, quattro anni fa provenienti dal deserto del Gobi, che avevano ricoperto la Liguria, da Est a Ovest.