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Attualità | 13 giugno 2024, 08:15

Sicurezza sui bus, oggi la Commissione a Palazzo Tursi: "Ma servirebbe un esercito a bordo"

La situazione diventa sempre più critica con l'avvicinarsi dei mezzi estivi. I sindacati: "La cabina di guida isolata non basta più, ai capolinea siamo diventati vulnerabili"

Sicurezza sui bus, oggi la Commissione a Palazzo Tursi: "Ma servirebbe un esercito a bordo"

"Ho guidato dieci anni, qualcosa di strano può succedere sempre. Ma spesso dipende da dove nascono i locali che richiamano grandi flussi. Il problema principale è l'affollamento. La presenza della polizia a bordo fa da deterrente".

Francesca Parodi è un delegato sindacale che si occupa del settore mobilità della Filt Cgil di Genova. Una storia lunga, prima da autista dei mezzi pubblici di AMT e poi nella rappresentanza di categoria, esperienza che racconta la realtà del trasporto pubblico urbano, una fotografia di quelle che sono le notti e i giorni, a bordo e alla guida degli autobus, una mappa da cui partire se si vuole parlare di sicurezza, argomento all'ordine del giorno viste le escalation di episodi che hanno fatto alzare l'attenzione negli ultimi mesi.

Aggressioni ai passeggeri e al personale viaggiante, scene di degrado umano e urbano, problemi sociali che si riversano sugli autobus cittadini che diventano un posto su cui dormire o 'decomprimere' facendo scendere l'ultimo bicchiere, l'ultima frontiera per tornare a casa per tanti, lavoratori e pendolari, ma non solo. Mezzi che a mezzanotte o l'una, nottetempo, sono costantemente pieni per chi attraversa la città, e i posti non bastano mai in anni in cui la sicurezza su strada è rafforzata da pattuglie e posti di blocco quasi costanti, ai quali non fa però da contraltare un aumento del servizio pubblico in alternativa al veicolo privato. Posata la macchina si passa all'autobus, con tutte le conseguenze che l'affollamento - e non solo lui - comporta.

Il tema della sicurezza, oggetto di costanti tavoli condivisi di monitoraggio tra comune, sindacati e aziende di trasporto urbano, sarà oggetto questa mattina dalle 10 di una convocazione in commissione consiliare a Palazzo Tursi di Genova. Si farà il punto della situazione anche alle porte dell'estate, periodo tutt'altro che semplice con il fiorire di locali in riviera da Ponente a Levante, l'aumento del passeggeri in particolare nelle fasce orarie notturne cui non sempre fa seguito un rafforzamento del servizio.

"A me non è mai capitato nulla ma mi è capitato di sentire i racconti dei colleghi - racconta Francesca - situazioni pericolose che capitano anche di pomeriggio. Il codice stradale è severo con chi beve, ma ci deve essere anche un numero di mezzi adeguati. La contromisura principale è quella di isolare il posto guida dai passeggeri. Un'ultima spiaggia che ti mette al sicuro, ma non sempre. Quando arrivi al capolinea sei vulnerabile".

È stata questa una delle principali battaglie da parte dei sindacati che, a partire dal post covid ad oggi, hanno ottenuto mezzi pubblici già pronti per predisporre una cabina di sicurezza per chi guida gli autobus di linea. Quasi tutti i mezzi pubblici ormai nascono con questa predisposizione. Ma negli ultimi mesi, vista la recrudescenza di episodi tra cui assalti agli autobus in piena notte, episodi di violenza che riguardano passeggeri e anche personale viaggiante, sono comparse a bordo pattuglie di polizia o carabinieri, con scorta agli autobus in particolare nelle fasce orarie serali quando si parte da Caricamento per arrivare almeno a Sampierdarena.

Meno di una settimana fa si è registrato un pestaggio a bordo di un autobus notturno all'altezza di Voltri, molti utenti ricorderanno quanto accaduto a Sampierdarena dove un mezzo è stato di fatto preso d'assalto. Sono tante le circostanze in cui un autista, da solo, può trovarsi in pericolo, pericolo per se stesso o per l'incolumità dei passeggeri. È da lì che nascono le contromisure.

"Abbiamo un pulsante - spiega ancora Parodi - con cui chiamare la centrale operativa, un pulsante che ci collega con la polizia che, capendo se c'è un problema di sicurezza, invia una volante". Non solo. C'è un altro accorgimento, si chiama 'fonia silente'. "Un tasto che attiviamo senza che nessuno possa accorgersene - ricorda - che attiva audio e video, a bordo. La centrale è informata in tempo reale. Deve essere funzionante su tutti i mezzi, tema su cui si concentrano report e verifiche, una delle cose che abbiamo messo in campo con le organizzazioni sindacali e le aziende. Il rischio zero è impossibile, cerchiamo di portare dei correttivi".

"Abbiamo un tavolo aperto con sulla sicurezza con il comune di Genova da diverso tempo in cui stiamo affrontando tutti i temi e mettendo in campo iniziative. Abbiamo firmato un protocollo sulla sicurezza che ha delle misure strutturali già decise a livello aziendale - spiega Andrea Gamba della Filt Cgil - Alcuni strumenti li abbiamo messi in campo per mitigare il fenomeno delle aggressioni, operazioni utili dal punto di vista strutturale tra cui la chiusura del posto guida, la videosorveglianza a bordo dei mezzi, il miglioramento delle comunicazioni con le forze dell'ordine e la presenza di guardie giurate a bordo dei mezzi. Chiediamo l'implementazione di queste misure che stanno andando nel verso corretto".

"Da più di un anno abbiamo confronti periodici sull'argomento della sicurezza quindi sicuramente qualche passo in avanti è stato fatto; è impossibile in questo momento poter pensare di  avere una guardia giurata a bordo di ogni mezzo perché servirebbe un esercito, però abbiamo comunque un monitoraggio costante a partire da quelle che sono le linee più critiche - sottolinea anche Federico Cuccu, delegato Fit Cisl - In più, visto che molti fenomeni di aggressione sono connessi al fatto che ci sono situazioni di sovraffollamento su particolari linee, stiamo attivando con l'azienda un discorso per poter implementare o rinforzare alcune corse".

Al tema della sicurezza nei trasporti, anche declinata dal punto di vista delle pari opportunità, la Uil a Genova ha dedicato un convegno solo pochi giorni fa dopo le ultime denunce di episodi violenti.

Dall'incontro erano emersi dati come quelli di Francesca Baiocchi, Segretaria nazionale Uil Trasporti, per cui l'Italia in merito alle politiche europee è fanalino di coda "rispetto al raggiungimento della parità sostanziale, con un portato normativo apparentemente robusto, ma che non riesce a portare verso politiche conciliative".

Tutto questo alle porte dell'estate, mentre si attendono contromisure sulle quali la commissione di oggi potrebbe pronunciarsi proprio in merito alla sicurezza a bordo dei bus cittadini.

Valentina Carosini

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