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Attualità | 11 giugno 2024, 17:58

Esselunga a Sestri Ponente: opposizioni contro lo sblocco della pratica ma la giunta regionale tira dritto, ora tocca al Comune

Interrogazione di Candia (Lista Sansa): “Inopportuno proseguire su questa strada anche alla luce delle trame di interessi tra politica e gruppi della grande distribuzione”

Esselunga a Sestri Ponente: opposizioni contro lo sblocco della pratica ma la giunta regionale tira dritto, ora tocca al Comune

Si torna a parlare dell’apertura del nuovo punto vendita Esselunga a Sestri Ponente. A meno di una settimana dallo sblocco dell’iter da parte della Regione, la consigliera Selena Candia (Lista Sansa) ha presentato il tema in consiglio regionale attraverso un’interrogazione in cui ha definito non soltanto “sbagliato nel merito”, ma anche “inopportuno” il progetto in seguito alla maxi inchiesta sulla corruzione in Liguria, in cui il tema delle nuove aperture Esselunga è entrato a pieno titolo.

Se nel merito sono anni che ci battiamo contro l'apertura di nuovi ipermercati in Liguria, pensiamo che oggi sia quanto mai inopportuno proseguire su questa strada anche alla luce delle trame di interessi tra politica e gruppi della grande distribuzione organizzata emersi dalle recenti indagini sul ‘sistema Toti’ - ha detto Candia - per questo sul progetto di apertura della nuova Esselunga a Sestri Ponente avremmo voluto ricevere una risposta politica, e non solo tecnica, dalla giunta”.

Da anni il gruppo lombardo è intenzionato ad aprire nell'area ex Cognetex di Sestri Ponente un nuovo ipermercato da 3.400 metri quadrati. Pratica che si era incagliata in attesa di pareri favorevoli da parte della direzione Difesa del Suolo in Regione. Per questo, stando alle indagini della procura di Genova, nel 2022 Francesco Moncada, ormai ex consigliere d’amministrazione di Esselunga, avrebbe chiesto al capo di gabinetto di Giovanni Toti, Matteo Cozzani, e poi a Toti stesso di accelerare la pratica. In cambio, in vista delle imminenti elezioni amministrative per il Comune di Genova, il manager si sarebbe impegnato a finanziare della pubblicità per ‘Liguria al Centro – Toti per Bucci’ sul maxi schermo della Terrazza Colombo.

L’iter del contestato progetto avrebbe dovuto essere discusso in conferenza dei servizi il 27 maggio, ma aveva subito un improvviso e inaspettato stop, ufficialmente per “motivi tecnici”. Il 31 maggio è invece arrivato il parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione commerciale da parte della giunta regionale, che ha espresso dunque un parere vincolante subordinato al rispetto di alcune prescrizioni da parte del settore Difesa del Suolo relativi a interventi di messa in sicurezza idraulica del torrente Chiaravagna. Il Comune potrà adesso convocare la seduta finale della conferenza di servizi per approvare il progetto in via definitiva e rilasciare il titolo edilizio.

Su questo progetto, che ricordo prevede l'apertura di un ipermercato da 3.370 metri quadrati, dei quali oltre 1.000 destinati a beni non alimentari, non siamo preoccupati solo noi, ma lo sono anche le associazioni di categoria, i sindacati e gli abitanti di Sestri Ponente – ha detto Candia in consiglio regionale - Sestri ha un tessuto di piccolo commercio ben sviluppato che rischia di finire in ginocchio con l'apertura di due nuovi ipermercati nella delegazione: l'Esselunga che ho citato e la Coop nell'ex area Esaote. Qui non è in ballo il singolo marchio della grande distribuzione organizzata, ma una visione che continua a favorire la grande distribuzione distruggendo il tessuto commerciale e sociale dei nostri quartieri, delle nostre città”. 

Quanto sostenuto da Candia fa eco ai dubbi già espressi dalle associazioni di categoria. Tra le più critiche Ascom Confcommercio, con il presidente Alessandro Cavo che aveva ricordato che “stiamo portando avanti in merito azioni legali. Negli ultimi decenni, la città di Genova ha sperimentato una significativa diminuzione della popolazione. Una delle conseguenze più evidenti è la diminuzione del numero di acquirenti locali. Con meno residenti, la domanda di beni e servizi è calata, influenzando negativamente le vendite dei negozi del territorio. Questo trend è particolarmente preoccupante per i piccoli esercizi commerciali, che fanno affidamento principalmente sulla clientela locale per la loro sopravvivenza”.

 “Avremmo sperato che le recenti indagini facessero fare un passo indietro alla giunta regionale provando a ripensare l'intero sistema del commercio – ha aggiunto Candia in consiglio regionale - così non è stato. La Regione e il Comune, con due modelli ormai del tutto sovrapponibili tra Bucci e Toti, preferiscono continuare a professarsi 'vicini al piccolo commercio' salvo poi distruggerlo a colpi di varianti urbanistiche per far insediare un numero sempre più elevato di ipermercati”.

Al consigliere ha risposto l’assessore Alessio Piana, che ha ribadito la linea di Regione: “Esistono delle norme e delle procedure che vanno rispettate, l’approccio non può essere discrezionale. La Regione rispetto all’apertura di grandi strutture di vendita segue due procedure: la verifica di ammissibilità e la procedura del responsabile unico regionale. In base a questa legge si verifica preventivamente l’ammissibilità delle istanze presentate dai Comuni attraverso una conferenza dei servizi interni e ci si limita a indagare riguardo la sussistenza di una serie di condizioni”.

C’è poi il responsabile unico regionale - ha proseguito Piana - con cui si procede alla convocazione di una conferenza dei servizi. Tutti i soggetti coinvolti rilasciano pareri di assenso o diniego che vengono raccolti dal responsabile unico ed espressi in una delibera di giunta. La Regione interviene nelle procedura di apertura nell’ambito di un contesto specifico con atti finalizzati a rilasciare pareri di natura tecnica, che esulano da valutazioni di opportunità”. 

La verifica preventiva di ammissibilità si è tenuta il 10 marzo 2022 - ha ricordato Piana - ed è terminata con esito positivo condizionata da alcuni approfondimenti a carico del Comune. Ad aprile di quest’anno è stata avviata la seconda procedura, il 18 aprile il Comune di Genova ha convocato la prima conferenza dei servizi che si è svolta il 9 maggio. La Regione ha approvato la delibera al Comune, che ha convocato la seconda conferenza dei servizi. Il comportamento di Regione è stato solo sul piano tecnico per esprimere il parere a norma di legge nel rispetto dei tempi dettati dalla norma”.

Pietro Zampedroni

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