Attualità - 11 giugno 2024, 15:46

Tunnel tra Paraggi e Portofino, un maxi cantiere di cinque anni per sbancare 100 mila metri cubi di terra

Preoccupa l’impatto dei lavori su un territorio ristretto, fragile e ad alta vocazione turistica. Rossetti (Azione) “Esistono studi preliminari?”, Giampedrone “L’impatto ambientale sarà oggetto delle procedure di valutazione”

Nato con l’intento di alleggerire il traffico e dare alla Provinciale 227 una nuova vita come strada ciclopedonale, il progetto per il nuovo tunnel tra Paraggi e Portofino continua a far discutere per il suo eventuale impatto ambientale in una zona ad alta vocazione turistica e dall’importante valore naturalistico. A sollevare dubbi in merito è il consigliere regionale di opposizione Sergio Rosetti (Azione) che ha portato in aula un’interrogazione allo scopo di chiedere proprio quale possa essere l’impatto dei cantieri sul territorio e se esistano studi preliminari in merito.

La galleria avrebbe una lunghezza di circa 700 metri e consentirebbe di tagliare il promontorio liberando, come detto, la Provinciale che sarebbe poi destinata al solo traffico ciclopedonale. Oltre alla galleria nel progetto è prevista anche la realizzazione di un parcheggio multipiano a Paraggi dove sistemare le auto che non trovano spazio nel posteggio di Portofino, oltre a uno spazio allo sbocco del tunnel utile per fermare i furgoni che consegnano le merci. Tempo fa il presidente Giovanni Toti e l’assessore Giacomo Giampedrone avevano dichiarato che l’opera era già stata inserita nell’elenco delle priorità inviato al Ministero delle Infrastrutture.

Imponente il progetto del valore di 25 milioni di euro, imponente anche il cantiere che, stando a quanto dichiarato dall’assessore Giampedrone, durerebbe cinque anni. Si prevede lo sbancamento di 70 mila metri cubi di roccia, pari a 100 mila metri cubi di materiale frantumato da rimuovere con circa 8.500 camion che passerebbero tra Santa Margherita Ligure, San Michele e Rapallo. Dati da tenere in considerazione in ottica impatto sul turismo e sulla vita di chi risiede in zona tutto l’anno. 

Da qui le domande di Rossetti alla giunta: “Avete valutato l’impatto dei cantieri sul territorio? Esistono studi preliminari sugli impatti dell’opera sul territorio?”. E poi: “Trattandosi di un’area dall’alto valore ambientale, mi preoccupa non poco che non ci si ponga il problema di cosa voglia dire fare un’infrastruttura di quel tipo in una zona turistica. Evidentemente la cosa non vi interessa. Chiederò alla commissione che si occupa di turismo”.

Rossetti, di fatto, chiedeva una risposta da parte dell’assessore al Turismo, ma ha ottenuto quella dell’assessore alle Infrastrutture, Giacomo Giampedrone, che, dopo aver descritto l’opera, andando nel merito dell’interrogazione ha detto: “Quello che chiede sul piano ambientale sarà oggetto delle procedure di valutazione”. Una rassicurazione che ora attende di trovare conferma nei fatti.


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