Botteghe storiche e locali di tradizione - 10 giugno 2024, 08:00

Botteghe storiche e locali di tradizione - Dallai, tre generazioni di librai antiquari: “Così trasmettiamo la conoscenza nel tempo”

Dal 1939, grazie alla passione di Amedeo Dallai, in piazza De Marini si trova una libreria antiquaria che raccoglie libri e stampe dal Cinquecento al Novecento: "Ogni oggetto che trattiamo è un testimone silenzioso del passato"

Continua con questo lunedì, e andrà avanti per tutti i lunedì successivi, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato alle Botteghe Storiche e ai Locali di Tradizione della nostra città. Siamo partiti con il punto di vista dell’assessora comunale al Commercio, Paola Bordilli, e del segretario generale della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Caviglia.Vogliamo raccontare, di volta in volta, quelle che sono le perle del nostro tessuto commerciale, e che ci fanno davvero sentire orgogliosi di appartenere a questa città. Buon viaggio insieme a noi! 

Custodire il sapere e trasmetterlo alle future generazioni per renderlo immortale: questo è il compito in cui la famiglia Dallai ha portato avanti fin dal 1939. In un angolo di centro storico, stretto tra il Porto Antico a valle e la chiesa di San Pietro, dopo aver viaggiato in tutto il mondo, Amedeo Dallai decise di aprire la sua Libreria Antiquaria facendo della sua passione per l’antiquariato il suo mestiere. Entrare in questa piccola bottega storica genovese, inserita nella splendida cornice di uno dei palazzi dei Rolli in piazza De Marini, significa ritrovarsi a vagare nel sapere, scoprire stampe, libri e illustrazioni che dal Cinquecento al Novecento hanno raccontato il mondo, sono passate di mano in mano e hanno regalato stupore a chissà quanti sguardi che si sono persi a vagare sulle carte. 

 

Un mestiere non sempre facile, ma ricco di gratificazioni e che, in qualche modo, è una vocazione: lo sanno bene Giovanna Dallai, figlia di Amedeo che ha preso le redini dell’attività insieme alla sorella Norma dopo la morte prematura del padre nel 1951, e Marta, la nipote, che ha deciso di dare una mano alla madre rimasta sola alla gestione della bottega in seguito alla scomparsa della sorella. 

Amedeo Dallai era un grande conoscitore e amante dei libri - raccontano Giovanna e Marta -. Era abile nei lavori manuali, quindi si dedicava anche al ripristino e al restauro: era proprio innamorato di questo mestiere, e girando il mondo è riuscito a raccogliere tutto il materiale con cui poi ha fondato l’attività nel 1939. Come lui, anche noi abbiamo il lavoro nel DNA: ogni oggetto che trattiamo è un testimone silenzioso del passato che, a modo suo, ci racconta con i suoi particolari e i suoi dettagli la storia, le tradizioni, le credenze e i valori di un tempo. Si possono trovare stampe di ogni tipo: da quelle botaniche a quelle di Genova, da quelle navali a quelle da arredamento con i soggetti più disparati.  Ci affascina il ruolo fondamentale che ha avuto la stampa, sia nel campo dei libri che della grafica: prima dell'invenzione della fotografia era l’unico mezzo di diffusione culturale ed iconografica. Il ruolo essenziale che ha avuto nella diffusione della cultura e della conoscenza è ineguagliabile”. 

In una società sempre più improntata sul consumismo mordi e fuggi, all’interno della bottega si respira ancora l’atmosfera di una calma senza tempo: “Nel nostro negozio, che non ha mai cambiato sede e arredi e sovente stupisce per le piccole dimensioni, entrano soprattutto clienti locali e appassionati. Il turista fa più fatica, è difficile che venga a cercare una stampa antica se non proprio chi ama questo genere di oggetti. Spesso però, quando fanno il tour organizzato delle Botteghe Storiche, rimangono affascinati dalle stampe, dai libri che si trovano qui”.  

La famiglia Dallai ha deciso di non creare un e-commerce ma di dedicarsi esclusivamente alla vendita diretta: “Quello che ci interessa difendere e valorizzare è la nostra bottega, che in qualche modo ci differenzia, ed è bello avere un rapporto diretto con le persone e riuscire a trasmettere il valore artistico dei nostri oggetti. Utilizziamo però i canali social per farci conoscere: sono ottimi mezzi di comunicazione”.  

Le difficoltà più grandi nel voler portare avanti un’attività come questa sono senza dubbio legate alle mode del momento: “Negli anni è cambiato il modo di vivere la casa, in cui prima si invitavano gli ospiti e avere alcuni oggetti antichi era sicuramente motivo di orgoglio; sono anche diminuiti gli acquisti fatti come regali di nozze, gli interessi spesso si sono differenziati. La nostra passione, però, resta sempre più forte delle difficoltà a cui andiamo incontro. Questo negozio rappresenta per noi una seconda casa e sappiamo che ci sarà sempre una differenza enorme tra l'avere tra le mani una stampa del Seicento e guardare un’immagine attraverso uno schermo”.

Chiara Orsetti e Isabella Rizzitano