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Attualità | 25 giugno 2024, 19:00

Tari, la discussione prosegue a Tursi. Prima rata a marzo, un milione e duecento mila euro di agevolazioni a chi si trova in difficoltà economica

Il vicesindaco Piciocchi: “Anticipi non sono scelte politiche ma richieste del Ministero”. Bocciate le proposte della minoranza di rateizzare ulteriormente

Tari, la discussione prosegue a Tursi. Prima rata a marzo, un milione e duecento mila euro di agevolazioni a chi si trova in difficoltà economica

Nel 2025 il primo acconto della tassa sui rifiuti si pagherà a marzo, in anticipo di due mesi rispetto a quanto attualmente previsto, ma non ci saranno aumenti delle tariffe. La novità, introdotta negli scorsi giorni dalla giunta del sindaco Marco Bucci, non è andata a genio all’opposizione in consiglio comunale, che durante l’odierna seduta ha presentato una questione sospensiva, tre ordini del giorno e un emendamento per cercare di andare incontro alle esigenze dei cittadini, che si trovano a pagare una delle tasse sui rifiuti più care d’Italia. 

A chiedere più tempo per consentire ai consiglieri di addentrarsi nelle nuove tematiche relative alla tassa sui rifiuti sono stati i rappresentati della minoranza, da Filippo Bruzzone (Lista Rossoverde), che ha ritenuto che i tempi concessi non fossero sufficienti, a Cristina Lodi (Azione) che ha ritenuto una forzatura che andrà a cadere sulle spalle dei cittadini la scelta di approvare in fretta le documentazioni, ad Alberto Pandolfo (PD), che vorrebbe poter dare risposte adeguate ai genovesi. La Sala Rossa, con 23 voti contrari e 17 favorevoli, ha deciso di far proseguire i lavori, analizzando i tre ordini del giorno presentati: la rateizzazione in sei mensilità anziché tre, limitare al solo anno 2025 l’anticipo da maggio a marzo dell’acconto e la richiesta di risolvere da subito le problematiche derivanti dall’invio in ritardo dei bollettini di avviso di riscossione della TARI alla cittadinanza genovese sono state le proposte dei consiglieri Filippo Bruzzone, Fabio Ceraudo (M5S) e Alberto Pandolfo, tutte respinte dalla giunta prima e dalla votazione poi. Stessa sorte per l’emendamento presentato dal gruppo consiliare del PD, giudicato peraltro inammissibile dai revisori.  

Non è scelta politica, ci sono indicazioni chiare da parte del Ministero e della Ragioneria dello Stato volte ad anticipare tempi di riscossione dei tributi - spiega il vicesindaco Pietro Piciocchi  prima della votazione dell’aula -. Fare ricorso ad anticipi di Tesoreria significherebbe dover pagare interessi alle banche e una gestione non sana della liquidità, con il rischio di ricadute negative sui cittadini: il Comune di Genova fa parte di un cluster di cinque comuni che riescono a gestire la cassa in maniera autonoma e vuole mantenere la virtuosità. Il Comune di Genova rateizza di più la Tari rispetto ad altri: Milano suddivide in due rate, noi la facciamo in quattro e diamo la possibilità di fare rateazione sulla rateazione, oltre ad aver approvato un protocollo con sindacati per aiutare nuclei familiari in difficoltà. Infine, non esiste un nesso tra il tema dei ritardi sugli invii dei bollettini e le misure strutturali richieste dal Ministero”.

La discussione sul tema è proseguita ulteriormente, questa volta orientata sulle tariffe: respinto un altro possibile rinvio della seduta, i consiglieri hanno portato avanti i lavori parlando di tutela dei nuclei più fragili e svantaggiati, includendo anche i giovani under 35. La delibera è stata votata dalla maggioranza dei consiglieri, ottenendo l’approvazione con 22 voti favorevoli, e prevede l’attivazione di misure tese ad aiutare e sostenere i nuclei familiari di lavoratori, disoccupati, inoccupati e pensionati, che versano in condizioni di difficoltà economica avendo come riferimento l'importo massimo di un milione e duecento mila euro

Chiara Orsetti


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