Attualità - 07 giugno 2024, 15:41

Posidonia: dall’“invasione” a Nervi al progetto di riforestazione marina. Anche in Liguria si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani

La piantumazione di 2500 piantine marine fondamentali per la biodiversità del Mediterraneo. E intanto l’Acquario di Genova annuncia lo sviluppo di un nuovo materiale per restaurare le barriere coralline danneggiate dai cambiamenti climatici

Genova e la Liguria sono note per la loro bellezza costiera ma sono anche teatro di sfide significative legate alla gestione sostenibile dell’ambiente marino.

Anche quest’anno Genova ha dovuto fare i conti con accumuli di foglie di posidonia oceanica che hanno acceso il dibattito politico e non solo. Le recenti “invasioni” di questa pianta nel porticciolo di Nervi destano preoccupazioni riguardanti i costi sostenuti dall’amministrazione per la rimozione della Posidonia e la mancanza di progetti concreti per risolvere la situazione.

Qualche settimana fa avevamo chiesto a un esperto, il professor Paolo Guidetti del Genoa Marina Centre, quanto sia importante salvaguardare l’habitat marino e quali strumenti si potrebbero mettere in campo.

Il professore ci ha spiegato quanto la pianta svolga un ruolo cruciale nell'ecosistema marino e perché periodicamente si verifichino “invasioni” di posidonia sulla costa:

“Prima di tutto c’è da dire che la posidonia non è un’alga ma una pianta e quindi come tante piante che noi conosciamo fa dei fiori, dei frutti da cui nascono germogli e da cui nasce poi la pianta adulta che forma delle grandi praterie. 

Quello che si verifica nel porticciolo di Nervi è l’accumularsi in un punto particolare di grandi quantità di foglie che, staccatesi dalle piante che formano le praterie di fronte al litorale genovese e trasportate dalle onde, un tempo si spiaggiavano sulla spiaggetta della baia di Nervi, adescano trovano un molo e quel punto di accumulo nel porticciolo”. 

8 GIUGNO - GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI: IL PUNTO A GENOVA E IN LIGURIA

La riforestazione 

Domani, nella Giornata Mondiale degli Oceani, il tema ritorna di stretta attualità con due importanti iniziative: la prima vede protagonisti Findus e One Ocean Foundation che hanno deciso di promuovere la conservazione delle praterie di posidonia oceanica lungo le coste liguri. Il progetto battezzato "Blue Forest” prevede infatti la piantumazione di 2500 piantine di Posidonia a Sanremo. 

One Ocean Foundation è stata fondata nel febbraio 2018 proprio con l'obiettivo di affrontare i problemi che affliggono gli oceani, accelerando il processo di ricerca e sviluppo di soluzioni innovative coinvolgendo leader, aziende, istituzioni e individui nel perseguimento di un'economia blu sostenibile e nella promozione della conoscenza degli oceani attraverso l'alfabetizzazione oceanica. Negli ultimi quattro anni, la One Ocean Foundation ha lavorato in stretta collaborazione con istituzioni di alto livello, centri di ricerca e università, contribuendo in modo significativo alla diffusione della conoscenza e alla ricerca di soluzioni concrete per la salvaguardia degli oceani.  

"Siamo orgogliosi di aver sposato il progetto di riforestazione marina di One Ocean Foundation – dichiara Manuel Rubini Head of Marketing Fish Southern Europe di Findus - L'impegno di Findus nel proteggere e preservare la salute degli oceani è un asset centrale del nostro manifesto «Fish for Good», che delinea il nostro impegno nel proteggere e preservare il presente e il futuro degli oceani attraverso progetti e proposte concrete. Questa partnership riflette la nostra responsabilità nell'assicurare un futuro sostenibile per il pianeta riconoscendo il ruolo vitale che le imprese devono svolgere nella conservazione degli oceani. La piantumazione di 2500 piantine di Posidonia oceanica rappresenta un importante progresso nella nostra missione di salvaguardia dell'ambiente marino e nella lotta contro il cambiamento climatico”. 

Le praterie di Posidonia oceanica a lungo sottovalutate, sono ora al centro dell'attenzione internazionale per la loro importanza nella lotta contro il cambiamento climatico; sono infatti ritenute dei serbatoi naturali di carbonio, poiché contribuiscono naturalmente a catturare grandi quantità di CO₂.

"Siamo felici che una realtà così importante come Findus abbia colto l'alto valore ambientale e scientifico di questo progetto. La Posidonia è un tesoro ancora poco conosciuto del nostro mare, un capitale naturale fondamentale con una funzione cruciale per l'economia costiera soprattutto per il suo ruolo di difesa delle spiagge dai fenomeni erosivi. One Ocean Foundation crede fortemente che, nel lavoro di protezione del nostro mare, sia fondamentale coinvolgere le grandi aziende e farlo con Findus permette certamente di amplificare ulteriormente l'impatto delle nostre azioni, permettendo di raggiungere e sensibilizzare un grande pubblico”, spiega Giulio Magni, Direttore Operativo di One Ocean Foundation.

Un nuovo materiale sostenibile per il restauro delle barriere coralline

È notizia di queste ore che l’Istituto Italiano di Tecnologia e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Acquario di Genova, hanno sviluppato un innovativo materiale biodegradabile per il restauro delle barriere coralline danneggiate dai cambiamenti climatici. Questo materiale, è composto da due componenti vegetali e si indurisce in soli 20-25 minuti, rendendo il trapianto dei coralli più rapido e sicuro.

I tradizionali materiali utilizzati per il trapianto dei coralli possono essere tossici e richiedono tempi lunghi per l'indurimento. Al contrario, il nuovo materiale è ecologico e consente un fissaggio più rapido dei coralli, riducendo il rischio di spostamento dovuto alle correnti marine.

Sperimentato con successo all'Acquario di Genova e alle Maldive, il materiale ha mostrato di supportare la crescita sana dei coralli senza segnali di stress. Questo progetto è parte di un'iniziativa più ampia volta a sviluppare tecniche di conservazione più sostenibili e rispettose dell'ambiente.

Il materiale è attualmente in fase di brevetto, con il sostegno del progetto "Futuro Centro Nazionale per la Biodiversità" del PNRR.

La lotta al cambiamento climatico passa anche da Genova e dalla Liguria e la Giornata Mondiale degli Oceani 2024 è un'opportunità per riflettere sul ruolo che ognuno di noi può giocare nella protezione dei nostri mari. La Liguria, con i suoi progetti pionieristici e la collaborazione tra enti pubblici, privati e organizzazioni non profit, offre un esempio di come l'azione collettiva possa fare la differenza.