Politica - 12 giugno 2024, 08:15

Corruzione in Liguria, attesa per venerdì la decisione sulla revoca dei domiciliari per Toti

Il suo legale, Stefano Savi, ha chiesto l'attenuazione della misura subito dopo le Elezioni Europee. La Lista Toti: "Non possiamo accettare l'interpretazione, letta e attribuita alla procura, che subordinerebbe la revoca della misura degli arresti domiciliari del presidente Toti alle sue dimissioni"

È atteso in queste ore il parere da parte della Procura di Genova sulla richiesta avanzata da Stefano Savi, legale del governatore ligure - sospeso - Giovanni Toti, sulla revoca o l'attenuazione degli arresti domiciliari, ai quali il presidente della Regione Liguria è sottoposto dallo scorso 7 maggio, nell'ambito dell'inchiesta sulla corruzione in Liguria.

In giornata arriverà il parere espresso dagli inquirenti che poi sarà trasmesso agli uffici del gip di Genova, Paola Faggioni, il cui verdetto è atteso entro cinque giorni, cioè venerdì. Una decisione sull'accoglimento o meno della richiesta, che al momento sembrerebbe orientato il linea generale ad un parere negativo, secondo quanto emerso da indiscrezioni in queste ore.

"Apprendiamo - si legge in una nota della Lista Toti - ancora una volta dalla stampa quello che sembrerebbe essere il pensiero della procura su un atto che riguarda l'inchiesta. E in particolare non possiamo accettare l'interpretazione, letta e attribuita alla procura, che subordinerebbe la revoca della misura degli arresti domiciliari del presidente Toti alle sue dimissioni. Un passaggio che, così proposto, stupirebbe ancor più del fatto che i pubblici ministeri possano essere orientati a esprimere parere negativo alla richiesta. Al netto della perplessità legata a questa strana anticipazione, restiamo assai perplessi per l'ipotesi che secondo i magistrati ci sarebbe da parte del governatore la possibilità di reiterare il reato. Abbiamo apprezzato anche la forma di rispetto nei confronti dei magistrati, con l'attesa delle Elezioni Europee prima di presentare l'istanza".

Intanto secondo indiscrezioni le indagini potrebbero non essere ancora alla loro fase conclusiva. Non è escluso si possano protrarre ancora per qualche settimana, fino almeno ad agosto, con evidenti conseguenze sulla eventuale durata delle misure cautelari. E non solo per Giovanni Toti che, in attesa di sviluppi, sembra intenzionato alla tenuta su tutta la linea, nonostante sia venuto meno, stando anche al parere del suo legale, uno dei punti fondanti dell'ordinanza cautelare, legato al periodo elettorale 'imminente' e cioé quello dell'appena trascorsa tornata per le Europee. Non l'unica 'gamba' che tiene in piedi la misura cautelare, legata ad eventuali possibilità di reiterazione del reato.

Intanto, su un altro fronte di indagine, è attesa per il prossimo 28 giugno la decisione nell'appello al tribunale del Riesame sull'istanza presentata dai legali dell'ex ad di Iren ed ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini contro la decisione del gip di non attenuare la misura cautelare. Signorini è l'unico tra gli indagati in carcere dal 7 maggio scorso, recluso a Marassi con l'accusa di corruzione nell'esercizio della sua funzione.


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